martedì 3 marzo 2015

Su Aurora del rinascere di Gladys Basagoitia Dazza


recensione di Sonia Gardini

Gladys Basagoitia Dazza
Aurora del renacer-Aurora del rinascere
Faraeditore, 2014

Definirei questa raccolta di poesie una sintesi autobiografica dell’autrice: ricordi d’amore e di morte in cui, nell’esperienza, il trionfo è dell’amore inteso soprattutto come un tutt’uno con la natura, empatia con l’altro e, nel contempo, parola lacerante.
Appare un panteismo assoluto, sensazione di fusione e di speranza nel futuro come la fiducia dei passerotti quando costruiscono il nido. È una poesia dove l’autrice si racconta, facendo apparire la dolorosa vicenda della morte del figlio, di un’amica, e della madre. Un figlio è “un universo” per una madre che mantiene il pudore di non farsi vedere piangente mentre lui decede, ma l’amore tra i due persiste, le loro voci s’intersecano, l’intensità e la flebile leggerezza della voce del figlio vanno “màs allà de la muerte”, nella speranza di una rinascita universale, di un re-incontro eterno.
Di fronte alla morte della madre , l’autrice non si abbandona a un ribelle dolore, non si chiede “perché?”, bensì risponde prontamente: “presente”, come se un dio la chiamasse…
In questo contesto tragico domina la serenità, l’aiuto degli altri ha un posto per proseguire sulla via che porta all’Aurora del rinascere come recita il titolo della raccolta e come indicato negli intraducibili hai-kai. Eppure è sempre lei, tra gli altri, a tenere accesa la fiamma dell’amore verso gli amici. La sua vita è un coacervo di ferite implacabili, ora denotate dal canto melanconico di un usignolo ora rallegrato dalla poesia di una rosa rossa o di una candida camelie a lei donate.
Nell’insieme emerge un canto alla vita, vissuta nella realtà del sogno che aiuta ad accettarla, soprattutto quando gli amati l’abbandonano, poiché ognuno segue un suo percorso, una strada diversa , ma ciò che è stato resterà sempre nel cuore, indimenticabile.

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