lunedì 10 settembre 2007

Nelle carni del soffio (Helene Paraskeva)


Migrante in prima persona Helene Paraskeva va oltre i facili stereotipi di un mondo peraltro in continua trasformazione e recupera la sue radici, anche mitiche, declinandole con voce personale e attenta all'oggi e al futuro. Anche i tratti lirici di questi versi hanno una loro pregnanza “storica” e giocano spesso su un filo di malinconica ironia.

TIME IS THE DURATION OF CONSCIENCE

Nella tenera stretta
la lega dei coltelli
si fonde scottante,
affonda artigli duttili
nelle carni del soffio.
Il tempo esiste.
Si affonda nell’anima
molle. Ancora.


“SOMIGLIANZA”

Antonino Pio l’Imperatore
è bello. Ha il viso tuo.
Biondo reale è stato lui,
come il grano.
Eppure gli occhi erano scuri,
come i tuoi. Naso latino.
Guance di pesca, tu.
Le sue di marmo.
Le sopracciglia uguali
- quando ti annuvoli. -
Le labbra sì,
raccontano la stessa crudeltà.
Entrambi avete torturato,
dice la Storia.
- E con piacere – aggiungo.
“L’Amore è tormento.”
Diresti banalmente tu.
Ma di Antonino
fu
passione imperiale
La tortura.


NERO

L’acqua che bevo nera,
di desideri.
Non mi disseta più
di petrolio colma i reni
e incendia il cuore.

Nel cielo deserto
i corvi prillano, planano
scendono,
piroettano, girano.
Poggiano neri
sulla cupa carogna le ali.

L’ira nera
Contro gli ingiusti
Che fanno oro del pane
e intanto
(fra tè verde e pasticcini rosa)
parlano d’altro.



DIZIONARIO DI FOLLIA*

La copertina ingiallita
di rabbia densa e dolore trafitta.

E le pagine fitte, ferite,
filtrate da significati equivoci.

L’indice in ordine alfabetico.
Sui muri invalicabili graffiti,
di Amori, Incubi, Lotte, Sconfitte, Tradimenti.

Porto con me il dizionario-straccio.
Sono la proprietaria.
Mi fa da interprete.
Mi traduce la vita.

Ma
pretendo l’esclusiva
della mia follia.

* (L’emigrato, lo straniero ha sempre bisogno di un dizionario nella terra ospitante.)


Helene Paraskeva è nata ad Atene e vive a Roma. Immigrata ed extracomunitaria ante litteram ha imparato a convivere con la precarietà quotidiana pur trovandosi adesso a far parte dei cittadini dell’Unione Europea. Di lavoro fa l’insegnante ma ha molto da imparare ancora dai suoi studenti. Smarrita nel crocevia dell’identità migrante ha scoperto che può ancora recuperare una parte di sé raccontando storie.
Ha pubblicato: Nell’uovo cosmico, romanzo “fanta-thriller”, Fara 2006; Il Tragediometro, Fara 2003, una raccolta di racconti vincitrice del concorso Pubblica con noi e classificata seconda al 25° Premio Letterario Internazionale “Città di Moncalieri”; Global Issues in English Literature, Clitt, 2003, testo interculturale in lingua inglese per il Liceo di Scienze Sociali; “Sissy e i Kallikanzari“, «El-Ghibli» 2006, racconto.
Ha collaborato al volume Odissea: inesauribile fonte di mostri e misteri della collana «Illustrissimi», Fara 2004; alla raccolta di racconti Antologia Pubblica, con due racconti: “Berta nella città degli Imperatori” e “La vecchia con la testa mozza”, Fara 2005; alla raccolta di racconti di Scrittori Migranti: San Nicola: Agiografia immaginaria, con il racconto “San Nicola, il Moro Perentorio”, La meridiana, 2006; alla raccolta di racconti di scrittori migranti Il Carro di Pickipò, Ediesse 2006, con il racconto “Alcesti”; alla raccolta di racconti di cinque Scrittori Migranti Alfabetica, con il racconto “Sissy e i Kallikanzari”, 2007.

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