Il sogno dei pesci di Michela Maria Zanon, (ilmiolibro.kataweb.it) si apre con la poesia Scrivo, nella quale l'autrice esprime il suo modo di vedere l'atto concretizzato in questa sua silloge e che rimane uno dei testi meglio riusciti dell'intera raccolta.
Essa continua con una serie di quadri, veri e propri sogni, che seguono random una fantasia sopita e che permettono all'autrice, al contempo, di nascondersi e svelarsi, nonché di provarsi in vari stili ed argomenti.
Le poesie con intuizioni brillanti e con una forma interessante (una su tutte Gatti liquidi), si alternano a poesie meno riuscite a causa dell'aggettivazione ridondante e della difficoltà che l'autrice sembra avere nel mantenere funzionale al suo sentire dei testi più estesi (difficoltà che appartiene a molti ma che l'esperienza può affinare). Anche i testi fulminei non mancano, alcuni abbaglianti ed espressivi (ad esempio Come pesce), altri parimenti brevi ma che nella brevità non riescono a trovare la loro giusta luce.
Nel complesso, direi che Il sogno dei pesci è una silloge che, se ridotta ai testi davvero significativi, potrebbe essere buona ed interessante, ma i sogni più opachi rendono la lettura meno esplosiva.
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