mercoledì 22 aprile 2009

Stefania Crozzoletti in oboe sommerso

Stefania Crozzoletti

PRIMA VITA
D’accordo mi arrendo:
accetto di vivere
la prima esistenza che viene
proseguo stonata
con l’inutile forza che mi contraddistingue
gratto i muri tanto per fare
meglio che essere
assolutamente contemplativa
guardo le stelle
e non trovo significati
guai ad essere
beatamente infelici

LENTO
Testa presente, gambe leggere
corpo misurabile, pensieri lineari
ottimali condizioni per resistere
Fuori la guerra,
oltre il muro di cinta
pazzi autorizzati, firmati
sfilano per le vie della città
in cerca di nemici
Testa (ancora per poco) presente
con il mio OM principiante
rido di tutto
svolazzo sulle lande rovinate
come un angelo
veglio su ciò che rimane
del tempo
e avvolgo con preziosi foulard
le larve dell’umanità



ILLNESS
Un’ambizione malata per un obiettivo rifiutato
a parole
la volpe e l’uva
un penoso tormento per garantirti una cornice
adeguata
Meglio decidere: lo vuoi o non lo vuoi
il posto illuminato sul palcoscenico
insieme agli odiati comprimari?
Insisti molto e risplenderai poco
fioco e sbiadito come una stella morta da tempo
E mentre ti muovi leggero, affabile e intonato
vedo quanto tu stia diventando sempre più grigio
mani piedi faccia vestiti
inseguendo la nube tossica che aleggia sulla
pianura padana
al grido “Odio gli stronzi, viva gli stronzi!”

VECCHIA PAZZA
Vorrei essere stata
una bambina lieve
vorrei diventare
una vecchia pazza
Vorrei una vita in regressione
pensieri morbidi e tondi
che esplodono per diventare
disordinato pulviscolo
danzante
ilare
dispettoso
che solletica il naso di Dio
Uno starnuto cosmico
è il big bang
della mia età matura

BINARIO SETTE
Venerdì pomeriggio
seconda classe
il mondo è incollato
al telefono
Decine di voci più l’altoparlante:
l’umanità avrebbe bisogno di dormire
per non far danni
Ragazzi troppo magri
con pantaloni troppo larghi
fumano avidamente
al binario sette
donne abbronzantissime
con morbidi vestiti alla moda
parlano ad alta voce
di lavoro
Sui mezzi pubblici incontro persone
le ignoro senza il minimo
senso di colpa
Non ho tempo per osservare
gesti e movenze
spasmi
espressioni
per rimanere in contatto
con altre esistenze
proprio non c’è tempo
ho un’anima appesa
da svestire e rivestire
per me è arrivato il momento
del cambio di stagione

VERONA, 21/11/2008
Attenzione
alle certezze incrollabili
alle belle case
all’argenteria lucidata
ai prìncipi e alle principesse
alle promesse eterne
ai capelli sempre in ordine
Abbiate cura dei bambini tristi

Stefania Crozzoletti è nata nel 1966 a Isola della Scala (Verona), dove vive. Laureata in Economia e Commercio, si occupa di studi e ricerche economiche. Sue poesie sono state pubblicate nelle antologie della Giulio Perrone Editore Pensieri d’Inchiostro III edizione e La notte. I grandi temi della poesia. La sua raccolta (Non sono un) poeta è stata segnalata nel concorso di Fara Editore “Pubblica con noi 2008”. Nel febbraio del 2009 è uscito il libro Prima Vita edito da Fara Editore.

2 commenti:

Giuseppe Barreca ha detto...

Ritrovo atmosfere belle, intense, nelle tue parole. Mi piace molto l'espressione "bambini tristi". E il riferimento a Verona, dove sono vissuto di recente per quasi un anno. Complimenti.

stefania ha detto...

Grazie davvero per le parole di apprezzamento! La poesia dei "bambini tristi" è una piccola e umile (anche infantile!) riflessione sui mali del mondo, sulle follie collettive, su una natura umana spesso incomprensibile...
stefania