tra i sedili delle nuvole.
Dall’ alto, dall’infinito cuneo delle doglie
Tu come un corpo celeste, luminoso
ruotavi dentro la polpa della vera poesia
canto, più grande forse d’ogni conto
Proprio oggi le tue caviglie ti portano oltre
nell’ abbraccio di un vento che a Novembre
tempra i petali più belli di un fiore.
Un coro da lontano, da questa nostra terra
tra il velo di una foglia, ti saluta
ripete il tuo nome più alto di una stella.
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