venerdì 17 marzo 2017

Il tempo nei versi di Bruna Cicala

Tra dune di lava antica  di Bruna Cicala, edizioni I Rumori dell’Anima

recensione di Claudia Piccinno

http://www.irumoridellanima.com/2015/07/tra-dune-di-lava-antica-libro-di-bruna.html

Ho letto e riletto queste pagine di Bruna e sono rimasta affascinata dal protagonista principale dei versi, che  a mio  avviso è il tempo, sia nella sua accezione cronologica che nella sua accezione meteorologica. È incredibile, infatti, come “il tempo torna tempo nell’unica canzone”, per citare dei versi della stessa autrice. È un viaggio temporale leggere questo libro, e si rimane un po’ sorpresi, non tanto dai ricordi dell’infanzia, dei tempi che furono, che sono tematiche  generalmente abbastanza diffuse nella poesia, quanto dall’improvviso alternarsi di scrosci di pioggia, fulmini, tempeste, grandinate, neve, gelo, brina… Ecco, il tempo è presente, in tutte le sue varianti meteorologiche, in ogni verso, in ogni componimento della poetessa.
Altra caratteristica originale di questi componimenti, è quella sonorità che a volte diventa ritornello, stornello tipico della canzone: Di cenere e d’oro, ad esempio «Pugni di cenere,/ abbandonati ai fianchi di tortuosi silenzi./ Di cenere e d’oro rifulge l’intreccio in spazi senza tempo./ Ciechi gli occhi tra le dita imbrattate,/ cristalli gelati. È nota suadente, quel raggio intrigante che svela poesia./ Artigli tatuati sui palmi di cera,/ già pronti a volare. La notte dispiega le ali,/ tatuando sul cuore due pugni d’amore», è una canzone che diventa tale per le assonanze ripetute, per la sonorità diffusa, per quelle allitterazioni sempre presenti nei versi di Bruna. Pensiamo ancora a Sussurri «Nel tremulo silenzio di cerchi dilatati,/ rivesto incandescenze di lune troppo usate./E la sera cala ancora sul giorno dell’inizio», o, ancora, in She «Lui la vuole e lei non conta,/ lei lo vuole e lui rallenta./ Poi il gioco si fa acceso/ sullo scoglio scivoloso». 
Ci sono vari giochi di parole ed escamotage linguistici in più componimenti e ne consegue un ritmo a volte lento, a volte sincopato, ma senza mai incidere sulla musicalità. La poesia di Bruna è una poesia di attese. Di attese, sì,  aspettando che si esprima la stessa indole della poetessa. Nel frattempo, nei vari momenti della giornata, c’è sempre l’aurora… che, come dice la Nostra, scroscia la vita. Anche le scansioni dei ritmi del giorno vogliono significare per la poetessa qualcosa: inizi, aperture al nuovo, attesa dell’imprevedibile. È come se la poetessa avesse sempre un piano B nel cassetto, per affrontare i dolori, i dispiaceri, ma anche le gioie che la vita riserva.
Un libro da leggere e rileggere, perché dietro la filosofia di vita apparentemente spicciola si nasconde una grande saggezza.

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