mercoledì 10 aprile 2013

Le Esecuzioni di Alberto Mori

recensione di Marcello Tosi


Esecuzioni dirette da Alberto Mori, che ama improvvisare poesia su un battito jazz, come nelle performance ispirata al suo Objects. Performance vocalico-sillabica, all that’s jazz, ritmo percussivo, batteristico-battente-bottles, sono suono, objects observer obsessive… Poesia che si raggruma attorno al suono. Nel vibrare percussivo della memoria oggettiva si sentiva librare, come tra le pietre dell’antica Cremona, la percezione cognitiva che diviene movimento polifonico all’occhio del lettore, brusio alchemico scandito dall’oscillare di “dita xilophone” (“notabassa rimbalza sulle dita”).
Un libro questo in cui l’autore cremasco ha voluto reinventare ancora il suono delle parole come in un “backstage della frase”, note di note, note su note…Un po’ di musica, come musica, in “un angolino tranquillo in cui parlare”, alla maniera di John Cage, della poesia/suono come strumento. Cage, trappola, spettrometro, “un minuto di silenzio del corpo negli uditi taciuti”. Che diviene il luogo dell’inesprimibile, una casa di suoni, di rumori e suoni organizzati, di vampa e rampa di scale armoniche. Suono sonate sonetti rapsodie flussi sonori discese tonali, “letterali sincopate nel blu”, remix “vernissage per New Swaroski Pop”. Partitura glitter: raro lieve leggero minuto… rimBalzi, effetti musicali… crescendo…
Un flusso come di puntiformi led luminosi, una libera grata combinatoria di sensazioni/parole “still frame”, un viaggio che si srotola in slide guitar, su un tappeto luminoso che evoca passaggi, paesaggi cromatici, di vibrazioni, variazioni, di onde, lacerti sonori, sequenze allungate, “sensori divampati dalle casse acustiche”. Una tensione armonica che “sospinge improvvisa’, come metronomo scandito dal pendolo di parole, per nuove sorprendenti partiture musicali: “Consunzione in fa minore”, “ K57 Splendor Cif ammoniacal Op. 34 per quartetto detergente universale…”
“Timbrica che muove dai fuochi”, sul muro sonoro delle meraviglie, contrappunto alterno, videoclip di una Dj Box rappata rullata zappata, “strofa spondaica intervalli silenziosi brusio alchemico contrappunto tom tom suoneria”. Prismatica caleodoscopia Techno.
Chi recita declama performance sviluppa il testo.. si trova a mediare con il tempo suggerito dalla poesia.. è gioco di interazione, di trasformazione, sottolinea nella prefazione Franco Gallo.
Sono movimenti, morceaux, spartito a combinatoria libera che nel farsi divengono evento percettivo del suono, echi di un risuonare profondo, oltre la coscienza, della stimolazione acustica.

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