giovedì 10 luglio 2008

Su Il sangue dei papaveri di Nicoletta Verzicco

recensione di Guido Passini pubblicata su altramusa.com
Valutazione: 10

Scheda del libro qui

La sinossi tratta dalla prefazione del libro edita da Nicola Vacca

"Questa di Nicoletta Verzicco è un'autentica poesia del cuore, che smaschera e denuda la parola imbavagliata dal Caos. La nudità del suo stesso essere donna davanti al freddo attuale dei sentimenti."

Tabella dei contenuti:

- Prefazione di Nicola Vacca;
- Pietra, purifico, invoco - 9 poesie;
- Ti conduco a me - 8 poesie;
- La morte percuote la vita - 8 poesie;
- L'insostenibile conciliazione - 13 poesie;

Recensione:

Ho avuto il piacere di assaporare alcune poesie di questa autrice proprio ieri sera all'incontro di Poliedrica Estate con la nota casa "Fara Editore". Sono rimasto subito colpito da questa donna che, seduta in un angolo del divano, in silenzio, ascoltava le poesie degli altri autori presenti. Si notava subito nel suo sguardo una gran voglia di entrare nella poesia, di carpirne ogni movimento. Poi, molto timidamente, ha letto le sue liriche, rispecchiando quello che mi aspettavo. Una delicatezza nei versi e, allo stesso tempo, immagini sensuali, intense, il tutto costruito in poche righe. In quel momento ho sentito il calore della sua anima, la versatilità della sua poesia. Possiamo dire che questo poco centra con la recensione del libro, ma allo stesso tempo credo che rappresenti la vera anima di Il sangue dei papaveri. Imposterò questa recensione in modo particolare che vorrei entrasse leggermente in sintonia con la prosa dell'autrice sentita alla serata. Una prosa autoironica ma riflessiva sul mondo dei poeti oggi...

In un qualche modo sento che le piacerebbe essere presentata a questo modo.


Il sangue dei papaveri è un libro che mi ha catturato, letto in una sola notte, gustato nella fresca sera (di un climatizzatore acceso). Già dalle prime pagine si sente la voglia di trasmettere, di essere recepita e sopratutto della concretezza di Nicoletta, in quanto sceglie per rappresentare l'inizio del suo libro questa frase:

“Non faccio domande, ma voglio risposte”. Posso dire che per essere un'autrice al suo esordio sulla carta stampata ha già le idee molto chiare sul messaggio da lanciare... Credo che i versi di Nicoletta siano anche in qualche modo ricercatezza geografica, infatti si nota l'ironicità milanese dal quale prende radici, per poi passare agli aromi, i suoni, la passionalità pugliese dei parenti più prossimi, fino alla sensualità e intraprendenza romagnola (non per niente lo sono anche io...)

Mi piace la scelta di suddividere il libro in tre fasi, ognuna a rafforzare la precedente, anche se toccando temi differenti. Tutti uniti dalla stessa anima che si infonde tra penna e braccio (o se preferite tra mezzo e conduttore). Nicoletta credo non sia una di quelle persone diventate poetesse (o come direbbe lei ironicamente “writer of verses” che fa più figo... prendendo in giro chi si nasconde dietro a posizioni o falsi miraggi), ma credo abbia lavorato molto sodo per arrivare a questo primo libro, studiando la musicalità soprattutto nota in alcuni suoi versi, per poi temporeggiare su versi semplici e diretti che non lasciano interpretazioni diversi da quelle che Nicoletta vuole esprimere. Nella poesia Il sangue dei papaveri, poesia che poi dà il titolo al libro, trovo quanto detto prima, e cioè la grande varietà di suoni e paesaggi della puglia (tornato ora dalle ferie da lì… posso garantire che il concerto delle cicale a cui alcuni versi fanno riferimento arrivano dritti dritti da lì... anche se il grano forse...).

Poi come non citare la poesia che più mi ha colpito (e a quanto sentito di certo non solo a me) Sospiri sospesi, una poesia che ha toccato la mia anima soprattutto nella chiusa che se l'autrice permette (... e se non permette... tanto la recensione la faccio io...) vorrei citare “Mi lascio trascinare e divento vento”. Una splendida chiusa che mi tocca personalmente (visto che il mio blog personale è Animanelvento) e che racchiude un po' il vivere la vita di oggi, abbandonandosi un po' dove ti vuole portare.

Sarebbero tante le poesie da citare con versi (non dico tutte perché sembrerebbe una presa in giro... e poi perché si vergogna se lo dico), ma toglierei il gusto di assaporare quello che considero uno dei migliori libri di poesia che mi sia capitato tra le mani negli ultimi mesi (almeno per quel che riguarda gli autori esordienti o da poco editi).

Ma almeno citare qualche poesia che mi ha colpito maggiormente (solo il minimo sindacabile però...). Quindi mettiamo in luce la poesia Alito di vita perduta, Sante e puttane, Aggrappati, Attraverso il mistero del vento. Tutte poesie che intonano anima. Un libro che vivamente mi sento di consigliare a chiunque voglia tra le mani un libro (rosso di colore... eheheehhe) intenso e passionale, delicato e sinuoso, duro e ironico allo stesso tempo.

Chiudo la recensione con un complimento a Nicoletta e colgo l'occasione (con la speranza che la legga) per invitarla a fare parte degli autori di AltraMusa.

Ottimo libro Nicoletta (e in questo momento vorrei vederti mentre arrossisci per i complimenti...).

1 commento:

Guido Passini ha detto...

Ringrazio Alessandro per l'opportunità e la gentilezza che ha riversato con questo spazio nei miei confronti. Grazie di cuore