sabato 23 maggio 2015

Cos'è una recensione?

di Angela Caccia

Dipinto di John William Waterhouse

Sono qui a dirti, a dirmi… a volte credo che le recensioni siano tutte una sorta di campionatura, il riflesso di un'intima geografia: chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, chi apprezza un lato del tuo poetare e chi, proprio quello stesso, lo vede come un limite. Ecco perché credo che il tutto sia da ricondurre, non solo e non tanto al modo di porgersi e porgere un dato tema, quanto alla sensibilità o meno del lettore/recensore, su quel tema.
C'è una splendida pagina di Sylvie Germain sul nostro rapporto col linguaggio e coi testi che leggiamo: parte dal verbo greco Katechéo = risuonare.
La ninfa Eco, condannata da Giunone a ripetere brandelli di parole udite, è innamorata pazza di Narciso. Lei vorrebbe rivelargli il suo amore – La sua natura vi si opponeva e non le consentiva di prendere l'iniziativa. Era però pronta a fare quello che le era consentito, cioè ad aspettare di cogliere dei suoni, sulla scorta dei quali rimandare le parole (Ovidio) – e allora gioca d'astuzia: quando Narciso la respinge – "Vorrei morire piuttosto che darmi a te!" – Eco palesa il suo sentimento, continuando a ripetere "darmi a te darmi a te…"
E la Germain osserva: non procediamo anche noi così, parlando pensando e scrivendo in reazione e in risonanza a parole pensieri scritti che ci precedono da lunga data e ci circondano?
Mah...

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