giovedì 4 febbraio 2010

Pro/Testo: spettacolo poetico e teatrale dedicato all’Italia

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pro/testo
Sabato 6 febbraio presso la Cova de las cultures alle 21.30 si terrà lo spettacolo poetico Pro/Testo, tratto da una pubblicazione a cura di Luca Ariano e Luca Paci.

La poesia non è solo poesia. O almeno, non è solo la poesia tradizionalmente intesa. È anche azione, rabbia, voglia di riscatto, voglia di alzarsi in piedi ed urlare il proprio dissenso, il proprio desiderio di una vera libertà.
E questo evento lo testimonia chiaramente.
Pro/Testo si presenta come uno spettacolo di rottura, uno sforzo creativo che sorprende e che risveglia le coscienze, unendo parole e versi con una ricca scena e teatralità.
Un appuntamento con la poesia contemporanea che supera i confini della poesia stessa, capace di coinvolgere ed appassionare tutti gli spettatori.
I poeti di Pro/Testo sono autori (e attori) di una poesia (leggi: di una proposta artistica) forte, capace di rompere le barriere dell’estetica elitaria, proponendosi a tutti con un linguaggio diretto e sincero, ristabilendo il legame con gli spettatori. Le tematiche dei testi presentati toccano da vicino il sociale e sono strettamente relazionate con la situazione italiana degli ultimi anni.
L’approccio dello spettacolo può essere rappresentato utilizzando delle parole di PierPaolo Pasolini, dense di significato: «Avrai un’infinita capacità di obbedire e un’infinità capacità di ribellarti».
Parole e rime si fondono con una grande espressività; merito dell’interpretazione dei protagonisti, attori di un gran gioco che unisce lingua e immagine, trasportando lo spettatore verso i luoghi del desiderio, del sogno, della speranza.
Un appuntamento aperto a tutti, di sicuro interesse.
Luca Paci, nella presentazione allo spettacolo, scrive: «Oggi i poeti più interessanti reagiscono all’attuale desertificazione culturale individualmente ma avviando una comunità di intenti che sembra magica. [...] Perché il poeta è distruttore e coltivatore, non ha paura a parlare del mondo, della giustizia, della guerra, della fame, del razzismo, della contaminazione, di Berlusconi». In ProTesto si presenta una poesia usata come arte per condividere, per unire. Perché, prosegue Paci, «il poeta ha passato la fase allucinatoria del narcisismo per la consapevolezza di un lavoro poETICO che deve necessariamente implicare ‘la comunità che viene’. La comunità di una comunanza chiazzata, impura, negoziata e sempre messa in discussione. Il contrario della pax romana che questo Potere è riuscito a farci comprare rata dopo rata, réclame dopo réclame».
In chiusura, un periodo di Mimmo Cangiano che introduce il lavoro Pro/Testo:
«Protestare in poesia non vuol semplicemente dire parlare della Realtà, vuol dire provare a sottrarsi ad un rapporto con questa di tipo passivo e massificante, e vuol dire anzi abiurare all’idea dell’innocenza del rapporto soggetto-mondo, rinunciare alla fede nella possibilità di un collegamento schietto e non mediato col reale, rinunciare a qualsiasi rivolo impressionista, e forzare ogni forma (psicologica, estetica, politica, morale) contro sé stessa, fino al punto da costringerla a rivelare (per eccessiva ironia o per eccessiva violenza) la propria arbitrarietà, fino a far vedere al lettore la possibilità di un’Alternativa».
Pro/Testo spettacolo artistico poetico
Sabato 6 febbraio 2010 Ore 21.30
presso La Cova de les Cultures Associació Sociocultural
carrer de l’ Ángel, 12
Ingresso: 3 euro per i soci – 6 euro per i non soci (carnet incluso)

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