Nei
racconti in versi di Luca Ariano il tempo non segue un andamento lineare e
nemmeno circolare, non è raffigurabile né come una retta o un segmento né come
una circonferenza, un cerchio. La dimensione temporale che allo stesso tempo
incornicia e impregna i fatti, gli accadimenti, procede a salti e sbalzi
repentini che da un verso all’altro ci proiettano e catapultano in altre età,
secoli, ere. Tale procedimento non crea però dissonanze, sfasature, discrasie,
fratture, perché i differenti piani
temporali si intrecciano fra loro armoniosamente e in maniera non conflittuale.
Questa
caratteristica tipica, originale e distintiva della sua narrazione in versi,
della sua scrittura poetica, è particolarmente evidente nel volumetto stampato di recente dalla casa
editrice rumena “Cosmopoli” e intitolato La spiaggia sempre a sinistra. Eccone
un esempio:
Bruciano
giacimenti di metano,
si
vedono dal confine,
immortalati
da droni;
non
troppo lontano arsero
campi
di grano e le truppe
di
Napoleone trovarono
solo
cenere e mucchi di neve.
Il
libro contiene 15 testi tradotti in rumeno dalla poetessa Eliza Macadan, il che
permette alla voce di Ariano, già conosciuta e apprezzata entro i confini nazionali,
di diffondersi ulteriormente come merita.
L’autore
individua i pericoli del presente, ne segnala e condanna storture e ingiustizie.
Un presente che pare incapace di aggiustare e risolvere gli errori e i guasti
ricevuti in eredità e come fardello dal passato, un oggi che sembra non essere in grado di
mettere a frutto e fare germogliare
quanto di buono e valido ci è stato trasmesso e consegnato dai genitori.
Con
i suoi versi Ariano prende decisamente posizione a favore di una società e di
un mondo più equi e solidali, dove gli affetti prevalgono sulle inimicizie, la
pace sulla guerra. Il testo di Ada Gobetti scelta come epigrafe è a questo
proposito particolarmente significativa: «Odio tutte le forme di neutralità.
Penso che si deve avere un’idea e per questa battersi, non impersonalmente ma
con tutta la passione più viva».
È
il futuro a preoccupare Ariano, a metterlo in apprensione; con versi accorati,
lungimiranti e potenti, di notevole sensibilità, ci mette in guardia dai gravi pericoli
che l’umanità dovrà affrontare nei
prossimi anni se non si adotteranno le opportune soluzioni e i giusti
comportamenti. Uno dei più preoccupanti rischi è rappresentato dal cambiamento climatico
a cui già assistiamo, che è già sotto i nostri occhi, ma che è destinato purtroppo
ad accentuarsi e a peggiorare se non si troveranno i rimedi necessari:
la
grandine improvvisa
colpirà
frutti come palle di cannoni,
una
guerra persa tra oceani di plastica,
reti
in fondali a soffocare pesci.
Cattivi
segnali e presagi a cui Ariano non si arrende e per i quali non si dà per
vinto, consapevole della gravità dei problemi e che gli stessi si risolvono se tutti, ciascuno per
quello che gli compete, contribuiscono senza rassegnazione.
Giancarlo
Baroni
Nessun commento:
Posta un commento