giovedì 22 febbraio 2007

Dolcissimo perdonami le ombre (Gladys Basagoitia)


(da Infinito Amore, 1986)

MADRE

Poiché nei miei sogni
ti incontro
sempre intatta
umana
vera
io non so la tua tomba.
Non conosco altri fiori
se non quelli che accesero
i tuoi occhi e il tuo alito
quelli che nelle tue mani
lontano dalle loro radici
fiorivano.
E nutro
le rose che tu amavi
nella mia canzone.


TI AMO

Dolcissimo perdonami le ombre
i segni mortali del domani
tutta la luce che non possiedo
l’assenza del chiarore dell’infanzia
che mi lasciò smarrita prima molto prima di incontrarti.
Io vorrei aghi eterni stellati
e con profonda tenerezza
trafiggerti di gioia e di piacere.
Io vorrei intrecciarmi al tuo sorriso
al fulgore che da non molto ci allaccia da pupilla a pupilla.
E mentre le colline si distendono nella linea del sole
e gli uomini predicano la pace fra violenze inaudite
io sono triste infinitamente triste
ma ti amo con l’amore che sboccia dalle più profonde radici
con la presenza del miracolo che vive e mi fa vivere alla tua presenza.
Demoni violenti mi assalgono al pensiero del tempo che ignaro prosegue
alle nere catene della nascita e della morte
fissate inesorabili nella storia nello spazio
in tutto quello che pur non volendo siamo.
Ma ti amo con ferma ribellione sebbene
oggi la luna è quel malocchio luminoso che mi deride
e ci sono pugnali che dal passato e dal futuro
inchiodano le mie viscere.
Non voglio impadronirmi del tuo spazio.
Io sono qui un piccolo corpo che racchiude splendide emozioni
sogni fantastici che mi innalzano dalle macerie.
Io sono qui così povera e così ricca senza pretese.
Nulla vorrei chiederti e ti amo caparbiamente
mentre questa notte abbraccio soltanto ombre
mentre questa notte io brucio al tuo ricordo e ti cerco nel sogno.


AMICA

Nell’ora del silenzio ho bisogno di te
per guardare i miei pensieri
popolare i tuoi occhi
per sentirli e sapermi.
Mi è necessaria
quella canzone
sollevare la mia notte
fino alla luce
farla vibrare
quella canzone che tu cantavi
come si ama
che tu cantavi
con tanta vita come muoiono
il sole il bacio una lucciola.


AMICO (più che amico, fratello, più che fratello, amico)

Con te non voglio il quotidiano
benché ci uniscano dolcissime abitudini
come quel cercarci nello sguardo il miele
che inconsapevoli e comunque ci doniamo
sebbene io ti ami vivendo lungi da te
nel nascere e nel morire
dei sogni bellissimi con altri.
benché ti ami senza averti e senza voler averti
lampada miracolosa che dalla propria luce si alimenta
accesa sempre dalla propria energia sempre accesa.
Che nulla né l’addio né silenzio né dimenticanza
potranno uccidere. Nonostante
non voglio svegliarmi ogni giorno a te vicina
né abbracciarmi a te come chi abbraccia una coperta
così che il nostro abbraccio sempre sia
non una sensazione ma la emozione sempre inedita
piena di meraviglia.
Per te io voglio le passioni di altre splendide ragazze
che ti diano pace che ti versino il vino dell’Amore.
per te io voglio tutta la bellezza e la letizia della vita
perché nemmeno tutto questo potrebbe togliermi
la viva tenerezza che per sempre e in libertà ci allaccia.


ALTRO MODO D’AMARE IO NON CONOSCO

C’è una forza immensa in questo amarti
così lungi dalla tua presenza concentrata ed eterna.
non c’è vento che mi spenga.
Più di me stessa ed il mio desiderio intenso
più della mia sete la mia fame ed il mio respiro
importano il tuo spazio e la tua estensione
il verificarsi del tuo tempo
la sostanza delle tue scoperte.
Non io come limite come frustrazione benché dolcissima.
non io come campana che trattiene il tuo suono
non io che imprigiona le tue luci a nome dell’amore.
Che regalo più alto della mia assenza
adesso che le tue ali si stendono!
Che canto più grandioso del difficile silenzio
di ciò che mai avrò di dirti
così che nulla ti trattenga.


MIO PADRE

Come se la rugiada attraversasse
il volto di un leone incanutito
come se il ferro piangesse fuoco lento
così era il volto di mio padre.
Dovetti essere sua madre e consolarlo.



"Io vorrei intrecciarmi al tuo sorriso": liriche di "ferma ribellione" che ci giungono fresche, a volte sferzanti, sempre coinvolgenti: "Nell’ora del silenzio ho bisogno di te / per guardare i miei pensieri / popolare i tuoi occhi…"


Gladys Basagoitia D., Peruviana. Bilingue, cittadinanza italiana. Pluripremiata in concorsi nazionali e internazionali, ha pubblicato dodici raccolte in lingua italiana e spagnola: a cominciare da La zarza Ardiendo (1964), fino a Rêverie(2004) e Il colore dei sogni in FaraPoesia(2005).

2 commenti:

Paola Castagna ha detto...

Non faccio in tempo a leggere il nome che vedo la foto.
E' lei, lei la mia carissima, amatissima Gladys.
La leggo in un fiato nel bene profondo che da sempre mi lega a lei.
(Riusciremo forse un giorno ad incontrarci)
Un fiato che ultima i sussurri che nutrono il mio essere.
Gladys scrive tutte le parole che avrei voluto scrivere, dedica l'amore come avrei voluto fare...io.
Leggerla con calore perchè lei è questo, un soffio caldo, mai violento, sempre docile.
Bella, bellissima la poetica dai capelli biondi e il sorriso vero.
Inizio a parlare del poeta Gladys Basagoitia non finisco più, ma meritano attenzione le parole adoperate dettate da un amore grande.
Conoscere dimensioni di distanza nella vicinanza che sa avvertire, la leggo, la rileggo, ritrovo tutti gli uomini che mi abitano nella bellezza femmina delle sue parole.
Un grazie col capo riverito, al tuo cospetto noi umili lettori.
Grazie

Carla de angelis ha detto...

....e pensare che questa sera non volevo aprire il pc
I tuoi versi sono bellissimi vorrei averne scritto uno soltanto, li ho letti rincorrendo l'emozione della parola successiva; li rileggerò con calma per assaporarli meglio; dopo una giornata non proprio positiva la loro lettura mi riconcilia e riempie di gioia