venerdì 8 aprile 2022

Poesie di Alberto Padovani da "Poeti con le maniche corte" (Bertoni Editore)

 


Foto di Beppe Fontana


Poeti con le maniche corte

 

“E’ solo una gara”, disse

Sorseggiando una boccata

Di fumo, lampeggiante

“Una gara con la morte”

 

“Che sciocco” rispose l’altro

“Con la morte non c’è gara.

E’ lei ad aspettarti, già

Sulla linea del traguardo”.

 

L’estate era presente

Nel suo vestito migliore

Fuori dalla veranda

Esibizioni volteggianti

 

Tra le vigne al tramonto

Sempre di morte discorrevano

Anche nelle ore più liete

Sorseggiando malvasia di Candia

 

Quei poeti con le maniche corte.

 

 

Il rumore della città

 

Lo senti, indifendibile,

Il rumore della città

Clangore di freni e gas

Mentre scende una sera

Sironiana

In questo limbo

Pandemico

Li senti come accelerano

Dopo la rotatoria

Incuranti dei passeggini

Che respirano a lato strada

Questo residuo di

Novecento

La senti la fuori

Tutta questa violenza

Di cui è capace il mondo

O sei attutita, nella tua stanza,

In simbiosi con un Eden

Posticcio

 

 

Passeggeri

 

Siamo passeggeri blindati

Che la metafora addolcisce

Cullati dal dondolio rassicurante

Del vagone, perdiamo le ore

Nella noia di un infinito, errato

 

Siamo tutti passeggeri

Che l’abitudine, si fa per dire

Rende dimentichi di una precisa

Destinazione, che giunge

Nella nebbia del crepuscolo

 

Siamo solari passeggeri

Che nemmeno la bonaccia d’agosto

Riesce in fondo a trattenere

Da un cammino interminato

Nella scia di miliardi di stelle

 

Siamo intimi e raccolti

Passeggeri dei nostri giorni

Sulla terra dei viventi

Consapevoli e immemori

Nell’infinita nidiata dei figli d’uomo

 

(per Franco Loi)

 

 

Il regno dell’uomo

 

Era tutta una provincia

Questa penisola

Al sole, immutabile

Tu la vedi da un treno

Sanificato, in orario

Come ti raccontarono

Scende la sera

Mare e cielo confondono

Senza linea di confine

Diecimila anime in una

Le tieni sul palmo

Vivere è sanguinare

Senza emorragia

Raccogliere pensieri

Di condensa, sul vetro

Le orme di un uomo

Si ripetono, non

Dissimili da un altro

Cammino segnato, ma

Nessun dettaglio, orma

Coincide: l’unico regna.



Alberto Padovani nasce a Colorno (Pr) nel 1970. Si appassiona gradualmente alla poesia, e insieme alla scrittura di canzoni, attività artistiche che prosegue in parallelo, con occasioni di interazione reciproca. L’esordio come poeta è nel 2009, con “Poesie raccolte”, edito dalla locale TLC. Nel 2010 esce “Il setaccio nel fiume” (autoproduzione), ispirato all’Antologia di Spoon River e utilizzato per diverse letture pubbliche con musica. Nel 2013 esce “La poesia sociale” (autoproduzione).  Contemporaneamente viene aperta una pagina Facebook, ancora oggi attiva: “La poesia sociale di Alberto Padovani”. Nel 2017 esce “Il Manutentore” (Zona), curato da Luca Ariano, con la collaborazione di Camillo Bacchini. Tra i riconoscimenti, il Premio “Padus Amoenus” (2011, 2012, 2019) e il Premio “Cinque Terre” (2012). Nel 2019 riceve una segnalazione al Premio Giorgi di Sasso Marconi, Sezione Poesia Originale. Partecipa a varie antologie, tra cui “Testimonianze di voci poetiche. 22 poeti a Parma” (Puntoacapo, 2018) e “Parma. Omaggio in versi” (Bertoni Editore, 2021). È uscita nel marzo 2022 l’ultima raccolta: “Poeti con le maniche corte” (Bertoni Editore). Le quattro poesie sono prese dalle tre stanze che compongono la raccolta: la prima prende il nome dal titolo, la seconda si intitola “Fascicolo contro ignoti”, la terza “Viaggio verso Ovest”.

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