giovedì 24 marzo 2011

L'umorismo di Crevigò- Un fiore un culo

un fiore un culo
















Certamente è il contrasto che colpisce leggendo il titolo del libro scritto da Crescenzo Invigorito, un giovane autore di Afragola, ormai periferia estrema di Napoli, operaio non per scelta, ma per necessità economica.
"Un fiore, un culo" è una raccolta di brevi racconti ironici che ricorda in qualche modo l'umorismo di Felice Andreasi, grande attore comico e autore di monologhi per il teatro.
Una delle sue battute che ha lasciato un segno per l'humor surreale: « Un bel giorno io sono nato. Subito non mi sono accorto di niente, ma dopo un po' me l'hanno fatto notare" si avvicina in parte all'ironia comica di Crescenzo Invigorito, in arte "Crevigò".
Ogni racconto intreccia riferimenti alla società odierna con le tante sfaccettature dell'animo umano. L'autentica osservazione dell'ambiente e dei suoi personaggi crea una narrazione sciolta e semplice, nonostante la scrittura possa sembrare a volte acerba.
Nel racconto "Il pub africano ", l'autore ci descrive in chiave ironica quel "Bronx" che lo circonda quotidianamente, fatto di degrado e delinquenza.
Non mancano i riferimenti al sesso e all'erotismo. Nel racconto "Corpo di donna", l'autore si spinge ad una trama molto più carnosa, delineando il ritratto di una donna che accende il suo primordiale istinto di uomo. "Che zinne ragazzi!L'avevo notata sempre poco dopo ad ogni uscita da lavoro, forse perché la vedevo quasi sempre di spalle....scoprii che era una delle vecchie più bambina che avessi mai visto".
Quasi a chiedere sostegno al lettore Crevigò ci accompagna nel suo mondo, fatto di realtà crudeli, subdole, poco incoraggianti. Non sapendo come affrontare le gerarchie del potere, quasi impotente davanti alle negatività della realtà, cerca un'armonia universale caricando la propria vita di pura e sana ironia.
Un linguaggio sarcastico si rivela utile e necessario per una sorta di rigenerazione dell'anima.
In fuga da continui conflitti interni ed esterni, l'autore ricalca un respiro narrativo simpatico con espressioni idiomatiche derivanti dal gergo popolare.
Immaginando di cambiare il senso di rotazione del mondo con un'allegria contagiosa, Crevigò ci offre una visione comica e spontanea dell'esistenza.

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