Il vento soffia-Qualcuno lo disse di A. Lazzaroni
in traduzione e cura di Lorenzo Spurio
Bertoni editore
Pregevole pubblicazione curata dall'amico Lorenzo Spurio che ha il merito di farci conoscere una poetessa dall'indiscutibile talento. Accurata la sua ricerca di notizie biografiche e bibliografiche che inquadra l'autrice nei luoghi e nel periodo storico in cui è vissuta.
Il nostro ha scelto di tradurre due raccolte della Lazzaroni, poetessa argentina venuta a mancare pochi anni fa, trattasi di Il vento soffia e Qualcuno lo disse.
La prima silloge si snoda seguendo il fil rouge delle Città invisibili di Calvino, i richiami al grande Calvino sono una scelta voluta dalla poetessa per meglio raccontare il legame che ella vive coi luoghi della Terra del fuoco, ma si prestano anche ad indagare le solitudini delle città contemporanee e lo smarrimento delle nuove generazioni nelle vie di polvere/ nelle vie di nessuno.
Amante della fotografia, la Lazzaroni utilizza i segreti del grandangolo per inquadrare i non luoghi/ dove non va la (sua) anima.
La metafora degli uccelli che volano sulla città gelata non è altro che il tempo che passa e la decadenza dei costumi degli avi, delle sane abitudini familiari, Ella rimpiange il tempo in cui non abbondava il denaro né il tradimento.
Nella seconda raccolta al silenzio delle città essa oppone la preghiera e la poesia e cerca di sfatare i luoghi comuni relativi ai poeti.
Conclude la raccolta con un componimento dal titolo Diminuendo Decibel che vuol essere un' esortazione all'umiltà, al ridimensionamento delle vanità.
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