giovedì 9 giugno 2022

Sul potere della poesia

di Stefano Sansoni


QUANDO TI RICORDI PER LA PRIMA VOLTA DI ESSERE STATO COMMOSSO DALLA POESIA?

Mia madre ha avuto sempre un influsso benefico nei miei confronti. Penso che con la sua grazia e nobiltà di spirito, mi abbia indotto necessariamente al mondo della poesia. La commozione di non averla più in questo mondo è forse lo stesso ardore di aver ascoltato una poesia. Ed essersi commosso. Idealmente mi sento vicino a poeti come Ferlinghetti, Bukowski, Plath e gli italiani Lidia e Vito Riviello, Palazzeschi e Balestrini. 

RACCONTACI I TEMI DEL FESTIVAL DI FILOSOFIA A CUI PARTECIPERAI COME RELATORE AD ISCHIA 2022. COME HAI DECISO I TEMI?

Il cambiamento climatico e la crisi internazionale mi hanno toccato nel profondo. Sto assistendo ad un lunghissimo declino dell’era capitalista. Ma i personaggi di questo dramma non ne sono consapevoli. Mi sono immerso nella ricerca spirituale attraverso il movimento internazionale Laudato si’ di Papa Francesco dopo la sua omonima enciclica dedicata a San Francesco. I confini della bellezza è il risultato di questa ricerca che va dallo strato più elevato del confine delle emozioni, al legame con gli strumenti che le opere d’arte “sostenibili” possono influire su di noi, su di me.

COSA O CHI HA PLASMATO LA PERSONA CHE SEI OGGI?

Sono nato a Roma ma ho sempre vissuto in un piccolo paese in provincia di Frosinone. La realtà di una grande città non mi è mai mancata, anche perché qui in periferia - come la chiama Papa Francesco “la periferia del mondo” – ci sono poche possibilità di corruzione, di tradimento, di perdute occasioni. Qui tutto è connesso con ciò che siamo veramente. Il mondo virtuale è uno strumento che va dosato con intelligenza. E la periferia mi ha plasmato ed aiutato a scrivere quello che vedo e conosco oggi.

HAI MAI SCRITTO QUALCHE ODE?

Una poesia ode è un poema tradizionale che risale a centinaia di anni fa. Ode significa “lode” ed è una poesia che innalza qualcosa a un livello superiore. Quindi si scrivono le odi per grandi eventi ma anche per piccole cose, piccole meraviglie che sono intrecciate nella nostra routine e che non ci rendiamo conto di quanto siano preziose. La mia prima ode l’ho scritta ad un pesce Ode al sarago morto affinché raccogliesse tutti i miei tempi perduti e preziosi con un mio amico – pescando nel mare Mediterraneo. ”Sarago senza nome / morto tra le stelle cadenti / pesce di mare Circeo. // Mausoleo minuscolo / nella notte si trema inutilmente / per paura di una rima inconcludente.”

COSA PUÒ ASPETTARSI IL PUBBLICO DALLA TUA LETTURA DI POESIE E DALLE TUE DOMANDE E RISPOSTE?

La scelta dei temi è molto importante. Se penso a tutti i miei sforzi per denunciare i fenomeni di corruzione, inquinamento, disastri, penso che questo “zoccolo duro” emerga sempre nelle mie interpretazioni. Sono molto curioso delle sensazioni che i lettori – ma anche gli altri scrittori – vivono nei miei reading. E non disdegno neanche il fatto che la mia opera risultasse anche intraducibile.

QUANTO È IMPORTANTE ESEGUIRE LE TUE PAROLE DAVANTI AD UN PUBBLICO? IN CHE MODO QUESTO CAMBIA L'ESPERIENZA DI CONSUMARE LA POESIA?

La mia voce è pura sperimentazione. Cerco di alterarla, amplificarla, stonarla, azzerarla. E tutti i miei reading hanno sempre un lato di progresso, di ingresso ad una nuova forma d'arte. Ne è esempio il mio ultimo, dove ho fatto un omaggio ad Amerigo Iannacone – poeta in lingua  esperanto – leggendo una poesia in quella lingua. Ed ho utilizzato sintetizzatori di suoni per introdurre il pubblico nella “nuova industria digitale”.

PERCHÉ PENSI CHE LA POESIA SIA COSÌ IMPORTANTE PER SEGNARE O COMMEMORARE DETERMINATI EVENTI O MOMENTI DELLA STORIA?

Questo lo insegna l’antichità. I miti greci e latini, le grandi conquiste dei popoli- attenzione! dei popoli e non degli eserciti! – sono stati raccontati attraverso i poemi epici. Un fatto reale che non ha caratteristiche di questo genere, semplicemente non esiste in poesia. Di una guerra si può raccontare il dramma, da una conquista popolare nasce un poema.

TROVI CHE SIA STIMOLANTE ASCOLTARE LE IDEE DEI GIOVANI?

I giovani trasmettono le loro idee su internet. Questa generazione è connessa con i problemi del mondo ed ha gli strumenti giusti per una rivoluzione pari al passaggio dall’idea Tolemaica a quella Copernicana. Ascoltare la loro voce significa avvicinarsi a questo tipo di rivoluzione. Ne sono entusiasta!

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