di Adeodato Piazza Nicolai
A MATERA
Ai primi di settembre gracchiano
le cornacchie. L’oblio fa parte
della memoria. Gracchiate, cornacchie
gracchiate, Matera è sepolta dentro
i suoi sassi; i topi ballano in casa
insieme alle capre, ai ciuci, ai maiali.
Galline che grattano la terra in cerca
di qualcosa. Carlo Levi ha vissuto
a Matera, paese adesso sepolto. C’è
l’ospedale in cima alla collina dove
i sassi sono spariti: materia di poeti,
pittori e cineasti. Dio non s’era mai
fermato a Materna, forse ad Eboli ma
qua non si fermerà per niente e per
nessuno. Può darsi che la Vergine preghi
per loro tuttavia il dubbio rimane.
Pasolini s’era fermato a Matera per meditare
dove i volti sembravano dei campi arati.
Suona la banda paesana; è giorno
di festa per quache valligiano disperso
in questa terra di nessuno. Un maiale
sgozzato sanguina nel secchio, la giornata
cammina...
© 2017 Adeodato Piazza Nicoai
Vigo di Cadore, 2 settembre 2017, ore 21:35
L’INSONNIA
L’arte copia la natura,
non crea niente… (Vito Vecellio)
Quando suona la mezzanotte ballo
con le mosche sul soffitto della camera
dove dormo. E quando è piena la mia
vescica mi alzo a fatica dal letto,
corro nel bagno a fare la pipì; il sonno
non ritorna così conto le stelle come
pecorelle nel cielo blu nero e senza la luna
che mi porti la sfiga d’un'altra notte senza
dormire. Prego la Madonna che mi lasci
riposare e anche sognare almeno un’ora,
ma ogni preghiera sfuma sui muri della casa
di montagna. Alle sette di mattina suona
la campana che risveglia i paesani del nostro
villaggio. Siamo ai primi di settembre e devo
ancora chiudere gli occhi da quando
sono arrivato tra le crode. Ti prego, o dio
del riposo, fammi dormine soltanto un’ora
sennò andrò a giocare nel balordo paese dei
balocchi insieme a qualche saltimbanchiere
fino a quando cadrà la neve e tutto svanisce…
© 2017 Adeodato Piazza Nicolai
Vigo di Cadore, 3 settembre, ore 03:14
PICCOLA DONNA
Piccola donna, occhi di diamante,
corri col vento che ti nasce dentro;
scopri i confini dell’universo
e vai fino in fondo, oltre il miraggio
nell’arcobaleno. Cammina tranquilla.
Sei la fiumana, rinnovi la vita sfinita
dal tanto viaggiare oltre i confini
di ogni oltranza. La tua sagace innocenza
sconvolge gli scogli della febbrile esistenza
di questo autunno. La primvera scuote
le zolle indolenzite, dormienti. Non sono
il profeta delle stagioni; senza ragione
raccolgo rime disperse nell’aria
e tutto questo mi basta ed avanza…
© 2017 Adeodato Piazza Nicolai
A MATERA
Ai primi di settembre gracchiano
le cornacchie. L’oblio fa parte
della memoria. Gracchiate, cornacchie
gracchiate, Matera è sepolta dentro
i suoi sassi; i topi ballano in casa
insieme alle capre, ai ciuci, ai maiali.
Galline che grattano la terra in cerca
di qualcosa. Carlo Levi ha vissuto
a Matera, paese adesso sepolto. C’è
l’ospedale in cima alla collina dove
i sassi sono spariti: materia di poeti,
pittori e cineasti. Dio non s’era mai
fermato a Materna, forse ad Eboli ma
qua non si fermerà per niente e per
nessuno. Può darsi che la Vergine preghi
per loro tuttavia il dubbio rimane.
Pasolini s’era fermato a Matera per meditare
dove i volti sembravano dei campi arati.
Suona la banda paesana; è giorno
di festa per quache valligiano disperso
in questa terra di nessuno. Un maiale
sgozzato sanguina nel secchio, la giornata
cammina...
© 2017 Adeodato Piazza Nicoai
Vigo di Cadore, 2 settembre 2017, ore 21:35
L’INSONNIA
L’arte copia la natura,
non crea niente… (Vito Vecellio)
Quando suona la mezzanotte ballo
con le mosche sul soffitto della camera
dove dormo. E quando è piena la mia
vescica mi alzo a fatica dal letto,
corro nel bagno a fare la pipì; il sonno
non ritorna così conto le stelle come
pecorelle nel cielo blu nero e senza la luna
che mi porti la sfiga d’un'altra notte senza
dormire. Prego la Madonna che mi lasci
riposare e anche sognare almeno un’ora,
ma ogni preghiera sfuma sui muri della casa
di montagna. Alle sette di mattina suona
la campana che risveglia i paesani del nostro
villaggio. Siamo ai primi di settembre e devo
ancora chiudere gli occhi da quando
sono arrivato tra le crode. Ti prego, o dio
del riposo, fammi dormine soltanto un’ora
sennò andrò a giocare nel balordo paese dei
balocchi insieme a qualche saltimbanchiere
fino a quando cadrà la neve e tutto svanisce…
© 2017 Adeodato Piazza Nicolai
Vigo di Cadore, 3 settembre, ore 03:14
PICCOLA DONNA
Piccola donna, occhi di diamante,
corri col vento che ti nasce dentro;
scopri i confini dell’universo
e vai fino in fondo, oltre il miraggio
nell’arcobaleno. Cammina tranquilla.
Sei la fiumana, rinnovi la vita sfinita
dal tanto viaggiare oltre i confini
di ogni oltranza. La tua sagace innocenza
sconvolge gli scogli della febbrile esistenza
di questo autunno. La primvera scuote
le zolle indolenzite, dormienti. Non sono
il profeta delle stagioni; senza ragione
raccolgo rime disperse nell’aria
e tutto questo mi basta ed avanza…
© 2017 Adeodato Piazza Nicolai
Vigo di Cadore, 3 settembre, ore 15:18
I PECCATI POSTMODERNI
Ecco i peccati dei tempi postmoderni: negare, la pedo-
filia, abusare del potere sulla terra. Disse Gesù: «Guai
a colui per cui avvengono gli scandali. È meglio per lui
che gli sia messa una macina da mulino e venga
gettato nel mare piuttosto che scandalizzare uno
di questi piccoli». La santa Chiesa soffre la tragedia.
Meglio vedere i preti sposati? Non so la risposta, ma
credo conoscerebbero meglio i problemi della famiglia
e della coppia… Politici corrotti fino al midollo, senza
coscienza, vanno in prigione quasi ogni giorno, escono
senza penitenza ed umiltà; ritornano a derubare la gente.
La corruzione non ha confini. La violenza è indecente.
Le lotte religiose sono il cancro moderno e fratricida.
La pace scarseggia in tutto il mondo, come la fede e la
fratellanza, per non parlare della compassione che
pare il miracolo da sempre indigesto. Sapessimo almeno
sperare per un momento, un’ora, una giornata alla
volta. Che svolta globale sarebbe! Cammino nel bosco e
parlo ai licheni, al muschio, agli uccelli e mi vogliono bene.
Lo contraccambio quasi sempre, ma so anche bene come
fallisco e so chiedere perdono…
© 2017 Adeodato Piazza Nicolai
Vigo di Cadore, 6 settembre, ore 21:09
I PECCATI POSTMODERNI
Oggi la negazione della verità assume
spesso la figura dell’omissione voluta
e colpevole, condizionata dalla paura
o dall’interesse, o anche dalla paciosità:
mi guardi il Signore da queste trappole!
Cardinal Carlo Maria Martini (1927-2010)
spesso la figura dell’omissione voluta
e colpevole, condizionata dalla paura
o dall’interesse, o anche dalla paciosità:
mi guardi il Signore da queste trappole!
Cardinal Carlo Maria Martini (1927-2010)
Ecco i peccati dei tempi postmoderni: negare, la pedo-
filia, abusare del potere sulla terra. Disse Gesù: «Guai
a colui per cui avvengono gli scandali. È meglio per lui
che gli sia messa una macina da mulino e venga
gettato nel mare piuttosto che scandalizzare uno
di questi piccoli». La santa Chiesa soffre la tragedia.
Meglio vedere i preti sposati? Non so la risposta, ma
credo conoscerebbero meglio i problemi della famiglia
e della coppia… Politici corrotti fino al midollo, senza
coscienza, vanno in prigione quasi ogni giorno, escono
senza penitenza ed umiltà; ritornano a derubare la gente.
La corruzione non ha confini. La violenza è indecente.
Le lotte religiose sono il cancro moderno e fratricida.
La pace scarseggia in tutto il mondo, come la fede e la
fratellanza, per non parlare della compassione che
pare il miracolo da sempre indigesto. Sapessimo almeno
sperare per un momento, un’ora, una giornata alla
volta. Che svolta globale sarebbe! Cammino nel bosco e
parlo ai licheni, al muschio, agli uccelli e mi vogliono bene.
Lo contraccambio quasi sempre, ma so anche bene come
fallisco e so chiedere perdono…
© 2017 Adeodato Piazza Nicolai
Vigo di Cadore, 6 settembre, ore 21:09
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