«un uomo si accende / un fiore rosso in bocca // i miei piedi / radici di questo albero», «l’esistenza è tutto un girare e rigirar di ferri / osservare il recto e la penombra», «Meta. Lassù, e io. Qua. / Verrò, ad aprire i polmoni al cielo», «o ancora la certezza di essere vestita / di parole-piume /che toglieranno peso», «un peso andante mi accompagna»… i versi di questa nuova e inedita raccolta di Patrizia Rigoni sono espressione di una notevole maturità stilistica, anima, natura, corpo, relazioni, rapporti, mente, pensiero, cammino: c'è un po' tutta la vita, riverberata ed essenzializzata in una narrazione poetica di grande efficacia.
Setto
Diritto rovescio
undici anni dopo,
su letti affiancati di metallo
Diritto rovescio
il mio seno non sa di latte
le tue labbra chiedono acqua
Diritto rovescio
piovono di nuovo confetti bianchi sul tavolo
grandine scrosciata dal cielo di fiamma
Diritto rovescio
prendo cura del tuo naso ferito
questo sangue salato di laguna
Diritto rovescio
sono io la malata, e tu che mi curi
figlio che mi dà la mano,
figlio che mi rimetti al mondo
Diritto rovescio
ti faccio un golf di castagne e cammelli
intreccio le dita e i nostri fili di lana
Diritto rovescio
l’esistenza è tutto un girare e rigirar di ferri
osservare il recto e la penombra
Diritto rovescio
questo compiere il tempo è ringraziare
telai certificati di senso i giorni
Cima
Meta. Lassù, e io. Qua.
Verrò, ad aprire i polmoni al cielo
salirò con scarponi tra muschi
scivolerò le dita su genziane
Meta. Lassù, e io. Quasi.
Le unghie piangono il mio sforzo
l’aquila segna il suo tondo di cielo
è un fischio, il suo, il mio un urlo di eco
Meta. Qui. Sotto le mani.
Sono in alto, ho i piedi nudi.
Tutto è piccolo laggiù, io
quassù compio tre anni. Tremila
Con te, madrepadre di certezza immobile
Con te, creatura eretta, che solo ora mi lasci sdraiare
Fragile
Sto dentro di me
come in un uovo
e non so di che cosa
sia fatto questo albume
se la grazia angelica
di un Dio che mi saluta
al risveglio del mattino
se l’incontro con la foce
per un battesimo di futuro
o ancora la certezza di essere vestita
di parole-piume
che toglieranno peso
alle mie dita palmate
e le spingeranno lievi
al crepitio della sorpresa
all’annunciazione dorata
di nuovi soli
Piedi
Sulla terra pianoforte
adagio un ritmo mi solleva
un peso andante mi accompagna
e non posso spezzare unghie senza smalto
l’alluce è il cuore di queste mani
le curve tra dita inquiete
urlano l’estate nella sabbia
e tu lei loro sono solo impronte
che di nuovo calpesto, di nuovo sono
su questa terra pianoforte
chiedo ai fiumi di insegnarmi
a penetrare, a camminare
nell’orma, nell’orma
è gioia e pace la musica
Eclisse
Natale di primavera
palle di luci di nave
accendono il grigio spazio
del mare cielo
suonano le campane
nelle gole degli uccelli
le luminarie accendono
l’albero disegnato
da costa a costa
un uomo si accende
un fiore rosso in bocca
i miei piedi
radici di questo albero
Patrizia Rigoni, nata a Monza e residente a Trieste dal 1998, dal 2000 progetta e conduce laboratori di narrazione e di scrittura autobiografica presso Assessorati alla cultura e alle Pari Opportunità, Province, Distretti scolastici, Associazioni culturali e di volontariato, Dipartimenti di Salute Mentale, Cooperative sociali e Istituti di formazione.
Ha pubblicato: Come tenere l’acqua nella mano (2007 MobyDick), Andature (raccolta di poesie 2006, finalista Premio Morante inediti, secondo classificato al premio Nazionale Fara editore), La luna e le ore (premio Spagnol 2003), Giallotondo (selezione Bancarellino 1996), Il fuoco e la pioggia (1993) e i LibriMano (1989, traduzioni in Francia, Portogallo, Germania, Spagna, America). Ha concluso da poco un nuovo romanzo dal titolo Mettiamo al mondo.
Un altro romanzo inedito: Io avrò i tuoi occhi si è classificato terzo al Premio Nazionale Città Cava de Tirreni. Ha vinto nel 2007 il Premio Internazionale di Poesia Fiur’lini in Olanda con la raccolta Distanze Astrali. Con il materiale dei laboratori autobiografici ha inoltre realizzato i volumi (Una stanza di parole, Melagrana anfora di storie, La strada gialla, In forma di…, Rose, rose, rose, Attenti al lupo, Di senso in senso, Viaggio in carovana, Avevo un paesaggio), i filmati (Parole in movimento, Di senso in senso, Stare fra, Officina 2T) e le mostre (“Attenti al lupo”, “Avevo un paesaggio”).
Per l’Associazione culturale Veritas ha curato la mostra Hetty Hillesum, un cuore pensante.
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