lunedì 2 novembre 2015

Angeli senza ali di Thuy Lan Francesca Ritondale

Istituto: Scuola media “A. Mandelli” Anno scolastico 2014–2015

Alunno: Thuy Lan Francesca Ritondale


Il lavoro minorile
Angeli senza ali

“Chi non trova quaggiù il Paradiso,
non lo trova in Cielo.
Gli angeli stanno nella casa
accanto alla nostra,
dovunque ci rechiamo.”
(E. Dickinson)

PRESENTAZIONE 

Introduzione alla tesina e motivazione del tema scelto 


La solidarietà verso i deboli, l’attenzione all’altro, i diritti degli esseri umani, in particolare dei bambini, sono temi che da sempre mi hanno appassionato e coinvolto profondamente nell’intimo del cuore e dell’intelletto. 

La presente tesina, che mette a fuoco simili tematiche, nasce dalla provocazione esercitata su di me da molteplici percorsi didattici, realizzati in tal senso quest’anno a scuola nelle diverse discipline , che mi hanno consentito di dire ed esprimere qualcosa di me , in merito a tale sensibilità , in una rielaborazione personale degli argomenti proposti , legati, a mio avviso, da un filo tematico comune: quello dell’esperienza di “Bellezza” e di “Verità” che solo può salvare l’uomo, e quindi il bambino che di esso è promessa, dal degrado e dall’abiezione etico-morale a cui l’orrore della guerra, della povertà e dello sfruttamento sembrano talora irreversibilmente condannarlo.

L’incontro e il confronto con storie di uomini che sono andati oltre l’orrore della guerra, che hanno saputo restare uomini nella barbarie del loro tempo e sono stati capaci di costruire la speranza del “Bene” risalendo dall’abisso del “Male” (vedi in particolare Il canto di Ulisse in “Se questo è un uomo” di Primo Levi – Le poesie dal fronte di Giuseppe Ungaretti, etc.) e, attraverso la sofferenza , produrre la Bellezza, che è poi Bontà, hanno raggiunto il vertice espressivo nella lettura fatta di “Ciaula scopre la luna” di Luigi Pirandello, superba novella del “risveglio esistenziale” o, per meglio dire, di un nuovo “parto” al mondo di un infelice, di un reietto della terra, di un umiliato ed emarginato “caruso” che una notte, sbucando fuori dalla miniera, buio utero di zolfo in cui praticamente vive, vede la luna che illumina la campagna: la scoperta della bellezza del creato è qualcosa di sconvolgente e di fronte a quella inaspettata visione Ciaula, quel “cane”, quella “carogna”, ritrova o conquista la sua umanità scoppiando in un pianto liberatorio e consolatorio che simboleggia, in ultima analisi, il suo primo “vagito” dinnanzi al mondo e alla vita.

In particolare la vicenda di Ciaula incarna il doloroso tema dell’infanzia violata, negata, sfruttata in ogni tempo e a tutte le latitudini del mondo e che ha come protagonisti dei piccoli “angeli senza ali”.

Nell’approfondire pertanto simile tema e stendere la presente tesina sul lavoro minorile ho scoperto e compreso che una penna, al pari di una musica, di un quadro, di una foto, può essere un’arma potentissima nelle nostre mani, una vera e propria arma di protezione di massa e dei singoli, specie quando minori, “senza voce e senza ali”, in grado di catalizzare l’attenzione e la solidarietà di chi sovente non si cura dei problemi che affliggono l’umanità, specie quella dei bambini in situazione di bisogno nel mondo, e capace, anche se per un istante, di poter donare a questi le ali di cui sono stati privati.

A rafforzare questo mio convincimento ha poi contribuito l’accorato appello pronunciato da Papa Francesco nel suo meraviglioso e commovente intervento in occasione della cerimonia inaugurale di Expo 2015, in cui , parlando della povertà dei vari Sud del nostro pianeta, compresenza nascosta dell’evento in questione che deve invece per tale occasione emergere ed essere sempre accompagnata dalla coscienza dei “volti” di chi ha fame di pane e sete di giustizia, così si è espresso: “…e che nessun pane sia frutto di un lavoro indegno dell’uomo!”

Sono felice pertanto di allegare alla presente tesina simili parole di augurio per il futuro dei “piccoli” del nostro pianeta, insieme ad un mio modesto componimento in versi ispirato a tale tema. 


ANGELI SENZA ALI

Sono uno dei tanti angeli senza ali,
invisibili ai vostri occhi.
Sono la faccia nascosta dei vostri palloni
con cui giocate nei vostri ricchi stadi.


Li cucio a mano,
dall’alba al tramonto,
in questo angusto scantinato del mondo.


Ho per madre e padre un ago ed un filo
per banco di scuola il mio tavolino di lavoro
compagni di classe altri bimbi sfruttati
e quando cala il buio della sera
in questo scuro budello della terra,
ove la luce del giorno non conosco più,
mi addormento,
stremato di sonno, fame e fatica,
aspettando
almeno in sogno,
di vedere anche io, al pari di Ciaula,
… la luna.

Thuy Lan Francesca Ritondale


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