di Vincenzo D’Alessio & G.C. “F. Guarini”
Nella luminosa giornata del 13 aprile 1997, nella Sala Consiliare della cittadina irpina di Guardia dei Lombardi, il poeta Domenico Cipriano convocò i poeti irpini all’incontro per contribuire al ruolo che la Poesia Irpina doveva assumere per valicare le difficoltà civili, culturali, sociali, che si profilavano in quel momento di fine Novecento all’orizzonte.
Più di trenta poeti intervennero all’incontro, molti fecero giungere la loro adesione in forma epistolare perché emigrati in varie parti della penisola, qualcuno presente si rifiutò di sottoscrivere l’impegno enunciato nel “ Manifesto dei poeti irpini”: oggi l’aura di quei firmatari brilla nell’azzurro tra i grandi del Novecento:
Domenico Cipriano ha scavalcato i confini nazionali e oggi viene letto e tradotto negli Stati Uniti d’America e in Europa.
Giovanna Iorio ha varcato i confini nazionali ed è tradotta in varie lingue in diverse nazioni europee.
Antonietta Gnerre ha lasciato le sponde del suo fiume regionale per navigare verso i mari aperti della nostra nazione.
Enzo Marangelo ha istruito una molteplicità di attori di teatro entrando nelle Università campane, calcando i palcoscenici dei maggiori teatri nazionali con la sua Compagnia.
Emilia Dente ha instaurato un patto indissolubile con la terra natale difendendone la memoria collettiva e le antiche tradizioni materiali.
Michele Luongo vive stabilmente al Nord della penisola permeando della sua sensibilità vari siti letterari e il mondo del buon vino.
Maria Luisa Ripa è scomparsa prematuramente ma ha lasciato il suo “aquilone di parole” nell’anima di tutti quelli che l’hanno conosciuta e in quanti l’hanno amata dopo la sua dipartita.
Raffaele Barbieri, Max Della Porta, Mario Morelli, Giuliana Caputo, Anna Gallo, Silvio Sallicandro, Anna Ferrucci, Pietro Lattarulo, Emilio Mariani, Ottorino Vigliotta, Salvatore Salvatore, Costantino Firinu, Pasquale Pignatiello, Cristina De Luca, Mariano Fuceno, Maria Giovanna Vitale, Nino Gialanella, Mario Dimitri Donadio e Giovanni Taufer, hanno continuato la loro intensa attività letteraria in favore dell’Irpinia.
Gli aquiloni di parole sono diventati astri luminosi nei cieli della Letteratura Italiana del Novecento prendendo il vento proficuo dalla vetta di Guardia dei Lombardi per far giungere ovunque l’energia poetica della terra meridionale.
Oggi, a vent’anni da quell’evento, la Poesia sostiene ancora le fragili ali dei giovani aquiloni irpini che si stanno levando in volo, seguendo la scia di questi nomi che hanno offerto il loro contributo letterario in umiltà e semplicità.
Dalla Terra Irpina, aprile 2013
Nella luminosa giornata del 13 aprile 1997, nella Sala Consiliare della cittadina irpina di Guardia dei Lombardi, il poeta Domenico Cipriano convocò i poeti irpini all’incontro per contribuire al ruolo che la Poesia Irpina doveva assumere per valicare le difficoltà civili, culturali, sociali, che si profilavano in quel momento di fine Novecento all’orizzonte.
Più di trenta poeti intervennero all’incontro, molti fecero giungere la loro adesione in forma epistolare perché emigrati in varie parti della penisola, qualcuno presente si rifiutò di sottoscrivere l’impegno enunciato nel “ Manifesto dei poeti irpini”: oggi l’aura di quei firmatari brilla nell’azzurro tra i grandi del Novecento:
Domenico Cipriano ha scavalcato i confini nazionali e oggi viene letto e tradotto negli Stati Uniti d’America e in Europa.
Giovanna Iorio ha varcato i confini nazionali ed è tradotta in varie lingue in diverse nazioni europee.
Antonietta Gnerre ha lasciato le sponde del suo fiume regionale per navigare verso i mari aperti della nostra nazione.
Enzo Marangelo ha istruito una molteplicità di attori di teatro entrando nelle Università campane, calcando i palcoscenici dei maggiori teatri nazionali con la sua Compagnia.
Emilia Dente ha instaurato un patto indissolubile con la terra natale difendendone la memoria collettiva e le antiche tradizioni materiali.
Michele Luongo vive stabilmente al Nord della penisola permeando della sua sensibilità vari siti letterari e il mondo del buon vino.
Maria Luisa Ripa è scomparsa prematuramente ma ha lasciato il suo “aquilone di parole” nell’anima di tutti quelli che l’hanno conosciuta e in quanti l’hanno amata dopo la sua dipartita.
Raffaele Barbieri, Max Della Porta, Mario Morelli, Giuliana Caputo, Anna Gallo, Silvio Sallicandro, Anna Ferrucci, Pietro Lattarulo, Emilio Mariani, Ottorino Vigliotta, Salvatore Salvatore, Costantino Firinu, Pasquale Pignatiello, Cristina De Luca, Mariano Fuceno, Maria Giovanna Vitale, Nino Gialanella, Mario Dimitri Donadio e Giovanni Taufer, hanno continuato la loro intensa attività letteraria in favore dell’Irpinia.
Gli aquiloni di parole sono diventati astri luminosi nei cieli della Letteratura Italiana del Novecento prendendo il vento proficuo dalla vetta di Guardia dei Lombardi per far giungere ovunque l’energia poetica della terra meridionale.
Oggi, a vent’anni da quell’evento, la Poesia sostiene ancora le fragili ali dei giovani aquiloni irpini che si stanno levando in volo, seguendo la scia di questi nomi che hanno offerto il loro contributo letterario in umiltà e semplicità.
Dalla Terra Irpina, aprile 2013
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