venerdì 13 luglio 2007

Su Bitume d'intorno


Riportiamo qui l'inizio della bella e acuta recensione di Massimo Sannelli che potete leggere nella sua completezza ne La poesia e lo spirito


Questo libro è un ragazzo. Luca Ariano, Bitume d’intorno

«Luca Ariano è nato nel 1979 a Mortara (PV)», «nel 1986 si è trasferito con la famiglia a Vigevano». No, nessuna traduzione genealogica, ora: la «linea lombarda», la fedeltà alle cose, il linguaggio severo di Sereni, la praticità lombarda, e tutte le altre ovvietà.
In primo luogo: Bitume d’intorno è costellato di citazioni, varie come il mondo (da Pavese a Corto Maltese – con la normalità che è propria dei giovani più giovani di me: per i quali, giustamente, TUTTO E’ PASSATO. Perciò: tutto è storia e cultura; e, se serve, è valido: ogni testo avrà il suo esergo magistrale, che può essere tanto De Gregori quanto Rutilio Namaziano. Né il primo è troppo basso né il secondo è troppo alto; e se Teresio Olivelli dice meglio di Platone, sarà citato Teresio, non Platone). Solo vent’anni fa il citazionismo sarebbe stato un espediente estetico, in nome del post-modern e dell’antilirismo: ci fu Voce e ci fu Baino (e c’è Biagio Cepollaro: che poi fu ferito dalla realtà, nel suo stesso corpo; e mutò la maniera). Oggi Luca Ariano cammina sulla via di una conoscenza naturale, senza enfasi da sudate carte e maledizioni febbrili alla Natura: come un bravo studente che ha le sue auctoritates e le divora, e come il lettore dei libri allegati ai quotidiani. Così esiste un percorso scritto e vario, che traduce una formazione onnivora – e non dogmatica. Dunque non posso aggredire con i miei dogmi ciò che vedo, ora: questo libro è un ragazzo. Non è il libro DI un ragazzo: QUESTO LIBRO E’ – ripeto – UN RAGAZZO. (…)

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