giovedì 14 agosto 2008

Su Made in Italy di Simone Cattaneo


Questo libro appena pubblicato da Atelier (pp. 48, € 10,00) nella collana «macadamia» (che ho scoperto essere una pianta perenne del Pacifico) è un lavoro che resta e potrebbe essere considerato un sunto esemplare di aspetti a volte squallidi eppure presenti (nonostante i tentativi di rimozione) della vita personale e sociale di oggi in Italia/Europa.
Simone Cattaneo si cala nei personaggi (dal barbone ai precari alcolisti, dalla badante al tossico, dal pregiudicato al coatto all'erotomane…) o ce li descrive comunque da vicino con versi lunghi che compongono dei micoracconti: un esempio perfetto di prosapoetica. L'intensità dello sguardo, il linguaggio quotidiano ma calibratissimo, la capacità di arrivare al vulnus senza compiacimento, provocando una reazione emotiva che fa riflettere, fanno di quest'opera seconda una tappa rilevante di un percorso poetico di assoluto interesse:
«Che gli appestati restino appestati, i malati siano malati i bastardi che vivono in un polmone d'acciacio / fondano come formaggio in un forno a microonde. Voglio bei vestiti, / una bella casa e tanta bella figa. Buttiamo gli spastici giù dalle rupi» (p. 11);
«È rincasato camminando sulla striscia a linea continua / della provinciale sperando che la notte si potesse tagliare» (p. 30);
«Guardo dalla finestra di casa lo scheletro di una lavatrice / partorire sotto i platani del viale una nidiata di conigli elettrici» (p. 43).

Alessandro Ramberti

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