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Il silenzio e l’attesa
Il tempo poetico di Colomba Di Pasquale
di G.F.Il mio Delta e dintorni è un libro che emana da ogni sua pagina un senso di sospensione nel silenzio, un incamminarsi in una dimensione dove l’ascolto è la forza principale, l’occasione giusta per lasciare che l’umano sentire diventi necessaria testimonianza del mondo.
E il mondo che Colomba Di Pasquale ci racconta in questa sua raccolta poetica è il quotidiano del Delta del Po, luogo di bellezza e di raccoglimento, luogo dove la natura con i suoi abitanti è una possibilità in più per esplorare, in calma e lentezza, anche il proprio stare al mondo.
Queste sono pagine che invitano ad un prendersi cura di sé, e che con delicata e precisa attenzione, fanno riflettere il lettore sul tempo che viviamo.
E proprio prendendo le distanze dal nostro quotidiano così accelerato, Colomba Di Pasquale in questa suo scrivere tra acqua e terra, costruisce un tempo che le permette un respiro che diventa più sereno, ma mai dimentico di difficoltà e smarrimenti, e che usa la poesia come accadimento vitale e necessario.
Così, la presenza di aironi, svassi, rondoni, fenicotteri, cicogne e garzette, nel loro stare nel centro della natura, permette all’autrice un dialogo che si amplia, prima con se stessa e poi con un’apertura che coinvolge la natura stessa, l’altro e gli altri, il tempo odierno, e ogni possibile provenienza e nuova direzione.
Intervista a Colomba Di Pasquale:
C’è un silenzio che tiene assieme queste parole e frasi, e tiene legate le poesie. Che silenzio è?È sicuramente il silenzio della solitudine dell'anima e della mente.
C’è anche tanta attesa, quasi una disponibilità, al vedere. Quanto queste poesie si nutrono dello sguardo?
Queste poesie si nutrono molto dello sguardo come fosse una visione, la visione che ambisce alla speranza, al cambiamento, alla risoluzione positiva contro le avversità della vita.
Il delta del Po e gli altri luoghi raccontati, che geografia è raccontata?
La sezione “Il mio Delta” è la geografia dell'anima, i “Dintorni” rappresentano la geografia del viaggio interiore attraverso i viaggi fisici e metafisici del poeta. Argentina è un viaggio che si realizza attraverso la musica, forse più reale di un viaggio effettivo.
C’è in questo libro un tempo lento, che invita al ‘prendersi cura’ di sé ma non solo; del mondo, del momento in cui si è immersi. Ma come si fa? È ancora possibile, necessario?Se sia necessario non lo so. Potrebbe esserlo per alcuni e non per altri. Per me lo è necessario e anche possibile. Si prende cura di sé fermandosi, dandosi i tempi della pausa, donandosi la sosta, quando solitaria viene meglio. Le soste dal mondo che ci ingloba sono salvifiche. E' possibile se lo si vuole, fortemente. Un sano egoismo non fa male anzi si riesce ad apprezzare ogni istante che la vita ci regala. Può essere una giornata di pioggia o di sole, di vento o di neve. Stamani nell'andare al lavoro ho percorso una strada di tra caseggiati alti e silenziosi. Mi sentivo osservata da quegli appartamenti vuoti dei loro abitanti. Ho proceduto con un passo silenzioso perché avvertivo che anche loro hanno bisogno di riposare.
Nel delta si vola, si galleggia, si nuota. Anche queste poesie lo fanno?Queste poesie fanno un po’ tutto quello che gli elementi della natura permettono loro di fare. In genere però la poesia vola, galleggia, nuota o meglio fa tutto quello che il poeta vuole che faccia.
dal libro:
sezione “Il mio Delta”
La casa di erbe palustri
Il capanno di canna e di giunco
piantato a venire nel fresco Delta,
sguscia ammantato di buono
dall’odorosa terra.
Ora se dovessi scegliere
tra la casa di terra e te
preferisco te, casa di giunco,
ben temperata e verde
profumata di fili d’erba palustre
che vieni da terra a da acqua.
Visione
La garzetta ospite dello specchio d’acqua
proprietà delle coppie di volpoche,
le folaghe a pesca di cefali,
i falchi di palude in volo alto
e l’airone cinerino nella tavola d’acqua più ricca.
Ma fu il canto dell’allodola
La visione migliore,
netta nel cuore e nell’anima.
Il migliore annuncio di primavera
nel mezzo del torrente senza foce definita.
Non potevo desiderare altro
se non quel suono vitale
frammisto agli schizzi d’acqua
e al respiro trattenuto per udire nitidamente.
Nei sogni ritorno di continuo
nell’estremo argine del tuo vivere.
Ti assicuro ritorno di continuo
e non so perché,
non so perché.
sezione “Dintorni”
Budapest
Sarà stata l’aria d’insieme,
la domenica,
l’ora del primo riposo,
l’invasione primaverile
nei gialli e bianchi fiorellini dei prati,
aver percepito il grigio tenore della vita
di chi è rimasto in città
tra le macerie dei lavori in corso
e i cassonetti pieni da rovistare,
magari trovo qualcosa da mangiare o indossare,
magari chissà insomma
le finestre a mille sulle case a blocchi,
sarà stata l’aria d’insieme,
sarà stato che era domenica,
fatto si è che il Danubio e la vita intorno
aveva qualcosa di cenere
ed anche di polvere,
di tanta povera polvere.
L’autrice:Colomba Di Pasquale è nata a Lille, in Francia nel 1958. Vive a Recanati, insegna a Ravenna, in due istituti tecnici.
Ha pubblicato le raccolte “Viaggio tra le parole” (Del Monte editore, 2006), “Una vita altrove” (Nicola Calabria editore, 2007), “Il resto a voce” (Fara editore, 2008) e “Dulcamara” (Genesi editore, 2010).
Con “Il mio Delta e dintorni” (Fara editore, 2014) è stata segnalata e premiata a diversi concorsi nazionali.
(Colomba Di Pasquale, “Il mio Delta e dintorni” Fara editore, 2014 – 66 pagine, 10 euro)
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