venerdì 14 novembre 2008

Su Salutami il mare di Carla De Angelis

recensione di Guido Passini pubblicata in respirandopoesia.altervista.org

Carla De Angelis - Salutami il mare


www.faraeditore.it/html/siacosache/salutami.html

Cenni Biografici

Carla De Angelis è nata a Roma, città dove vive e lavora, nel 1944. Nel 1962 ha conosciuto il poeta Luigi Bartolini e pubblicato i primi versi nella rivista internazionale «Pensiero ed Arte». Nel 1965 ha vinto un diploma partecipando al Gran Premio Internazionale di Poesia
“Vega” e collaborato all’antologia dedicata a Dante Alighieri nel VII centenario della nascita. Ha partecipato ad attività artistiche nel sociale. È stata pubblicata da Aletti Editore in tre antologie poetiche degli anni 2005 e 2006. Con Fara Editore ha pubblicato la raccolta di poesie Salutami il mare nel 2006, Diversità apparenti nel 2007 e nel 2008 Il resto (parziale) della storia.

Recensione

Ho acquistato il libro Salutami il mare alcuni giorni fa, rapito dalla copertina, semplice nella composizione ma senz’altro ricca di valori. Solo dopo ho visto il nome dell’autrice e ho sfogliato curioso le pagine.
Ho avuto il piacere di parlare con Carla, di sentire la sua voce tranquilla e rasserenante, ma soprattutto ho avuto il piacere di sentirle leggere alcune sue poesie. Cosi ho cercato di capire da dove provenisse la sua poesia ma soprattutto quanto fosse grande la sua anima. Ho affrontato cosi il libro con una profonda stima dell’autrice e con un velo di ingordigia. Inizialmente ho divorato Salutami il mare senza soffermarmi sul vero significato della poesia, ma cercando solo quanto fossero forti le emozioni, le sensazioni che la lettura può lasciare. A volte capita infatti di leggere scrupolosamente una poesia per cercare un significato che forse nemmeno esiste, alla ricerca di una rima, di una metrica che a volte può togliere la profondità delle emozioni, tralasciando quel qualcosa che ti lascia a bocca aperta, che stringe lo stomaco, che ti fa scendere sul viso una lacrima. Per questo non mi soffermo momentaneamente sulla forma della poesia di Carla, ma vorrei esporre quanto questo libro mi abbia dato.
Salutami il mare è un libro che non è stato creato per dimostrare qualcosa, ma credo sia stato creato per alleggerire il dolore, per fare riflettere il lettore sulle varie sfaccettature della vita.
Leggendo questo libro ho navigato nel dolore, nello sforzo di trovare un perché, nella voglia di risarcimento e di credere in qualcosa. Condivido con l’autrice la “monotonia” del giorno vissuto, di quanto ci sia sempre qualcosa che monopolizzi la nostra vita. Ci sono versi che nella loro semplicità tolgono il fiato per quanto riportino il lettore con i piedi per terra, con la cruda e dura realtà del momento. Allo stesso tempo sento una grande forza interiore in questi versi, perché in nessuno si avverte un minimo spiraglio di arresa. Forse è proprio questo il segreto della poesia di Carla, o forse è proprio la poesia che dà la forza all’autrice di guardare sempre avanti. Citare solo alcune poesie credo sia riduttivo perché ognuno lascia qualcosa dentro che s’infonde nel lettore, che ne gonfia e sgonfia il petto. Doveroso però citare la poesia che dà il titolo al libro: «Salutami il mare / se è lo stesso di allora / di quando il tempo era infinito / e indefinito il futuro.»
A questi versi ho voluto dare un significato del tutto personale, in quanto ritengo il mare la figura retorica per eccellenza delle introspezioni. Un mare che può significare un lavare via il dolore, o ancora meglio il ritorno di un vecchio ricordo. Un ricordo del passato quando la vita forse era più spensierata.
Tecnicamente la poesia di Carla è molto curata, semplice nel linguaggio, e adornata spesso da un ritmo intenso, veloce, quasi frenetico, che rende bene l’idea del senso della vita.
Chiudo questa recensione con un pensiero all’autrice:
«Ti porterò il mare, non spazzerà via il dolore, ma chissà che non disinfetti un po’ questa vita.»

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