mercoledì 5 giugno 2013

Residenze Estive 2013 a Duino 20-24 giugno

Incontri  residenziali  di Poesia e Letteratura a Trieste e in Friuli Venezia Giulia
a cura dell’Associazione & Rivista  Almanacco del Ramo d’Oro
in collaborazione con il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico
XIV Edizione: 20-24 giugno 2013


Il Laboratorio di poesia e cultura attraversa espressioni e contaminazioni artistiche. È un progetto che comprende visioni e prospettive diverse tra loro, crea occasioni di confronto e scambio attraverso rapporti formali e informali, con poete/i, scrittrici, scrittori, artiste/i di varie tendenze, con letture, seminari, video, performances. Caratteristica del progetto è la residenzialità “aperta” delle/degli ospiti che soggiornano per cinque giorni a Duino (Trieste), presso il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico e incontrano il pubblico appassionato di letteratura in diverse occasioni e luoghi, condividendo momenti e spazi della vita quotidiana. Il progetto punta sulla riappropriazione di un tempo più disteso, nel quale l’incontro con “l’autore” non avviene solo nel momento già organizzato della lettura pubblica, ma anche in occasioni informali, amichevoli. Da qui il carattere “semiclandestino” della manifestazione che non ama i riflettori violenti ma preferisce l’arte discreta della conversazione, con autori e autrici che l’apprezzano e ritornano.
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Tema di questa edizione: Colloquio tra voci e scritture: l’epica, la lirica, la biografia. La forza delle donne. Voci femminili e maschili della contemporaneità.

Programma:

20 GIUGNO
    ore 15.30-17.30 Duino - Prato della Residenza del Collegio del Mondo Unito
Caffè e libri sul prato – conversazioni  letterarie – presentazioni e letture: Parliamo di libri e di vite...
-Maria Beatrice Masella, Alba Piolanti, Bologna a modo nostro. Trame percorsi emozioni, (Bologna 212).
     ne parlano: Alba Piolanti, Paola Elia Cimatti, Serenella Gatti Linares.
- Laila Wadia, Se tutte le donne, (Barbera, Siena 2012)
presenta l’autrice con Melita Richter.
- Anna Zoli e l’esperienza dell’Australia – conversazione biografica.


    ore 19.30 LiberArti, Piazzetta Barbacan, 1 – Trieste
letture poetiche di: Rossana Roberti, Elisabetta Serra, Marina Moretti, Marco Marangoni, Rosaria Lo Russo.
in collaborazione con LiberArti – Emporio dell’arte


21 GIUGNO
    ore 9.30 –11.00 – Collegio del Mondo Unito
I percorsi di Luciana Tufani nella Letteratura delle donne – conversazione su libri e protagoniste, piste di lavoro per la didattica.
Luciana Tufani dialoga con docenti e non, al fine di suggerire spunti e riflessioni di lavoro che coinvolgano le nuove generazioni.
    ore 11.00 – 12.30 Collegio del Mondo Unito
- I dieci anni di Edizione dell’Autrice - di Antonella Barina
Un sentiero autoeditoriale nel quale la poeta assume su di sé integralmente la funzione editoriale: dalla creazione dei testi, alla produzione delle immagini, all’impaginazione e alla stampa.. In esposizione al Salone del Libro di Torino 2013 negli spazi della Regione del Veneto ci sono cinque titoli del percorso decennale.


     ore 15.30 – Sala video – Collegio del Mondo Unito
Focus sul tema della forza femminile nella contemporaneità. Poesia e voce poetica.

- Fragili guerriere - conversazione con Daniela Rossi e Rosaria Lo Russo.
video: Fragili guerriere – Amelia Rosselli e Patrizia Vicinelli, con un intervento di Rosaria Lo Russo, a cura di Daniela Rossi.
Il video, composto per Romapoesia 2010, mostra letture e performance di Amelia Rosselli e Patrizia Vicinelli, riprese quasi tutte a Parma negli anni '80. E’ interessante la rilettura-riscrittura del genere epico. In Amelia Rosselli con La libellula e in Patrizia Vicinelli con Non sempre ricordano e I fondamenti dell’essere si assiste alla ri-nascita dello stile epico dal punto di vista di un’eroina.

video: Fragili guerriere -work in progress, reading-performance di Rosaria Lo Russo (voce recitante) e Patrizia Mattioli (live electronic music), a cura di Daniela Rossi –  Reggio Emilia Officina delle arti, 9 - 3 - 2013.
Nella scena letteraria italiana della seconda metà del Novecento accade una rivoluzione stilistica, tematica, ideologica: l'epica delle donne. Autrici come Rosselli e Vicinelli hanno avuto l'ardire di scrivere poemi invece che limitarsi alla lirica fino ad allora concessa alla scrittura femminile. Daniela Rossi e Rosaria Lo Russo, firmando nel 2011 il manifesto letterario Fragili Guerriere, intendono farsi promotrici di un evento culturale complessivo intorno al fenomeno dell'epica delle donne, un work in progress con eventi di poesia, di teatro, di musica e di arte visiva.

Riflessioni di Sergia Adamo (Univ. Trieste) SIL FVG.
video: Amica nostra Angela, regia di Nadia Pizzuti, produzione Italia, Fogliadilimone 2012.
Ritratto a più voci di Angela Putino, filosofa napoletana, figura innovativa del femminismo italiano. In particolare il tema della guerriera, legato alla filosofia orientale attraversa come pratica e teoria il suo pensiero.

Divagazioni su Sensibili guerriere. Sulla forza femmnile, a cura di Federica Giardini, (Iacobelli, Roma 2012)
Un tempo il senso comune attribuiva agli uomini forza e capacità di agire e alle donne debolezza e passività, che cosa è cambiato dopo almeno trent’anni di femminismo? E soprattutto: cosa è passato nell’immaginario delle giovani donne, nella consapevolezza che hanno di loro stesse?

    ore 18.30 - Sala video – Collegio del Mondo Unito
Poesia e traduzione.
Marko Kravos, Sol na jezik/Sale sulla lingua, (ZTT-EST, Trieste 2013)
    ne parlano l’autore e Roberto Dedenaro.


    ore 21.00 Auditorium Collegio del Mondo Unito – Duino
Saluto del Presidente, Ambasciatore Gianfranco Facco Bonetti e del Rettore, dr. Michael Price.
Presentazione della nuova traduzione delle Elegie Duinesi di R.M.Rilke, tradotte e curate da Renata Caruzzi, Beit, Trieste 2013. Ne parla il prof. Marzio Porro (Univ. Statale Milano).
Interventi musicali al violoncello di Ivan Leon.
Il libro è corredato da citazioni di alcune lettere dello stesso autore e dall’elogio di Robert Musil, pronunciato dopo la morte di Rilke, che delinea un ritratto del poeta e gli restituisce l’importanza che merita riconoscendone la modernità.
in collaborazione con Beit Editrice – Trieste



22 GIUGNO
    ore 9.30 – Passegggiata letteraria sul “Sentiero Rilke” con libere letture poetiche e narrative, spunti, riflessioni delle/dei partecipanti.  

   ore 11.30 – Collegio del Mondo Unito – Libri appena usciti...
- Marco Marangoni, Congiunzione amorosa, (Moretti&Vitali, Bergamo 2013), prefazione di Giancarlo Pontiggia, postfazione di Maurizio Cucchi.
- Luisa Gastaldo, Della tua voce, (KappaVu, Udine 2013)
    ore 15.30-18.00 Duino - Prato della Residenza del Collegio del Mondo Unito
Caffè e libri sul prato – conversazioni  letterarie – presentazioni e letture:  Parliamo di libri e di passioni...
- Verena Stefan, Ospiti estranei, (Tufani, Ferrara 2012)
    presenta Gabriella Musetti
- V.Woolf, Diari di una scrittrice (1925-1930), traduzione e commento di Bianca Tarozzi, (RCS, Milano 2012)
      presenta Bianca Tarozzi.
- I Quaderni SIL – FVG – Un gruppo di socie SIL della Regione FVG in colloquio su temi di confine.
N.1 – terzo spazio – a cura di Melita Richter
N. 2 – non importa se non capisci, segui il ritmo- a cura di Helen Brunner e Barbara Della Polla.
  ne parlano le curatrici e le socie.


    ore 21 Casa Carsica – Kraska Hisa - Repen 31,  Repentabor – Monrupino
letture poetiche di: Bianca Tarozzi, Gabriella Musetti, Fabio Franzin, Roberto Dedenaro, Antonella Bukovaz.
    presenta Giulia Ciarpaglini
in collaborazione con ZADRUGA NAŠ KRAS  COOPERATIVA CARSO NOSTRO
Repen 31,  Repentabor – Monrupino,  34151  TRST-TRIESTE


23 GIUGNO
    ore 10.00 visita alla Grotta Gigante. Borgo Grotta – Sgonico
Grande Caverna di profondità 120 m sotto la superficie, di età stimata: 10 milioni di anni.
La Grotta Gigante è un percorso ricco di fascino, che accompagna il visitatore dal lontano Neolitico, quando i nostri antenati cominciarono a frequentare la parte più accessibile della cavità, attraverso l'Ottocento, in cui è stata teatro della nascita della speleologia scientifica e sportiva e delle prime ricerche del misterioso fiume sotterraneo Timavo, fino ai giorni nostri, in cui si propone come spettacolare meta turistica ed educativa e sito di importantissimi studi scientifici.

    ore 15.30-18.30 Duino - Prato della Residenza del Collegio del Mondo Unito
Caffè e libri sul prato – conversazioni  letterarie – presentazioni e letture: Parliamo di libri, di poesia e di asimmetrie creative...
- Anna Verna, Passioni. Virginia Woolf, Vita Sackville-West, Marguerite Yourcenar, (Tufani, Ferrara 2012).
    presenta Paola Camesasca
- - Serenella Gatti Linares, Era ed è ancora, (Gazebo, Firenze 2012)
       presenta l’autrice.
- Marina Giovannelli, Il libro della memoria e dell’oblio, (Samuele, Pordenone 2013)
  ne parlano l’autrice e Gabriella Musetti.
- Cuore di preda. Antologia contro la violenza sulle donne, a cura di Loredana Magazzeni (CFR edizioni 2012)
   ne parlano la curatrice e alcune poete presenti nell’antologia.

  
  dalle ore 19.30   Duino - Prato della Residenza del Collegio del Mondo Unito
letture di: Marina Giovannelli, Alessandro Canzian, Maria Sànchez Puyade, Mary Barbara Tolusso, Michele Montorfano, Loredana Magazzeni, Anna Zoli, Melita Richter, Antonella Barina, Juan Octavio Prenz, Luca Visentini, Carla Saracino, Ana Cecilia Prenz, Laila Wadia, Enzo Santese, Luisa Gastaldo.
    presenta Giulia Ciarpaglini

24 GIUGNO
partenza degli ospiti

Ufficio stampa: Giuliana Tonut  giu.tonut@gmail.com


 
Ragionare di poesia delle donne, oggi: ha senso?
di Gabriella Musetti
 

Ha senso occuparsi di poesia delle donne, oggi, in Italia, quando l’accesso pubblico alla scrittura poetica delle donne è aperto almeno tanto quanto quello maschile? Ha senso porsi questioni di “genere” in poesia? Ha senso prestare attenzione a temi quali il linguaggio, l’immaginario, il posizionamento, senza perseguire antinomie oppure ostinate separatezze, ma ragionando su percorsi, percezioni, angoli di osservazione?
A queste domande rispondo in modo ambivalente: sì e no.
Oggi non ha più senso, a mio avviso, proporre un discorso separato sulla poesia scritta da donne, come lo ha avuto, invece, in passato, per dare rilievo a una produzione letteraria ignorata, sottaciuta nella sua rilevanza storica e culturale, resa invisibile o marginale nella ricerca accademica, soffocata da tanti preconcetti riguardo il valore, l’innovazione. Non ha senso porre una differenza di “genere” per quanto riguarda la poesia: è poeta – uomo o donna che sia – chi sa parlare della misteriosa e radicale transitorietà della vita, in qualunque linguaggio capace di penetrare sotto la pelle delle persone.
Ha ancora senso, a mio avviso, osservare i percorsi attraverso cui le donne sono arrivate a scrivere poesia, i temi che attraversano le scritture, il confronto che mettono in campo con la cultura ufficiale consolidata nelle accademie, i linguaggi messi in azione, le specifiche modalità di sguardo. Tutto quello che dà indicazioni di un posizionamento nel mondo e offre tracce significative riguardo alla società contemporanea, alla cultura post-patriarcale, con le sue ambigutà ancora attive.

Che cosa è cambiato, se è cambiato qualcosa, nella scrittura poetica delle donne, in Italia, a partire dagli anni ’70 fino a oggi? Se nelle antologie le poete (con questo termine nomino soltanto soggetti femminili che scrivono poesia, senza altre specificazioni), sono ancora poche, (nessuna nel canone), ormai nella cultura pubblica sono presenti in numeri assai consistenti: nei libri, nei festival, nei media, anche nelle tesi di laurea o nei corsi universitari. Un merito di questa presenza è dovuto certamente al lavoro prezioso e alla cura di tante docenti e studiose che hanno saputo alzare lo sguardo sull’esistente e scovare tanta produzione dimenticata, o dare attenzione critica alle voci contemporanee.
Ma anche un nutrito numero di giovani poeti e critici, oggi, prende a tema di ricerca la produzione delle donne, scegliendo il confronto/dialogo sui modi del fare poesia, scambiando percorsi e approdi, con l’apertura di una rete di collaborazioni fruttuose e innovative.
Allora è tutto risolto, siamo proiettati tutti in mondo culturale morbido e permeabile, che tende a smussare le differenze, a causa, probabilmente, di una globale impronta omologante che attutisce e rende innocue le diversità? Su questo tema andrebbe svolto un discorso complesso che non è possibile fare in questa sede, tuttavia, per quanto riguarda l’argomento in questione, alcune brevi considerazioni vanno fatte. Non credo che il mercato globale abbia interessi altri dal profitto economico perseguito a qualunque costo, umano e ambientale. D’altra parte le condizioni delle società sono rapidamente mutate, solo a osservarle alcuni anni addietro, gli individui si muovono su piani impensabili fino a tempi recenti - basti pensare alle possibilità offerte dalla rete, da internet -, stiamo vivendo un’epoca di grandi trasformazioni e le percezioni soggettive del futuro sono ancora incerte.
Questa situazione in movimento apre numerose ipotesi e scenari per la produzione poetica delle donne, a partire dalla consapevolezza di una maturazione e signoria degli strumenti, dei linguaggi. Non si tratta più di chiedere uno spazio contestato, ma di esporre alla visione di tutti un percorso, un progetto, una scrittura che siano parte del tessuto contemporaneo.

In poesia sappiamo bene che la debordante costituzione della donna come oggetto del discorso, a vari livelli, si è accompagnata alla sua esclusione come soggetto, anche se poete e rimatrici sono fiorite in tutti i secoli, proprio perchè la poesia, come arte confinaria, ha aperto le porte alla parola femminile. E’ una osservazione fatta come in punto di fuga: tende a scoprire un gioco di prospettive che sempre di più si addentrano nella materia, fino a perdere il punto certo di un inizio.

Storicamete, i temi prediletti dalle donne si possono raggruppare in due filoni tradizionali: quelli legati all’esclusione, quelli legati al discorso d’amore, in un rapporto di eccesso e di difetto che spesso ha caratterizzato la relazione con il linguaggio, con il tema della soggettività e con la stessa significazione.
Oggi che tante donne hanno parola pubblica in poesia come si configura il nuovo della scrittura delle poete? Quando è una donna a scrivere poesia, l’io - tu: chi parla? a chi parla? di chi parla? dove e come parla? Non solo nella relazione binaria di Soggetto/Altro-a da sé, ma nella osservazione eccentrica di soggettività in transito, in movimento tra luoghi, esperienze, immagini, ruoli, linguaggi, generi, codificazioni, ponendo attenzione agli aspetti “nuovi” (laddove si riscontrano) di soggetti mutevoli e performativi, in continua ri-definizione e dislocazione.
Pensiamo alle numerose riprese di figure femminili del mito, lette in ottica nuova, alla tematizzazione del corpo femminile mostrato non soltanto nella giovinezza e bellezza, ma anche nella vecchiaia, nella malattia, negli umori più crudeli, pensiamo alle tante figurazioni individuali liminari che emergono nei testi, alla scelta di uscire dal genere lirico come territorio privilegiato per addentrarsi con temerarietà nel genere epico – da sempre terreno maschile, alla volontà di esserci con una parola propria, che scardini la tradizione verso una ricerca nuova, sperimentale, ad altro ancora.
Queste nuove figure poetiche abitano il mondo contemporaneo, pongono questioni a tutti. Come se il remoto concetto di “disordine del femminile”, presente in tante scritture, fosse non tanto una caratteristica bizzarra da mettere sotto controllo ma una prefigurazione di un divenire già in atto: la disposizione a sabotare discipline e generi, a mostrare l’irrilevanza dei recinti, a rifiutare classificazioni, a ignorare la presunta separatezza tra corpo e soggettività, ad abitare il presente senza rassegnazione, a irridere il potere, a mescolarsi continuamente, ad amare la vita e raccontarla nelle sue diverse estensioni, a liberare sessualità e desiderio, a intervenire nel mondo.

“La poesia altro non è che prender forza nell'inconscio” dice Cixous nella sua appassionata apologia per rivendicare la potenza della scrittura delle donne, e tuttavia avverte che desiderio e linguaggio non coincidono. In un periodo di pesante decadenza del linguaggio e della stessa società, con parole erose e irrilevanti che continuamente ci circondano, ci interroghiamo, interroghiamo individualità creatrici in colloquio, in un “fare insieme” che assume il senso di un gesto politico.

La necessità di dire, l’urgenza di parole limpide che dicano la contemporaneità della poesia italiana sono la spinta iniziale di queste riflessioni. Il confronto con i testi,  con autrici e autori, con i luoghi della poesia, così come le riviste, i blog, i gruppi, i manifesti, sono il terreno su cui muovere il discorso, in un reciproco dialogo aperto in cui le differenze e le convergenze si misureranno nel tempo.

Quanto dobbiamo alle madri, alle sorelle, alle amiche che ci hanno preceduto e delle quali, spesso, ripercorriamo le strade in nuove infinite scoperte, con gratitudine? Da loro abbiamo imparato la parola libera, autonoma, presente nel mondo; abbiamo imparato a confrontarci tra noi e con altri; abbiamo riletto i miti, mostrato il corpo a partire dal sangue mestruale, attraversato la maternità e la sessualità, le relazioni e l’amore; non abbiamo chiuso gli occhi sulla vecchiaia, sulla malattia, sulla morte; abbiamo diffuso la parola pubblica sul tempo presente e sul mondo.

Ora si tratta di osservare come la nuova poesia contemporanea delle donne ha incanalato questi temi, li ha ripensati inscrivendoli in soggettività interroganti, aperte alle esperienze, al confronto. Ci chiediamo se la scrittura poetica delle donne rintracci le sue radici profonde nel tanto problematizzato “femminile”, come pensano alcune, o se si insinui in una dimensione altra, più complessa, dai margini più incerti, forse; un terreno di transizioni di sentimenti e di saperi includente. E il tema ritorna, nelle scritture, in modi diversi. Tra un “neutro” assunto dalla tradizione senza ripensamenti e la scelta sofferta di attraversare più strade, di percorrere luoghi insoliti e tormentosi, per segnare il superamento, attraverso l’arte, dei confini di genere. O, viceversa, nel fondare consapevolmente proprio nel genere la propria scrittura.

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