Dal fuori al dentro
Miriam dentro quel gruppo scampato e in fuga
Miriam con il mare dietro e bianco di deserto avanti
Miriam lasciaci nascere a sguardo nuovo
Miriam levatrice di linguaggio
Miriam che nasce a sé nel lasciare nascere popolo
suona il timpano
Miriam
lascia Miriam che gesto e canto riscrivano corpo
Miriam stana tempo di canto e danza vittoria
che sia passo di ritmo nello spaziotempo della vita che
viene
Miriam lascia cantare il nuovo nell’universale che abiti
che il corpo preghi all’unisono d’ogni cellula ora nata
Miriam tieni ancora filo che lega noi all’immenso
Miriam mostraci la nostra creaturalità nel Cosmo affinché
misura ci limiti
Miriam che creazione e Sua fonte ci tengano, oggi
Miriam ampiezza di gesto
**
Di Chiara rammento la notte
l’andare incontro
quel suo perdersi per trovarsi
di Chiara rammento i racconti
tutte nascoste ad ascoltare parola che nutre
Francesco la riconobbe sorella consegnandola al dentro di
muraconchiglie
così si proteggeva anima dolce nella visione di un nuovo a
venire
Francesco parole guerriere
tu Chiara combattente
nel chiuso
ti vedesti negata viandanza fuori dalle mura
Chiara hai insegnato misura e norma
Chiara hai tessuto annullamento e libertà
guardo cosa genera il comando sotto la tua pelle
ogni imposizione lavora e forgia capovolgimento
ogni imposizione ti ha consegnata al trascendimento di te
attratta dalla parola autorevole che hai figliato
osservo il tuo fare
hai sciolto mura hai generato sentire
sentire giunto
sino a me
hai digiunato per nutrire altro
lo hai fatto per tutte
verso e trama dell’inaudito
Miriam tessiamo canto di libertà nelle memorie che dicono il
domani
Miriam tu che hai riconosciuto Fonte consentici la preghiera
della conoscenza
quella che tiene noi unite e prossime ad ogni essere del
Cosmo nel compimento
nel riconoscimento
**
trasparente nebbia
fuga in autostrada
la luce s’appoggia lenta
nell’attimo d’una durata
che accoglie pensieri
carezza d’alba
nitore d’umido
ponte di lento
agonia di un dio
fedele ad un’incarnazione
che mi pone a terra
al centro di determinazione di me
accoccolandomi in minute veline
strappate ai bordi
d’incontrollati rientri
in essa un filo lacerato
-ecco- disse -sfilacci dell’interruzione-
oggetti scheggiati
capezzoli vuoti
il tuo soffio perduto
cosa ti aveva strappato respiro?
una dea antica mostrò come il dentro debba lasciar crescere ciò che contiene e nutre
questo corpo è abitabile
ematico della struttura temporale
caos d’origine
nell’impuro pulsante
in cui iniziare prima di cominciare
ho tessuto quel vuoto in cui ho spiato nascere l’essere
un contatto semplice e inesprimibile
ha indicato visione
e ho trasceso quanto conosciuto
di ciò dico
**
Dettarono una Genesi altra
all’inizio non v’era più separazione ma rotondità d’amore
nutrite d’acqua d’acero e uova per narrare un’origine generata da corpo di donna
dissero d’un filo che unisce trasformazioni e esili rendendoli luogo
dissero di parola nascente nell’alveo di una fragilità che teneva forte
riscrissero testi tratteggiando aurore di spiritualità
ritorni a sé
unirono frammenti
teologia e poesia si sfecero l’una nell’altra mostrando altro
voli tubarono
venne tramonto e pigolii rossi sbeccarono le anfore
nuova acqua scorreva
ora
occhi chini e mani aperte al cielo sussurravano l’andare
maternità simbolica
mettendo al mondo se stessa
All’interno di tale alveo di indagine le donne hanno aperto crepe produttive in quanto era già stato codificato. Molto interessanti, nelle diverse epoche storiche, le figure delle Fondatrici: profete, iniziatrici di ordini, teologhe, badesse, mistiche…
Ne nominiamo alcune perché è bene attraversare la parola e la simbologia dei loro gesti fondanti: Miriam, Debora, Ruth, Chiara… Ricevere la parola senza alterarla, abitare la prossimità alla propria intimità volgendola in spiritualità, rendere armonia nella relazione tra pensiero e vita sono piani di legami fondamentali che hanno storicamente mostrato profonde discipline e autenticità del sentire.
Tutte ci dicono, al di là dei differenti percorsi, di una messa al mondo di sé che è rottura e nuovo inizio. In ciò la testimonianza della grande attualità che Le lega a noi. In ciò la continuità del viaggio nel più profondo dell’anima e della parola.
Anna Rita Merico è Nata a Nola (Na); formazione
presso Università Federico II Napoli con Laurea in Filosofia; attività di
ricercatrice presso M.C.E. (sedi Roma e San Giorgio a Cremano) su innovazioni
didattiche e metodologie laboratoriali facilitanti apprendimento attraverso
attivazione dell’intelligenza emotiva; attività di ricerca presso dipartimenti
universitari nel settore degli studi di genere con riferimento all’età classica
(culture mediterranee) e contemporanea (Italia e cultura anglosassone).
Pubblicazioni:
- Era un raggio…entrò da Est, Musiacaos ed. 2020 (silloge)
- Fenomenologia del Silenzio (Segnate pietre, In the process of writing, Dall’angolo bucato entra memoria, Una parola si bea, al sole, pulsando infinita), raccolta 2004/2021, Musicaos ed. 2022
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