Ci sono momenti che predispongono alla lettura, alla scrittura.
Scrivo ora, con un vissuto recente che spero non influenzi il mio pensiero su questo nuovo libro di Alessandro Ramberti. È un titolo profondo quello dato a questa nuova raccolta. Il titolo stesso è una breve poesia come Mi illumino di immenso di Giuseppe Ungaretti.
Ho letto incamminandomi in un percorso che sapevo difficile, ma la ricompensa era scontata, in cambio avrei avuto sapienza, turbamento, gioia: anche se non ho la sua fede leggendo ho capito che potevo regalarmi un credo e adagiarmi su di esso.
Sul comodino ho i suoi libri, quello che leggo e rileggo di più In cerca soddisfa il desiderio di cammino che è in tutti noi. Ora si è aggiunto Ci sono momenti i versi brevi o più lunghi denotano una padronanza dei significati e del fine della parola, un camminare passo dopo passo e fotografare l’istante. Non è facile guardarsi e essere obiettivi, ma il poeta lo sa, lo fa: “La vita è un fine / che non si può risolvere / un temporeggiare / l’ansia nascosta nel respiro.” (pag. 12).
Non so se è ancora “in cerca”, credo che abbia trovato il filo che conduce la nostra esistenza: “Piega con dolcezza il collo / il solco non sarà troppo profondo / solo una lunga tomba / per dare vita al grano / e frutto all’abbandono della maschera.” Così recitano gli ultimi versi della poesia a pag. 106.
Teatro: Siamo sul palco o siamo gli attori, recitiamo una parte già scritta o passo dopo passo la scriviamo noi?
“Ho il ginocchio appoggiato allo schienale / della poltrona e aspetto che sul palco / accada qualche cosa.”
Ringrazio Alessandro Ramberti, per i suoi pensieri che tradotti in poesia contribuiscono a formare i miei di pensieri e l’approccio alla vita.
Roma 6 giugno 2025
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