Fiulìn tra camici bianchi e verdi,
corridoi fiochi di passi
zoccolanti,
sospiri e preghiere
sentendo
la Bestia
che dorme come in
letargo.
Ripensa a quei racconti…
sarà stato l’Anno Santo,
l’inverno non troppo
freddo
e puzza di fame da
dopoguerra:
“È natu nu criaturo è nato Giggino!”
L’erede maschio dopo
cinque parti,
in banca già un conto e
un futuro
di scarpe lucide e suole
forti.
Fuori c’è un vento di
Guerra Fredda,
di Ricostruzione e treni
già pronti verso nord.
Scioperano operai tra
spari di polizia,
il manganello ancora
nella testa
ma già un bambino sorride
con Cenerentola,
sognando un altro Paese
con Charlie Brown.
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