giovedì 7 giugno 2007

Su Nell'uovo cosmico di Helene Paraskeva



Recensione di Ninni Radicini in Orizzonti nuovi
V. anche LineaMusica

La scheda del libro qui

Dora Forti era solo uno dei tanti impiegati di un'azienda che trattava appalti e svolgeva intermediazioni, categorie generiche e non specificate a nessun livello della scala gerarchica, intesa da tutti come una specie di gioco di ruolo. Lì dentro nessuno poteva affermare con certezza di sapere qualcosa di chi gli stava accanto e l'unico imperativo era il culto della esteriorità, esasperata, necessaria e ineludibile.

Lei è una donna come tante altre assunta per "generosità". Oppure no. Non era stata l'azienda ad assumerla, era stata lei a volerlo. Perché? Tra interpretazioni della realtà in chiave mitologica, capacità di mimetizzarsi e qualche ingenuità, forse non è proprio una donna come tante altre.

Il primo incarico di rilievo consiste nel registrare le conversazioni di un personaggio di cui i suoi superiori volevano servirsi per incastrare i vertici di una organizzazione criminale. Questo era quanto le sembrava di aver appreso. "Sembrava", perché in questo romanzo nulla è spiegabile nel momento in cui accade. È una gara pericolosa: si fugge, ci si ferma, si torna indietro, si ricomincia.

Persona intelligente, o forse solo la più adatta a essere sacrificabile in trame molto complesse, riceve poi l'incarico di partecipare alla "recita" finale di quella missione. Superfluo dire che Dora Forti è solo il nome del personaggio che deve interpretare. Ma da quel momento non toglierà più la maschera, non potrà più scendere dal palcoscenico. Impossibile perché si accorgerà che la sua vita precedente era il prodromo involontario di quella successiva.

Sarà portata su un isola, sopra cui non vola nemmeno un gabbiano, dove c'è solo una grande villa senza ringhiere e tutto non è ciò che sembra, nemmeno i mattoni con cui è stata costruita. Tenete a mente questo particolare, se così può essere definito, perché spiega una delle tante direttrici del romanzo.

Tantomeno sono veri gli altri "attori", che vedremo anch'essi con più maschere. Tra loro deciderà di fidarsi solo di una, soprannominata Gorgone, come la figura mitologica capace di pietrificare chiunque la osservasse. Anche Medusa, la Gorgone per antonomasia, abitava con le sorelle Steno ed Euriale su un isola - l'isola dei Beati - nella parte più occidentale del mondo. Come Medusa, annientata da Perseo con uno stratagemma ideato da Atena, anche l'epilogo di questo personaggio (il cui nome "reale" è, per ironia, Pietra) avverrà al buio.

Nemmeno Dora rimarrà uguale a prima. La paura lascia il posto al coraggio e alla iniziativa sopra le righe, ai limiti dell'incoscienza perché non richiesta. Questo stravolgerà la vicenda e la sua vita, senza peraltro comportarle drammi di alcun tipo. Anzi, tra convinzione e avventatezza, procede senza paure o rimpianti, come se ormai lei fosse il ruolo assegnato.

Giallo, thriller, avventura, si sovrappongono con scenari e senso della narrazione cinematografici. Rimandi al delirio di grandezza del Mr. Arkadin e del Charles F. Kane di Orson Welles, al doppiogioco dei personaggi della serie di James Bond, al non sapere - al non voler sapere - per chi e per cosa si sta lavorando dell'Harry Caul, il detective privato interpretato da Gene Hackman in La Conversazione (1974).

Come lui, anche Dora ad un certo momento non saprà più se è lei a controllare il gioco o se sono altri che la stanno pilotando per interessi sconosciuti. "Altri" che conosce solo per soprannome. Scoprirà verità imprevedibili e vivrà un'avventura sentimentale il cui coinvolgimento apparentemente assoluto sarà poi messo in dubbio (questo punto presuppone molta attenzione da parte del lettore).

L'ossessione del potere come entità inestricabile che governa tutto con il punto debole delle lotte interne, la doppiezza di personaggi positivi che poi si rivelano negativi e viceversa, i salti a situazioni precedenti, sono solo alcune delle caratteristiche di Nell'uovo cosmico di Helene Paraskeva, che sfida il lettore con una narrazione in cui mitologia greca, culti orientali e modernismo si intersecano in modo armonico.


L'Autrice:

Helene Paraskeva è nata ad Atene. Ha studiato in Grecia, in Italia e nel Regno Unito. Vive e lavora a Roma. Negli ultimi anni, oltre all'insegnamento curriculare, organizza e coordina progetti interculturali nell'Istituto Superiore "G.Caetani". Dal 2002 al 2005 ha pubblicato vari racconti. È autrice di Global Issues in English Literature (2003), un testo interculturale in lingua inglese per il Liceo di Scienze Sociali e della raccolta di racconti Il tragediometro (Fara 2003, vincitrice del concorso Pubblica con noi). Ha collaborato al volume Odissea: inesauribile fonte di mostri e misteri (2004), ha pubblicato due racconti in Antologia Pubblica, collana TerrEmerse, Fara Editore 2005: “La vecchia dalla testa Mozza” e “Nella Città degli Imperatori”. Altri suoi racconti sono stati pubblicati nelle riviste on-line «Kuma», «El-Ghibli», «Sagarana», «Caffè», «Bellami»…


Ninni Radicini collabora con Orizzonti Nuovi - quindicinale di informazione e analisi di Italia dei Valori. Ha pubblicato molti articoli sulla Grecia, occupandosi prevalentemente di elezioni e del sistema politico nel contesto nazionale ellenico. È coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), Firenze, Edizioni Polistampa, 2007.
www.ninniradicini.it

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