Pubblicata, a cura di Mario Fresa,
l'edizione critica del poema
Il Tempo, ovvero Dio e l'Uomo
di Gabriele Rossetti
l'edizione critica del poema
Il Tempo, ovvero Dio e l'Uomo
di Gabriele Rossetti
Con il
patrocinio del Centro Europeo di Studi Rossettiani è stata pubblicata per i
tipi della casa editrice Rocco Carabba l'edizione critica di Il Tempo, ovvero Dio e l'Uomo, opera di
Gabriele Rossetti edita a Londra nel 1843 e curata da Mario Fresa.
La grande profondità nella ricerca filologica ha ridonato al testo la
compattezza e la freschezza di un tempo. La critica ha accolto infatti
positivamente questo lavoro:
«Preziosa appare […] questa pubblicazione di Carabba che restituisce al lettore
contemporaneo un capolavoro della poesia abruzzese e non solo, visto
l'apprezzamento che Gabriele Rossetti vanta anche dal punto di vista della
storia letteraria nazionale. Un plauso dunque alla casa editrice lancianese e
al curatore Fresa per aver ridato al lettore questo capolavoro, destinato
altrimenti ad essere dimenticato». (Il
Centro).
L'opera di Rossetti presenta una storia critica abbastanza controversa. Dopo
una prima stesura dell'archetipo risalente al 1831, il volume venne completato
con l'aggiunta del testo del salterio Iddio e l'Uomo. Successivamente il testo
venne messo all'indice e le copie distrutte, nonostante la continua diffusione
clandestina di alcuni esemplari. Dieci anni dopo venne presentata una seconda
edizione, che però non fu presa in considerazione dagli editori.
Ecco, quindi, che acquista importanza la riedizione di Mario Fresa, la quale presenta
un'introduzione che costituisce un excursus sulla vita e le opere di Rossetti e
nella quale l'opera viene contestualizzata storicamente e criticamente. Di
seguito viene proposta una nota al testo in cui viene presenta la storia
critica dell'opera e si precisano gli interventi filologici operati.
La ripresentazione da parte di Fresa del testo del Rossetti costituisce un
compendio della poesia del “Tirteo d'Italia”. Dall'opera emerge l'ansia di
libertà, la volontà di rinnovamento e viene prospettata un'era luminosa di
civile ed operosa concordia.
I versi di Rossetti si assolutizzano rispetto al tempo storico durante il quale
prendono forma: da essi non si evince alcunché di rivoluzionario. Si vagheggia,
bensì, un nuovo futuro, un'epoca di totale palingenesi per l'intera umanità.
L'opera, dunque, porta avanti una visione del mondo e del tempo che non è
politica, bensì metafisica, sciolta dal reale, quasi totalmente irrelata
rispetto alle congiunture storico-politiche. Il verso, un senario organizzato
in ottave, ma anche le frequenti metafore e le citazioni bibliche danno forma
alla dimensione sacrale dell'opera e le conferiscono uno stile che si allinea
perfettamente al resto della produzione rossettiana e che si configura come
combattivo, energico, vibrante, tragico.
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