Da che porzione di sole nasce
la cima di questo abete in amore
con la neve, che respiro solo con gli occhi
e guarda c’è un vetro di paese tra me e lui
mi riflette sulla pelle a malapena
il voler vivere eterno del cielo
mentre il bosco del mondo fuori attende.
*
Rosoni di polline istoriano il vento tra le mughe
raccontano la grazia affinata del capriolo
dono antico del lupo eretto a Dio
in scelta di morte e giugulari salvate
a chi si concede il tempo del perdersi
tra i giorni, un ritornare al retaggio
di trovarsi a casa là dove è il fuori.
*
Amarti nella fatica ancestrale della notte
inguainata nell’avvenire che per certo
mi farà un torto indicibile
-nel mio ombelico puoi scorgerci
tutto uno smangiato dolore così vicino
invece tu
eppure non esiste vastità che mi attraversi
meglio delle tue mani
che strappano malèrba con cura dal mio petto di terra
pianeta pallido che risuona nell’origine del tuo primo nome.
*
Vorrei nascere dalla tua bocca come preghiera nel crepuscolo
conoscere la culla della dismisura di noi
se è nell’anima o nei cento nei che ti compongono
pollini tranquilli da cui mi sposto a ritmo cadenzato di labbra
evocando i giorni spezzando il battito del Dio peggiore
Dio che non sacrifica se stesso
Tempo che non concede tempo
ma noi siamo dismisura.
*
Alzo i miei argini
spostandomi al fianco di un letto
di cui non vedo confini di lunghezza
un disperdere di luce unificata e chiara
corpi fluidi di coscienze di sé
staccata finalmente dalla sterili
intuizioni di anime delle mura.
*
Verdi bandierine a milioni svettano
nell’immobilità della terra
l’Essere per eccellenza di stabilità e sconquassi
-fili d’erba, inclinazioni di idee
a seguire da dove giunge l’aria propizia
la nostra direzione non la prendiamo che col vento.
Gaia Boni nasce il cinque gennaio. Trentina d’origine, ha sempre fatto la spola tra i boschi di Fiera di Primiero e Crema, in Lombardia, dove studia e vive la maggior parte del tempo. Ha conseguito la tesi di laurea in Arti Visive all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo. Attualmente è studentessa magistrale all’Università Statale degli studi di Milano, in Editoria, culture della comunicazione e della moda, curriculum Editoria. Ha esposto sue opere in diversi spazi espositivi. Porta avanti un progetto poetico-musicale da due anni, in cui unisce sue poesie e di altri poeti, al canto di canzoni celtiche e scandinave. Sue poesie sono state pubblicate in diverse antologie cartacee, in vari blog e giornali, cartacei e digitali. Collabora, scrivendo articoli, con riviste online come ClanDestino e Poetarum Silva. Suoi componimenti sono stati tradotti in spagnolo per riviste sud americane. Risulta vincitrice o finalista in diversi concorsi poetici. Nel 2018 è uscita la sua prima raccolta Fiori Nudi, edita da Carta Canta Editore (ora Capire Edizioni).
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