recensione di Guido Passini
Carla De Angelis e Stefano Martello - Il resto (parziale) della storia
Cenni Biografici
Carla De Angelis è nata a Roma, città dove vive e lavora, nel 1944. Nel 1962 ha conosciuto il poeta Luigi Bartolini e pubblicato i primi versi nella rivista internazionale «Pensiero ed Arte». Nel 1965 ha vinto un diploma partecipando al Gran Premio Internazionale di Poesia “Vega” e collaborato all’antologia dedicata a Dante Alighieri nel VII centenario della nascita. Ha partecipato ad attività artistiche nel sociale. È stata pubblicata da Aletti Editore in tre antologie poetiche degli anni 2005 e 2006. Con Fara Editore ha pubblicato la raccolta di poesie Salutami il mare nel 2006, Diversità apparenti (a cura di Stefano Martello) nel 2007 e nel 2008 Il resto (parziale) della storia.
Recensione
Questo libro curato da Carla De Angelis e Stefano Martello è un libro che definirei “importante”, e quando dico importante, intendo importante per l’uomo. Tutto fa cultura e soprattutto i libri che denunciano uno stato attuale dando voce ad una malattia conosciuta solo per nome ma che in pochi realmente sanno cosa significa: l’Autismo.
Personalmente prima di preparare questa recensione ho ovviamente letto il libro e affrontato alcune ricerche sull’autismo in quanto mi sentivo ancora troppo “ignorante”.
Credo che immedesimarsi in una persona affetta da Autismo sia pressoché impossibile sotto alcuni aspetti, soprattutto dal punto di vista emozionale e della capacità di rapporto con il prossimo. Allo stesso tempo però, credo di poter capire un genitore o un parente prossimo, in quanto malato di fibrosi cistica conosco il dolore, conosco quanto pesante sia ogni mattina affrontare un nuovo giorno, uguale a ieri e probabilmente uguale a domani. Conosco quanto le istituzioni facciano nell’ambito sociale, ma so anche quanto purtroppo sia ancora poco, troppo poco.
Il resto parziale della storia è un libro che deve, e sottolineo deve, entrare in circolazione il più possibile. Oggigiorno che siamo circondati da libri che parlano di storie fantasy (che oltretutto apprezzo moltissimo), di libri di barzellette, di diari di persone che probabilmente non hanno nulla da dire, se non mettere in vetrina un nome ed arricchire un eventuale curriculum. Chiedo anticipatamente scusa ad eventuali editori e/o scrittori di questo genere, ma forse oggi ho la penna avvelenata.
Io considero questo volume un libro di storia, sebbene non ci siano date da ricordare, ma c’è la vita, c’è il racconto, la testimonianza di chi sono i veri eroi di questa storia, di questo mondo.
Ora non vorrei mitizzare, o martirizzare nessuno, ma guardiamo in faccia alla realtà: viviamo in un mondo dove le persone abbandonano i figli, uccidono genitori per dolore, ed invece in questo libro si trovano persone che affrontano con coraggio le situazioni, lottano ogni giorno con le istituzioni, sono alla costante ricerca di qualcosa che possa garantire un futuro al proprio figlio, un qualcosa che ancora forse non esiste. Per questo voglio parlare di eroi. La speranza è l’ultima a morire e fino a quando ci saranno persone come Carla De Angelis, Stefano Martello, Chiara De Luca, Michela Maggiani, Oliviero Mascarucci, Eleonora Laurita e Rosella Vernata che hanno il coraggio, la forza e la voglia di riportare spaccati di vita, testimonianze, pensieri e riflessioni su quello che la casistica ha donato, o magari messo in contatto con persone affette, tutto sarà possibile, tutto sarà più facile, seppure nella sua difficoltà.
La casistica, impressionante quanto la casualità possa entrare a fare parte di una vita e condizionarla per tutto il suo passaggio.
A questo punto credo che parlare dello stile di scrittura con cui è stato curato il libro sia inutile, qui si parla di cuore, di vita, di amore per il prossimo. Da ammirare è senz’altro la sobrietà e la delicatezza di chi ha scritto questo libro, cosa che non è probabilmente riuscita al sottoscritto in questa recensione.
Vorrei davvero che questo libro arrivasse in alto, alle istituzioni che hanno potere decisionale, e l’augurio è quello che non venga sfogliato o messo in un angolo di una libreria intasata da vecchi libri polverosi, ma mi auguro solo che venga ascoltato.
Venga portato alle manifestazioni, ed ascoltato, nelle scuole, ed ascoltato, nelle piazze e nuovamente ascoltato.
Per ascoltato non intendo dire ascoltare e provare quella compassione che dura pochi minuti e poi ci si è già dimenticati del motivo. Per ascoltato intendo che porti una riflessione e magari sfoci in un’idea importante, anche se non sarà per il presente, ma almeno per un futuro, nemmeno tanto lontano.
Nono so quante persone potranno leggere questa recensione, ma mi auguro che tante persone acquistino questo libro edito da Fara Editore e che abbiano il cuore di farlo girare, ma soprattutto leggere e capire.
Vi assicuro che sono emozioni forti, se avrete il coraggio e il cuore di immedesimarvi in chi ha dato vita a questo libro.
Un solo ultimo NB da portare ai vostri occhi. Osservate bene la copertina… una pennellata mostra una S di colore verde… binomio perfetto, la S di speranza ed il colore verde che per antonomasia lo rappresenta.
A noi lettori a questo punto il compito più decisivo… fare in modo che questo colore resti sempre acceso.
Grazie per l’attenzione e grazie agli autori di questo libro per questo ottimo proposito.
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