venerdì 26 luglio 2013

Il destino è il mare

Cari amici
dopo avere ammirato per l’ennesima volta le cascate del Pisciadù che nascono dal massiccio del Sella in Val Badia, ho sentito il bisogno di dedicare una poesia alla bellezza delle Dolomiti, descrivendo il tragitto di un corso d’acqua che va dalla sorgente al mare, la meta definitiva per cui è fatto.
Facendone un’analogia con il percorso umano, fatto di esperienze belle e faticose, di cadute e di rinascite, ma sempre avendo per certa la meta, che è il cuore di Dio, luogo della definitiva pace.
Il titolo è “Il destino è il mare”.

Un caro saluto
Franco Casadei



Il destino è il mare

Da una crepa del Sella - imponenza
che signoreggia su monti e valli –
vengo alla luce tra pietre e sassi

un filo d’acqua, man mano prende forza
si fa cascata che percuote dirupi e muschi,
cerca la strada incerto
come un bambino che saggia i primi passi
si contorce, poi si incanala
nel cammino tra sterpi e massi

mi aggiro cercando una sponda
che si faccia mano, accolga la mia onda,
l’ombra dei larici rinfresca il viaggio,
ne accarezzo la sete e le radici

fragoroso procedo, poi rinsavisco,
raggiunta la valle, mi faccio quieto,
ma devo andare,
la prima forza che mi ha dato vita
mi spinge ancora verso la mia meta,
i fiumi non sono stagni
- non possono indugiare -
il nostro essere nati è per andare.

Come gli uomini abbiamo i nostri umori
allegri svogliati, anche cattivi,
se inariditi in rivoli,
pietose ci soccorrono le acque
di ruscelli e di piccoli torrenti
che danno fiato ai nostri sperdimenti

il destino è il mare

un percorso di linee rette e anse
di piene che inondano messi e campi
di secche e aridità brucianti,
ma anche di un avanzare calmo
che irrora la pianura e le sue arsure

impetuosi o lenti, si va
per affidarsi ad un abbraccio d’acque,
infinito, come infinito è Dio.

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