mercoledì 23 maggio 2007

La Merca a Genova 29-5



«Che cosa ha da dire la tua generazione?»

Una domanda: semplice e provocatoria. E Chiara Daino risponde [a chi l’ha posta e riposta nel numero dei vuoti a perdere] allargando l’invito: a tutti.
Operare sulla Lingua è operare sulla Realtà: un cambiamento.
Cambiare nel senso di mutare, kàmbein, kàmptein: piegare – parole per descrivere piaghe. Lo scritto La Merca nasce per essere letto: culla del nuovo. Un nuovo approccio al corpo: del testo, dell'uomo. Corpi che si fanno specchi di realtà frantumate. I Disturbi del Comportamento Alimentare [D.C.A] sono una realtà tanto diffusa – quanto confusa. Tanto mediatica, quanto medica.
Messi in gioco tutti gli organi, in un testo: cosa rimane dell'autore? Lo spettro dell'italico anfibio che si muove alla luce dei delle sue visioni. L'autore ha visto, vede, fissa: il volume. Volume che è peso: in termini di chili, in termini di valori. Per vite terminate causa mancato ascolto. Mancata lettura dietro righe già poste a croce: epigrafe. Lapidi non viste, lapidi che non si vogliono vedere, comode da etichettare, difficili da comprendere.
Così come i neologismi e le contaminazioni – impiegati per tessere trama: solcare le coscienze. Un punto di vista crudo per un punto di partenza vero. Quando è grido: l'onda si muove e da Urschrei tra – passa in Tod. Si poteva arginare?

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