A CURA DI LORENZO SPURIO
In questo ricco volume – frutto di un
lungo e meticoloso lavoro dei curatori che hanno lanciato il progetto e curato
l’intero percorso editoriale – figurano raccolte numerose testimonianze reali,
frutto di ricerche e rapporti personali del giornalista e attivista Marco
Cinque («Il Manifesto», «Le monde Diplomatique») con chi ha vissuto sulla
propria pelle varie forme di tortura.
A compendio vi è un nutrito corpus di testi poetici, tra storici e
moderni, affiancati da componimenti di autori contemporanei che hanno aderito
al tema sperimentandolo, nei propri versi, in forma personale, finanche con la
rievocazione di tristi episodi della storia e della cronaca odierna.
Poeti italiani e internazionali dei
nostri giorni hanno aderito a questo progetto corale che ha anche un’importante
finalità benefica, strettamente voluta dai curatori, il già citato Marco Cinque
e Vito Davoli, noto poeta, critico e organizzatore culturale pugliese, ovvero
quella di devolvere i proventi a Gazzella Onlus, un’associazione che si occupa
di cure e di riabilitazione per bambini palestinesi, vittime innocenti delle
brutture e delle crudeltà di una delle varie guerre ora in corso.
Sono raccolti testi a tema “la tortura”
(realtà alla quale è dedicata un’apposita giornata di ricordo e
sensibilizzazione, il 26 Giugno) provenienti, oltre che dall’Italia, dalla
Spagna, dall’Albania, dall’America, dal Nicaragua, dall’Uruguay, dalla
Palestina, dalla Costa Rica, dall’India, dal Perù, dalla Grecia, dal Messico,
da El Salvador, dal Venezuela, dalla Giordania, dall’Ecuador, da Cuba, dalla
Bolivia.
Il volume, che riporta in copertina uno
scatto fotografico dello stesso Cinque che assomma fascino e inquietudine con
lo scorcio della statua di Giordano Bruno (arso sul rogo nell’anno 1600 su
decisione del Sant’Uffizio) di Campo de’ Fiori nella Capitale, si apre con la
preziosa prefazione di Riccardo Noury, Responsabile per la Comunicazione di
Amnesty International Italia dal titolo “Universalmente proibita, praticata
ovunque: la tortura nel mondo” nella quale accenna a varie forme di tortura nel
mondo orientale e ricorda anche le aberrazioni avvenute in territorio cubano
nel carcere americano di Guantanamo e sul territorio iracheno nel tristemente
noto Abu Ghraib, alcuni anni fa. Noury passa poi a riflettere sui nuovi metodi
di tortura attuali, forse più infidi e sicuramente meno patenti, che si
sviluppano nel clima omertoso e nella condizione di ostaggio ideologico o
politico, che sfrutta e brutalizza ben più il pensiero che il corpo. Drammi di
violenze psicologiche reiterate e abusi comportamentali, vessazioni verbali
imperniate sull’accusa e la degradazione dell’io. Il prefatore non a caso parla
di un nefando «approccio manageriale, in cui viene studiato ogni “punto debole
del nemico” e curato ogni minimo dettaglio della conduzione degli interrogatori
e del trattamento riservato a un prigioniero».
L’ampio compendio delle “testimonianze”
sulle torture che fa seguito ai testi critici di apertura vede i racconti
drammatici e raccapriccianti di Lynda Lyon, Scotty Moore, Robert Wallace West,
Dominique Green El, Nanon Williams, Michael Sharp, Ahmed Rabbani, Enrique Mario
Fukman, Shi Dong-Hyuk, Agnés Callamard, Vahit Gunes, Zhura, Italia Méndez,
Loretta Rosales, Lelia Pérez, Antonin Artaud, Vittorio Bologresi, Roberto
Settembre, Fernando Eros Caro, Meena Keshwar Kamal, Karl Louis Guillen, Ray
“Orso-che-corre” Allen, Jumah Al-Dossari, Liubka Sevstova, Alexandro Panagulis,
Simona Foconi, Silvia Giacomelli, Carlos Mauricio, Alda Merini, Maria Mercedesa
Carranza, Igiaba Scego, Louis Aragon, Salvatore Quasimodo, Tommaso Campanella,
John Berger, Pietro Valpreda, Bobby Sands, Roque Dalton, Ghiannis Ritsos, Ada
de Judicibus Lisena, Wislawa Szymborska. Ogni nome è una storia amara, dolorosa
da leggere e da accettare come reale. I curatori hanno raccolto una grande
quantità di materiali e testimonianze in grado di dare una mappatura –
sicuramente non completa – ma assai elaborata e rappresentativa dei vari deliri
della ragione nel tempo e nello spazio. Arricchiscono queste testimonianze
degli orrori, racconti inenarrabili e indelebili, quelli delle torture operate
in Cile e quelle italiane in Somalia e a Nassiriya nonché quelle tristemente
più diffuse nelle carceri minorili; un’intera sezione è dedicata alle “Voci dai
lager libici”. Vi è anche la vicenda forse meno nota ma non per questo non meno
degna di attenzione delle Residential Schools in Canada.
La sezione dei poeti contemporanei del
Belpaese è ben nutrita di componimenti, tra cui quelli di (citiamo, per motivi
di scarsità di spazio, solo alcuni dei poeti e delle poetesse inserite): Nicola
Accettura, Marco Cinque, Vittorino Curci, Vito Davoli, Tania Di Malta, Barbara
Gortan, Rita Greco, Alfonso Guida, Giuseppe Langella, Annachiara Marangoni,
Giampaolo G. Mastropasqua, Guido Oldani, Rita Pacilio, Gianni Antonio Palumbo,
Giulia Poli Disanto, Paolo Polvani, Anna Santoliquido, Lorenzo Spurio, Mara
Venuto e Pasquale Vitagliano. Seguono le opere dei poeti stranieri e in
appendice i componimenti di tre grandi letterati della nostra età: il greco
Sotirios Pastakas, l’indiano Sudhakar Gaidhani e il palestinese Ali Al Ameri.
Il giornalista Angelo Selletti ha
parlato in un articolo di questa crestomanzia tematica nei termini di «una
sorta di olimpo della poesia, italiana e internazionale, considerando i nomi
che hanno aderito al progetto poetico e solidale» richiamando le considerazioni
di Davoli che ha scritto: «poeti straordinari con storie di vita e carriere
formidabili. Avere avuto il privilegio di leggerli e di organizzare questa
antologia godendoli tutti insieme, è stata una fatica che ha ripagato verso
dopo verso, pagina dopo pagina». L’altro curatore, Marco Cinque, nel suo testo
ha ricordato anche la nefanda pratica regolarizzata da un vetusto e infame
sistema legislativo che, in Italia come in altri Paesi del Vecchio Continente,
riconosceva il delitto d’onore: tutelando la rispettabilità dell’uomo (marito o
padre) acconsentiva tacitamente all’utilizzo di forme di potere e violenza
sulla donna. Cinque definisce l’operazione editoriale in maniera convinta e
sentita nei termini di una «forma di resistenza partecipata e interattiva che
possa fare argine alla disumanità che incombe, ormai in ogni parte del mondo».
La pubblicazione ha avuto il sostegno dell’Accademia
delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo, dell’Associazione Verso Levante
APS, del magazine letterario «Pubblicazioni Letterariæ» e della rivista di
letteratura «La calce e il dado».
La prima presentazione ufficiale è
prevista a Roma per lunedì, 11 novembre. Ulteriori dettagli e aggiornamenti
sulla pagina Facebook
ufficiale de Il buio della ragione.
Ricordando la finalità benefica
dell’iniziativa editoriale, si riporta in formato grafico il codice QR la cui
scansione permette di accedere alla pagina che dà notizia delle possibilità di
acquisto con relativa scontistica. A continuazione si riportano i dati per
coloro che vorranno sostenere le attività della Gazzella Onlus:
CC bancario nr. 1052792
IBAN: IT 54 D 05018 03200 0000
110 52792
Intestazione:
GAZZELLA ONLUS – c/o BANCA ETICA di Roma
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Lorenzo
Spurio
Matera,
27/08/2024
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