Ho conosciuto Antonio D’Alessio nel 2004 in una sala prova musicale di Monteforte. Un amico comune mi aveva parlato molto di questo ragazzo che suonava il basso. All’epoca stavamo cercando nuovi componenti per il nostro progetto musicale, Notturno Concertante. Avevamo da poco pubblicato un nuovo cd e volevamo coinvolgere forze fresche che potessero dare un valore aggiunto alla nostra proposta e che favorissero nostra crescita musicale. Io e Raffaele Villanova, l’altro componente storico del gruppo, fummo subito piacevolmente colpiti non solo dalle indubbie capacità musicali di Antonio (un musicista molto versatile), ma anche dalla sua mitezza, dalla sua tranquilla cordialità.
Non capita spesso di trovare un musicista così bravo e così incline alla modestia. Non ho mai sentito, infatti, da parte di Antonio una critica, una frecciatina verso qualche collega, in un ambiente in cui la maldicenza spesso impera sovrana. Antonio si è subito prodigato per trovare altri compagni di avventura musicale per il Notturno. Fu lui che ci presentò quello che sarebbe stato per un certo periodo il nostro batterista, Umberto.
Fu sempre Antonio a metterci in contatto con altri bravissimi musicisti che poi avrebbero costituto l’ossatura del nostro nuovo gruppo. Ricordo il suo entusiasmo per il progetto, le grandi motivazioni che ci forniva, i continui stimoli musicali, i nostri concerti a Roma, il viaggio a Milano per un’intervista a RockTv, le esibizioni con Patrizio Rispo che faceva da voce recitante, il suo entusiasmo durante le registrazioni del nuovo cd. Non ha fatto in tempo a completare le registrazioni di questo disco (terminate poi dal fratello Giuseppe), ma abbiamo conservato le parti che ha suonato e siamo stati felicissimi di poterle utilizzare. Ovviamente è stato doveroso dedicargli il nostro disc più recente. Abbiamo suonato assieme dal 2005 al 2008. Antonio ebbe l’incredibile forza d’animo di tenere con noi il suo ultimo concerto poche settimane prima della morte, nell’agosto del 2008, nel festival in cui ci esibimmo assieme a Ray Wilson (l’ex cantante dei Genesis). Antonio ha attraversato la sua vita e la stagione nella quale abbiamo collaborato con serenità e disponibilità verso gli altri. Ricordo i suoi sorrisi, la sua riservatezza con affetto e gratitudine. C’era in lui qualcosa di profondamente spirituale che ne rende ancora più caro il ricordo.
Lucio Lazzaruolo (febbraio 2015)
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