lunedì 12 luglio 2010

cantiche cagliaritane 1

La mattina dopo la cena coi nipoti
i non più, quasi, più giovani
me, che son vecchio della mia giovinezza
e giovane della mia vecchiaia incipiente
- quasi una calvizie -
ed aspetto un altro nipote
dei più giovani, ancora,
per una verifica di Eraclito
dove penso che occorrerebbe
non interrogare mai
se non le passioni e le ansie
e tutto il resto lasciarlo andare, via,
come lumache lente ai loro sicuri altrove
sopra le sbavature dei muri, lenti come il tempo

che c'è voglia di giorno,
come con Alex
che ho conosciuto a Nairobi
a Quetazalcoatl
- quando le mura sono crollate insieme agli idoli -
oggi
(le divinità piumate si moltiplicano
nelle sconcerie d'Europa)
ob scenae
nelle mute di corpi e cuori insanguinati
- oggi - solo culi, solo i culi valgono, come la tv insegna -
-oggi - che si può mentire a buon prezzo.
In effetti.

E me, non più scriptor, ma innamorato
- forse della vita? - dirai -
forse?
e di Dio?
molto più di un uomo,
il Suo,
quello morto d'amore
- amore ucciso -
laggiù dove ancora muri e croci
e d'amore
...
...
una rondine sopra il tetto, si diceva,
che ne abbiamo sei, Biba, tutte a figliare
femmina e maschio insieme, nè so come funzioni
tra le rondini
ma immagino come tra umane ed umani,
immagino,
che i cinguettii mi svegliano
e sono belli nel loro insistente iniziale di chieder cibo al primo sole
che c’è fame fame fame ...
fame non appetito ... quando si è cuccioli ...
questo cinguettio sale alle mie preghiere
tra il buio e il giorno,
quasi colonna musicale
che si lega alla luce e ne godo;

però cacano, Biba, questi cuccioli di rondini
cacano, famelici
cuccioli ben nutriti di ogni moscerino ben di dio
raccolto a giro di terrazzini,
tutt’attorno questa casa aperta su tre
dei quattro lati dell’orizzonte
dove solo a sud è quasi cieca
per non vedere tutti i dolori e le gioie
di cui raccontano riviste missionarie
le vive di libertà di verità
e non solo per libertà di stampa.

Così oggi è san Benedetto che nasce a Dio
e lo state festeggiando,
lassù nell’Eterno,
dove anche questa piccola primavera di tempo
(Benedetto nasce a Dio)
trova una goccia di vita nel grembo del Bene,
come una raccolta di foglie
tramontate a terra
od i paesaggi di voli radenti
al cielo ed al sole vivi così
dentro il nero
dell’apertura alare dei rondini.

Forse Machiavelli
(chiediglielo, Biba, tanto lo so che l’ha salvato;
perché nel Suo Amore tutto
quel corto egoismo intellettuale s’è sciolto, svaporato
come acqua al sole feroce
del mezzogiorno d’un sahara ...
chiediglielo a Nicolò, se ci crede)
forse Machiavelli non crede ai suoi orecchi
quando angeli gli raccontano le improvvisazioni
e le mosse sbilenche di Dio Genitore
per salvarci tutti
attraverso le mani povere delle Sue piccole piccoli,
salvare ciascuna ciascuno di noi
dagli orrori di morte con cui ci sbraniamo
in ogni ovunque
dove ci sia rubar denaro ed altri sterchi dei satana,
come le politiche economiche del signor *...
(mettici un nome a caso, che è quasi lo stesso, ovunque)
fanno qui da noi
per arricchire ricchi e impoverire poveri
e gonfiarci più avidi di malignità male
in conti non tracciabili
linee di credito non rimborsabili
per pacchi di armi corruzioni vendute a prezzo forte
in Somalia, Guinea, Darfur, sud Sudan, Afganistan, Myanmar, Libia, Russia
ovunque
qui tra noi regnino diavoli divisori,
finanziati dai nostri soldi e buoni amici
di *... (e mettici il nome, e sceglilo, che è non lo stesso, ovunque)
perchè consente guadagni
facili sopra la vita di ...

Ma oggi è san Benedetto,
così cerco amore, oggi,
l’ascolto che rammenda fiori di gioia
sulle lenzuole dei nostri desideri
finchè la nostra preghiera non sia più
chiedere a Dio il Misericordioso
di vedere le nostre necessità false vere,
ma sarà supplica a Lui Santo di aprirci
di ferirci,
farci Sue vittorie amanti,
lasciando che Lui, il Santo,
agisca dentro di noi fino a farci piccoli,
poveri e sorrisi del Suo Amore
e liberarci così
da noi,
il male.

Nessun commento: