mercoledì 10 dicembre 2014

Intervista a Maria Pina Ciancio, vincitrice del Premio Poesia della Migrazione “Attraverso l'Italia"


http://farapoesia.blogspot.it/2014/11/maria-pina-ciancio-vince-il-premio.html
Storie minime e una poesia per RoccoScotellaro è  il libro vincitore del Premio Internazionale di Poesia della Migrazione “Attraverso L'Italia 2014”. L'intervista che segue si è tenuta in occasione della serata di premiazione, al Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza, il 7 dicembre 2014.


D. Tutti abbiamo apprezzato la profondità e la sensibilità delle sue Storie minime. La raccolta sembra essere ambientata in quelli che lei definisce “luoghi dell’anima”, che ripercorre e riporta alla luce seguendo con pazienza una traccia interiore alla quale si somma la sua esperienza personale. Le vorrei chiedere come questa personale esperienza migratoria arrivi a ridefinire la percezione stessa dei luoghi che descrive.


R. La Lucania è la terra del sud dove sono ritornata negli anni ’70 e dove fin da quand’ero giovanissima, viaggio alla scoperta dei luoghi interiori e dell’appartenenza (paesi, vicoli, piazze, fiumare, boschi, calanchi), quelli solitamente trascurati dai flussi turistici e di massa, in un percorso di riappropriazione dell’identità e delle radici. Ecco, credo che quest’esperienza e un grande amore per i nostri luoghi, mi ha consentito di restare e di non ripartire ancora.



D. Lo spaesamento − spiega in un passaggio − ecco cos’è: un tempo in cui le mani non sanno più se stringersi a pugno o fermarsi distendersi a ramo sul cuscino; l’idea residuale che la poesia ammette sembra essere quella di una realtà riconducibile alle cose estranee, quasi dominata da esse. Come queste cose partecipano al suo modo di scrivere?


R. Dopo aver vissuto l’emigrazione degli anni ’70 (come figlia di genitori emigrati all’estero) e il difficile ritorno nei luoghi d’origine, mi sono ritrovata a vivere la nuova emigrazione del 2000 che ha (ri)spopolato i nostri paesi del sud. Uno spopolamento e uno svuotamento di anime e di cervelli questa volta. Questo libro racconta l’emigrazione vista con gli occhi di chi resta e non il contrario, come solitamente accade. Lo “spaesamento” di cui scrivo è lo smarrimento, il silenzio, la dimenticanza, la lotta -a tratti disperata- tra impotenza e speranza, resa e riscatto.


D. La sua attività di poetessa è già ricca e articolata. Come sta cambiando la sua poesia rispetto ai suoi esordi e alle raccolte precedenti? Quali sono i fattori che − eventualmente − hanno indotto tale cambiamento?

R. Le primissime esperienze di scrittura sono state più intime ed ermetiche, poi, la “terra” e il nostro “sud” hanno iniziato ad essere il filo conduttore di tutti i miei scritti. Lo sguardo si è fatto più lucido sulla realtà e sul mondo che ci circonda. Non si può vivere qui senza aver fatto i conti con il sentire collettivo che ci circonda. Né “La ragazza con la valigia” ho interpretato la marginalizzazione sociale ed umana del ruolo delle donne, in “Storie minime” l’emigrazione di ieri e di oggi dai nostri paesi.


D. So che lei è molto attiva nella promozione della scrittura, sia attraverso le sue diverse pubblicazioni e le partecipazioni a giurie prestigiose e sia con l’attività di LucaniArt. Ci vuole descrivere più in dettaglio le attività di questa associazione e il ruolo che ricopre all’interno di essa? In che modo questa attività si lega alla sua idea di poesia?


R. L’Associazione Culturale LucaniArt che nasce nel 2007 dall’incontro di un gruppo di amici con la passione per la letteratura e la poesia ha lo scopo di promuovere e diffondere sul territorio regionale e nazionale l’arte, la letteratura e la cultura lucana, mirando soprattutto alla contaminazione e alla divulgazione delle opere dei giovani talenti nel campo della poesia, del romanzo, dell’arte pittorica e fotografica. Si avvale di un sito web autogestito, dove si condividono esperienze, si promuovono attività riflessione, di confronto e di scambio. Da qualche anno l’Associazione opera anche attraverso un nuovo progetto letterario, la pubblicazione di plaquette letterarie artigianali a carattere conoscitivo e divulgativo di autori lucani e non solo.


D. Nella postfazione di Massimo Sannelli si legge che la sua poesia è riconducibile a uno “stile-passione praticato”, simile alla poetica di Rocco Scotellaro. Che importanza assume sul piano identitario e poetico questo riferimento dichiarato alla poetica del grande scrittore di Tricarico?

R. Potrei dire che Rocco Scotellaro è un poeta che ammiro fortemente, così come altri grandi padri spirituali del nostro sud, ma sarebbe riduttivo. RoccoScotellaro, in quanto figlio della nostra terra lucana è uno scrittore che sento in modo innanzitutto fraterno, per il suo stare “dentro le cose” e per la sua esperienza attiva e di vissuto in questa terra condivisa, che conserva ancora accanto alla modernità, forti tratti di tradizione ed arcaicità.


D. Infine, quali sono i suoi progetti in ambito culturale e letterario? Ha in cantiere altre raccolte?

R. Mi piace condividere con voi la notizia che dopo cinque anni di silenzio è appena uscita la mia nuova raccolta poetica per i tipi dell’Arca Felice, dal titolo “Assolo per mia madre”.

(a cura di Griselda Doka, Dottoranda di Ricerca presso Università della Calabria)

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Si è tenuta il 7 dicembre scorso, presso il Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza, la premiazione del concorso “Attraverso l’Italia”. L’evento è stato promosso dalle Associazioni Logos Contatto e ONLUS “Passaggi”, con il patrocinio del Comune di Cosenza e del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria.

La cerimonia è stata aperta dai saluti del Prof. Francesco Altimari, direttore del Dipartimento Unical patrocinante, e da Caterina De Nardi, Presidente dell’Onlus “Passaggi”. Alessandro Gaudio, membro della giuria, ha illustrato brevemente i criteri che hanno accompagnato la scelta delle opere vincitrici.

La serata, diretta da Mario Benvenuto e da Griselda Doka, si è articolata in più momenti. Ogni vincitore è stato annunciato da una nota biografica e dalla motivazione da parte della giuria, alle quali è seguita la lettura delle poesie per la sezione inediti e di brani scelti per la sezione editi.

Erano presenti a ritirare il premio i seguenti poeti: Fatime Kulli e Vasily Biserov (menzioni speciali sez. inediti); Maria Pina Ciancio (prima classificata per l’edito). A questi si è aggiunta in videoconferenza Arianna Luci, prima classificata per la sezione inediti.

Ognuno di loro è stato invitato a tenere un breve intervento. Un’intervista è stata invece riservata alla poetessa lucana Maria Pina Ciancio, che ha parlato della silloge vincitrice, annunciando la sua ultima pubblicazione Assolo per mia madre per le edizioni L’Arca felice di Salerno.

Seguendo il format della prima edizione, la serata è stata poi arricchita dall’intervento di un ospite, Pierino Gallo, poeta e ricercatore di Letteratura francese, intervistato da Griselda Doka. Il poeta ha ricordato, nel corso del dialogo, l’importanza di alcuni aspetti dell’immaginario poetico della migrazione, evidenziando l’importanza della lettura e dell’ascolto poetico sin da giovanissimi.

L’accompagnamento musicale è stato curato da Tecla Cerchiara e la lettura dei brani da Filomena Minella Bloise, Ciccio De Rose, Rossella Michienzi e Alessandro Senato.

L’evento si è concluso con un omaggio al tango poetico a cura di Mario e Aurelio Benvenuto.

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