Tra dune di lava antica di Bruna Cicala, edizioni I Rumori dell’Anima
recensione di Claudia Piccinno
Ho letto e riletto queste pagine di Bruna e
sono rimasta affascinata dal protagonista principale dei versi, che a mio avviso è il tempo, sia nella sua accezione cronologica che
nella sua accezione meteorologica. È incredibile, infatti, come “il tempo
torna tempo nell’unica canzone”, per citare dei versi della stessa autrice. È
un viaggio temporale leggere questo libro, e si rimane un po’ sorpresi, non
tanto dai ricordi dell’infanzia, dei tempi che furono, che sono tematiche generalmente abbastanza diffuse nella
poesia, quanto dall’improvviso alternarsi di scrosci di pioggia, fulmini,
tempeste, grandinate, neve, gelo, brina… Ecco, il tempo è presente, in tutte le
sue varianti meteorologiche, in ogni verso, in ogni componimento della
poetessa.
Altra caratteristica originale di questi
componimenti, è quella sonorità che a volte diventa ritornello, stornello
tipico della canzone: Di cenere e d’oro,
ad esempio «Pugni di cenere,/ abbandonati ai fianchi di tortuosi
silenzi./ Di cenere e d’oro rifulge l’intreccio in spazi senza tempo./ Ciechi
gli occhi tra le dita imbrattate,/ cristalli gelati. È nota suadente, quel
raggio intrigante che svela poesia./ Artigli tatuati sui palmi di cera,/ già
pronti a volare. La notte dispiega le ali,/ tatuando sul cuore due pugni d’amore»,
è una canzone che diventa tale per le assonanze ripetute, per la sonorità
diffusa, per quelle allitterazioni sempre presenti nei versi di Bruna. Pensiamo
ancora a Sussurri «Nel tremulo
silenzio di cerchi dilatati,/ rivesto incandescenze di lune troppo usate./E la
sera cala ancora sul giorno dell’inizio», o, ancora, in She «Lui la vuole e lei non conta,/ lei lo vuole e lui
rallenta./ Poi il gioco si fa acceso/ sullo scoglio scivoloso».
Ci sono vari giochi di parole ed escamotage
linguistici in più componimenti e ne consegue un ritmo a volte lento, a volte
sincopato, ma senza mai incidere sulla musicalità. La poesia di Bruna è una
poesia di attese. Di attese, sì,
aspettando che si esprima la stessa indole della poetessa. Nel
frattempo, nei vari momenti della giornata, c’è sempre l’aurora… che, come dice
la Nostra, scroscia la vita. Anche le scansioni dei ritmi del giorno vogliono
significare per la poetessa qualcosa: inizi, aperture al nuovo, attesa dell’imprevedibile. È come se la poetessa avesse sempre un piano B nel cassetto, per affrontare i
dolori, i dispiaceri, ma anche le gioie che la vita riserva.
Un libro da leggere e rileggere, perché
dietro la filosofia di vita apparentemente spicciola si nasconde una grande
saggezza.
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