domenica 24 gennaio 2010

Su Objects di Alberto Mori

di Oronzo Liuzzi

L'attuale sistema sociale inibisce la nostra mente e la spacca e la consuma e la stritola, mentre la nostra coscienza cade in un sonno profondo. È in decomposizione. Alberto Mori. Objects. Cambia lo statuto del soggetto. Modifica la simbologia della scrittura. Imprevedibile passeggia per rintracciare particolari oggetti della quotidianeità. «La panca di legno della pensilina»... leggo «Il morfema plasma ogni affioro visivo»... e leggo «La multa imprevista»... leggo «Piccolo condizionatore Esprit in funzione»... leggo «Strette nel pack dei succhi pompelmo»... e leggo ancora «Riccioli di Yogurt», «Stella e brodo», «Al bianco ciotola tace».
Il linguaggio diventa allo stesso modo rumore e silenzio. Riflessione. Sfasatura. Dinamicità. Le accumulazioni di immagini ci conducono a scoprire nuove frontiere della parola. Alberto Mori. Objects. Dentro e fuori l'oggetto. Dentro e fuori il dialogo. Con l'esterno. Con l'interno. Riannoda i fili della scrittura per riproporci un mondo fatto anche di piccoli gesti animati e inanimati. La forza del pensiero o del pensare si dispone verso aperture di idee originali o nuove idee pronte per essere catapultate al di fuori del proprio io. Alberto Mori. Objects si fanno ascoltare.

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