Antonio Vittorio
Guarino, La costellazione dell’assenza, poesie
recensione di Federica Vasconi*
Con questa raccolta di poesie, Antonio Guarino ha vinto il concorso Faraexcelsior. Il tema principale di questa raccolta è la realtà utilizzata per rimuovere il divino, realtà che in passato ci ha conciliato, invece, con il cielo. Questa realtà è un’offesa al Dio dei credenti, che contempla sé stesso nello specchio celeste, assente agli uomini caduti in un triste anonimato: “Questa povertà manifesta / non compresa, è il limite di ogni discorso / sul mondo, la negazione di una ragione / intrinseca alle cose”. L’uso delle similitudini è così ben curato ed esaltato da dare vita agli oggetti quotidiani presi in considerazione: “Fogli come colombe si alzano da terra, / piroettano in aria, lambiscono i rami, / restano impigliati nelle reti arancioni / per i lavori stradali”.
recensione di Federica Vasconi*
Con questa raccolta di poesie, Antonio Guarino ha vinto il concorso Faraexcelsior. Il tema principale di questa raccolta è la realtà utilizzata per rimuovere il divino, realtà che in passato ci ha conciliato, invece, con il cielo. Questa realtà è un’offesa al Dio dei credenti, che contempla sé stesso nello specchio celeste, assente agli uomini caduti in un triste anonimato: “Questa povertà manifesta / non compresa, è il limite di ogni discorso / sul mondo, la negazione di una ragione / intrinseca alle cose”. L’uso delle similitudini è così ben curato ed esaltato da dare vita agli oggetti quotidiani presi in considerazione: “Fogli come colombe si alzano da terra, / piroettano in aria, lambiscono i rami, / restano impigliati nelle reti arancioni / per i lavori stradali”.
Il poeta, inoltre,
utilizza la tecnica dell’enjambement, per accelerare l’energia che si irradia
nella sete millenaria di fede che accompagna l’umanità ovunque. Troviamo, poi, la
destrutturazione delle religioni monoteiste presenti ai giorni nostri, nella
poesia Quando tutte le nostre parole
saranno deportate in terra straniera: saremo eterni nel mistero, e l’unica
energia alternativa al bene resterà il male.
La raccolta tratta
di un amore profondo verso Dio che deve essere raggiunto. Il vero Dio si mostra
al poeta nella lotta contro il male che è in tutto l’universo. Resta, infine,
il mistero del bene, che tranquillizza lo spirito interiore, il quale avverte la costellazione dell’assenza divina
come un cattivo presagio, poiché non riusciamo a raggiungere Dio. Ergo, in
questa raccolta poetica si parla di un Dio che si trova ovunque, in ogni
creatura, animata o inanimata, ma se noi non lo sentiamo vicino, dobbiamo
cercarlo. È proprio questo “allontamento” da Dio che ci suscita infelicità.
*Federica Vasconi
frequenta il quarto anno al Liceo classico “Giulio Cesare” di Rimini. Ha svolto
uno stage nel percorso ASL (Alternanza Scuola Lavoro). Le piace leggere i
racconti storici e libri di critiche letterarie. È una cantante presso il
gruppo jazz MYO, Mondaino Young Orchestra.
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