giovedì 29 novembre 2012

"La riva in mezzo al mare" di Monica Fantaci


LA RIVA IN MEZZO AL MARE
DI MONICA FANTACI



Comunicato Stampa

«La poesia non è una serie di versi messi su carta dal nulla, ma è la consapevolezza che esisti, che hai fatto qualcosa per la tua vita e nella tua vita, un’incisione che rimarrà indelebile nei cuori, nelle menti della gente, perché tutti siamo una catena fatta di condivisione, di lotta, di apertura verso sé, verso gli altri» osserva Monica Fantaci nella nota a margine del suo primo libro.
La poetessa di origini palermitane con La riva in mezzo al mare ha deciso di venire allo scoperto, sebbene abbia già pubblicato negli ultimi anni varie sue creazioni sul suo spazio internet, Blog Intingendo d’Inchiostro.
E’ un’opera autentica, ricca di colori e profumi con la quale la poetessa ci farà conoscere il suo mondo fatto immancabilmente di poesia e di musica. E sono proprio i versi e le note musicali a creare l’impalcatura di questa silloge con la quale la poetessa celebra la Vita e la Natura.
Nel commento posto in quarta di copertina Salvuccio Berravecchia ha osservato: «Quando i sogni sfiorano i petali della poesia vuol dire che sta per nascere un nuovo artista. Le luci ne dipingono il profilo come un pennello segue il suo istinto; il vento ne avvolge l’anima per far sì che diventi immortale; la luna sorniona lo irradia della sua creatività, ed il fuoco lo riscalda per far sì che la sua immagine rimanga in eterno. Oggi con onore vi presento i lustri versi mentre mi inchino dinnanzi a sua maestà la Dea Arte».
L’opera, introdotta da una prefazione a cura di Lorenzo Spurio, è edita da TraccePerLaMeta Edizioni, casa editrice dell’omonima Associazione Culturale nata nel Gennaio 2012 e all’interno della quale Monica Fantaci è socia.
Il libro può essere ordinato e acquistato da subito mediante e-mail alla casa editrice TraccePerLaMeta (info@tracceperlameta.org) e a partire dalle prossime settimane su qualsiasi vetrina online di libri (Ibs, Dea Store, Librería Universitaria,..).




SCHEDA DEL LIBRO

Titolo: La riva in mezzo al mare
Autore: Monica Fantaci
Prefazione: a cura di Lorenzo Spurio
Quarta di copertina: a cura di Salvuccio Barravecchia
Casa Editrice: TraccePerLaMeta Edizioni, 2012
Collana: Indaco – Butterfly (poesia)
ISBN: 978-88-907190-2-8
Pagine: 49
Costo: 9 €


Piano con Mori a Cremona 15 dic

Sabato 15 Dicembre ore 18:00

SPAZIO PIKIDI
Via Damiano Chiesa 2 (Angolo Via Cappelletti) – Cremona

Alberto Mori presenta il libro

Piano FaraEditore
con Performance e Proiezione del video




In copertina le fotografie sono dell'autore: Piano Soppeso, Angle of Energy (2011).

Il libro  Piano di Alberto Mori è una vibrazione linguistica, un pensiero multilaterale, un suono oscillante della carne, un taglio vivido permanente nella liquidità del nostro vivere. C’è dunque una tensione ossimorica e invasiva, distillata da uno sguardo incarnato in una realtà che il poeta trova sempre sorprendente e, sia pur criticandola, in un certo senso la salva: ce la porge, ce la fa considerare, ci chiede un implicito impegno a trasformarla. Come afferma Maria Grazia Martina alla fine della sua empatica Prefazione, in queste poesie troviamo la “cura appassionata nella ricerca della parola e sulla parola, che Alberto Mori infaticabilmente pondera, plasma e matematizza col gesto nel senso del fare poetico”. C’è in fondo ancora un piano auspicato nei versi di questa raccolta, un quid in cui “L’iperbole si lancia ed intercetta // La litote appena asciugata”, una dimensione laterale in cui è possibile assaporare lo spiazzamento zen del “Tempo organico effato / dalle ombre chete delle posate”. (Maria Grazia Martina)

Il video Piano a cura di SempreCreativaPoetica è composto da lentezza ed evocazione. Moltiplicazione seriale della parola nella sua accelerazione fonetica. Le immagini ralenty  del tocco ammutito del pianoforte degli arti e dei corpi silenziosi delle performer  creano sinestesie per un ascolto ulteriore attraverso l’ interazione audiovisiva dello spettatore.Il video è costruito con un montaggio che ha curato i rapporti speculari delle azioni, creando liberi significanti extratestuali al concetto stesso di Piano.Il testo finale di Osip Mandel ‘Stam rieccheggia una sommità del punto di vista raggiunto dalle superfici dei piani.

Alberto Mori, poeta performer e artista,  sperimenta una personale attività di ricerca nella poesia, utilizzando di volta in volta altre forme d’arte e di comunicazione: dalla poesia sonora e visiva, alla performance, dall’installazione al video ed alla fotografia. La produzione video e performativa è consultabile on line sulla pagina YouTube e Vimeo dell’autore e nell’archivio multimediale dell’Associazione Careof / Organization for Contemporary Art di Milano. Collabora inoltre, con molti fra i più noti poeti contemporanei, italiani e stranieri, per la realizzazione di letture pubbliche, manifestazioni ed eventi dedicati alla poesia.Negli ultimi anni più volte finalista del premio di poesia “ L.Montano” della rivista Anterem di Verona.Dal 1986 ha all’attivo numerose pubblicazioni. Nel 2001 Iperpoesie (Save AS Editorial) e nel 2006 Utópos (Peccata Minuta) sono stati tradotti in Spagna. Per Fara Editore sono stati editi Raccolta (2008) Fashion (2009) Objects (2010) Financial (2011).

website: www.albertomoripoeta.com
Scheda del libro: www.faraeditore.it/html/siacosache/pianomori.html
PIKIDI ARTE : www.pikidiarte.com   E mail: pikidiarte@yahoo.it

martedì 27 novembre 2012

Torna Natale: una canzone

di Vincenzo D'Alessio


Ti sei chiesto perché ogni anno torna Natale
le luci, i colori, le nostalgie del cuore
guardare la gente e sorridere ancora
scoprire che il mondo ha bisogno di te

                                (ritornello) Natale è per tutti, Natale è per te
                                                   Natale è per sempre la festa del cuor
                                                   se nasce un bambino io vivo con lui
                                                   il Mondo ha scoperto la serenità

Ti scopri così senza ansie e timori, la forza del Mondo è solo il vero Amore
se vedi soffrire chi è già senza niente tu scopri chi è Dio fa Natale con lui
                                   (ritornello)

Se guardi vicino e non scopri l’Amore, Natale non è il giorno migliore
quel Bimbo che nasce nel buio di allora se vuoi Lui sarà il tuo Redentore
                                 (ritornello)
    
(novembre 1987)       



Canzone scritta nel novembre 1987 per il coro di Calvanico: mi allontanai per un viaggio
di lavoro (musicale) a San Gallo (Svizzera) e lasciai loro questa canzone per cantarla durante la Messa. Mi accorgo, oggi, che nulla è mutato in venticinque anni…
Con affetto,
Vincenzo e famiglia
                                            

Giorgio Poli recensisce Bruno Bartoletti


Bruno BARTOLETTI, Sparire in silenzio ritrovando il vento delle strade, Youcanprint, Tricase (LE), 2012.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqUKbMnbGxbZjHMjkEhxcQUy6t0ZEV4Ra81RVshRtO94qpx8flQz3ybpXXyuKrkS1X-fBKIbEKwngB3FXlgPPNXmhSuvbPEkOdtoIQHqHPFTyFPd5ViglJZcTGWDsWbjh33TojGA7cQnWC/s1600/2140_cover_16072012.jpg
 
Leggendo e rileggendo (la poesia non si fa sorprendere prima di una attenta rilettura) questo libro, ci si rende conto come la sua poesia sia coerente espressione di un’umanità piena, intensa, provvista di un afflato etico e cosciente di sé al punto che senza tale espressione si sentirebbe dimezzata o quanto meno carente di qualcosa di fondamentale. Il titolo fornisce già una delle tante possibili chiavi di lettura, se non la migliore sicuramente quella più immediata. Vi si intravede un destino di dissoluzione che si vuole affidare alla modalità del silenzio, ma al contempo una tenace volontà di sopravvivenza nel ritrovamento del “vento delle strade”. Ora, a mio avviso,  morte (“sparire”), silenzio, vento e strada sono quattro Leitmotiv intorno ai quali si possono raccogliere e in qualche modo unificarsi i numerosi testi (in versi e in prosa poetica) di questa silloge, anche perché essi s’intersecano spesso fondendosi più che distinguendosi e finiscono per delineare un quadro interno/esterno ricco di ombre inquietanti (“La strada in un vuoto grigiore di lampade / prolunga il silenzio e il rumore dei passi”, p.46, vv.4-5).
Ad un io cosciente di aver lungamente vissuto e di aver assistito alla scomparsa di figure amiche o parentali si addicono i toni elegiaci, segnati dalla sobrietà e dalla misura. Incessante è il lavorìo del pensiero alla ricerca del senso ultimo di cose, vicende e persone; si tratta di un pensiero rammemorante che proprio nella memoria trova un punto fermo, un ancoraggio stabile (“La memoria sorregge le parole / e le nutre, dando a esse / il senso della vita, / la radice di ogni verità”, p.77).  Il fraseggio, in cui si dispiega la “poesia-discorso” bartolettiana procede scioltamente  e rasenta la prosa ma non vi confonde, anzitutto per l’attenta scansione versale e strofica ma soprattutto per quell’attitudine analogica che porta alla luce accostamenti e affinità insospettabili sotto un profilo meramente logico; con illuminazioni e epifanie specie in certe clausole risentite, dove il ritmo si fa improvvisamente franto e teso..
Il soggetto poetante pare affascinato, anzi stregato dal silenzio, quello che farà seguito all’ultima voce che pronuncerà l’ultima parola, ma che intanto intride, come la pioggia, cose oggetti persone. “Solo il silenzio è grande, il resto è debolezza” sosteneva con qualche buona ragione A. de Vigny. Certo, ogni poeta sa che il silenzio è la condizione necessaria anche se non sufficiente perché si possa avvertire il soffio (o anche il “vento”) della poesia e al contempo lo stato interiore che può permettere la fruizione della stessa da parte di eventuali lettori. C’è tuttavia un di più, cioè la consapevolezza, propria appunto del grande poeta romantico francese come del romagnolo Bartoletti, che la grandezza dell’anima abita solo il regno del silenzio e che la parola, pur necessaria o necessitata, lo proietta al di fuori di esso facendogli correre il rischio non solo dell’incomprensione dei suoi simili, ma anche quello del travisamento o tradimento dell’interno sentire. Probabilmente era questa la preoccupazione che faceva dire al Montale degli Ossi: “Voi, parole, tradite invano il morso / secreto, il vento che nel cuore soffia /. La più vera ragione è di chi tace”.
La lirica riflessiva di Bartoletti è monologica/dialogica, perché discorso dell’io al sé come pure discorso dell’io all’altro, teso in entrambi i casi a ricordare, confortare, compiangere, lamentare la rapina del tempo, la metamorfosi interna/esterna che cambia le carte in tavola, costringendo a fare quei conti che siamo portati volentieri a rimandare. Al cotè dialogico vanno riferite ovviamente le numerose citazioni, manifeste o occulte, dei versi di altri poeti illustri; e qui non vedrei all’opera l’erudizione compiaciuta di chi trova un idem sentire in altre voci, ma la decisa affermazione di un amore anzi di una fede nella poesia il cui messaggio va affermato e rafforzato in tutti i modi, anche quello di ammettere esplicitamente il debito “(“Così vado a riprendere parole / le stesse recitate da millenni”, p.6, vv.3-4). Ma al di là delle citazioni, c’è l’importante lascito di poeti che hanno inciso sulla formazione della sensibilità, dell’immaginario e della cultura poetica di Bartoletti. Preferisco omettere un elenco che sarebbe lungo, ma non v’è dubbio che al primo posto di esso sia da collocare Giovanni Pascoli, autentico genius loci (San Mauro non è distante dai luoghi cari alla vita e all’ars dell’autore), che del conterraneo riprende la tematica delle cose umili, quella della morte e del dialogo con i morti e l’attenzione per le opere e i giorni dell’umanità circostante; rinviano a Pascoli anche certi brividi e trasalimenti di fronte al mistero che ci circonda, come anche la fitta presenza del vento.
Sopra ho parlato di strada non a caso. Quante strade s’individuano nelle poesie di questa silloge! Non sono strade urbane affollate da una moltitudine di uomini solitari; sono strade paesane che si aprono e si chiudono improvvisamente. Ad esse non viene attribuita una funzione meramente denotativa, referenziale, veicolando simboli di una mancanza vitale, di cammini non percorsi, di potenzialità inattuate. Pur tuttavia nella scrittura “orizzontale” di Bartoletti il reticolo viario assume un rilievo importante perché l’io si muove e si racconta in uno spazio concreto (anche il tempo lo è in verità), quel territorio romagnolo (tra Montefiffi, Pietra dell’Uso, Sogliano) dove ha visto i natali e ha vissuto lungamente fino al punto di compenetrarsi con esso, di sentirne la fisicità presente e passata; fino al punto di voler essere in qualche modo la voce di quei luoghi, ormai preda della desolazione e dell’abbandono ma totalmente interiorizzati, al punto che loro destino coincide con quello dell’io poetante.

Giorgio POLI

Galdys Basagoitia a Firenze 28 nov

ASSOCIAZIONE CULTURALE MULTIMEDIA91 e ARCHIVIO DELLA VOCE DEI POETI

Mercoledì 28 novembre 2012 dalle ore 17.00 alle 19.30
Firenze - Palazzo Medici Riccardi, Sala Pistelli - Via Cavour 1

III Rassegna internazionale
VOC / AZIONI 3
conoscere = conoscersi con la voce dei poeti



Saluto del Presidente della Provincia Andrea Barducci

Interverranno

Alessandra Borsetti Venier, editore e presidente di MultiMedia91

Liliana Ugolini, poeta e collaboratrice dell’Archivio della Voce dei Poeti per la poesia multimediale

Giuliana Occupati, scrittrice e collaboratrice dell’Archivio della Voce di Poeti per la poesia lineare

Katia Moretti, ufficio stampa dell’Archivio della Voce di Poeti

Paolo Fabrizio Iacuzzi poeta e direttore del Fondo Bigongiari di Pistoia


Letture dei poeti

Sauro Albisani

Gladys Basagoitia Dazza


Gian Paolo Roffi con Francesco De Martino al sax


Caterina Davinio



Verranno presentati alcuni documenti eccezionali della sezione storica dell’Archivio della Voce dei Poeti

con proiezioni audio/video

Si ascolteranno le voci originali registrate di:

Giorgio Caproni

Wislawa Szymborska

Piero Bigongiari

Virginia Woolf


Info MULTIMEDIA91 TEL. 055 8398747 - 335 6676218 Ufficio stampa Katia Moretti multimedia91@alice.it  - www.multimedia91.it


Con il patrocinio di REGIONE TOSCANA - PROVINCIA DI FIRENZE - COMUNE DI FIRENZE - COMUNE DI PONTASSIEVE

Con la collaborazione di MULTIMEDIA91 - ARCHIVIO DELLA VOCE DEI POETI - FONDO P. BIGONGIARI - BIBLIOTECA SAN GIORGIO PISTOIA

 MORGANA EDIZIONI - LA BARBAGIANNA: UNA CASA PER L’ARTE CONTEMPORANEA

lunedì 26 novembre 2012

Renzo Montagnoli recensisce La neve di Francesco Filia


recensione pubblicata in Arteinsieme

di Francesco Filia
Copertina di Elvira Pagliuca (Studio Kaleidon)
Fara Editore
Poesia
Collana Sia cosa che
Pagg. 56
ISBN 978 88 97441 175
Prezzo € 11,00

opera vincitrice del concorso Faraexcelsior 2012


La precarietà

La neve, quella vera, non l’abbiamo mai vista / se non nella bocca di un vulcano / nei pochi giorni di cristallo dell’inverno come una minaccia / che ricorda quel che non abbiamo tentato abbastanza / ma il gelo, quello sì, è dentro di noi fino alle ossa /  e lo sentiamo che morde le giunture e crepa le ossa / fino al midollo. /…. (da I frammento, Napoli 2007)

Co
rrevamo con la neve in tasca per paura che svanisse / come un sogno appena sognato nel soprassalto ghiacciato / di un risveglio. …  (da XXII frammento, Napoli 2007)

Mi pare opportuno premettere che leggendo le prime poesie di questa breve silloge avevo ritratto un’impressione non certo favorevole, rilevando un andamento prosastico che ben poco ha a che fare con la poesia. Però, proseguendo nell’esame dell’opera e, soprattutto a una seconda rilettura più attenta e approfondita, mi sono reso conto che, se pur esiste in modo inequivocabile una tendenza alla prosa, tuttavia i versi, per come sono stati congegnati, riescono a costruire una struttura equilibrata, dotata di un certo ritmo e anche di armonia, tutti elementi che sono senz’altro tipici di una liricità, sia pure in chiave moderna, quindi più leggibile, anche per l’assenza di una metrica convenzionale e per una chiarezza di esposizione che ha il dono della quasi immediatezza.
E fra l’altro Filia, nel fornirci un’immagine di Napoli, la sua città, riesce anche, partendo quindi da un microcosmo, a pervenire a una visione più generale, più globale, con una nota pessimistica, velata comunque da una provvidenziale ironia.
Già il titolo, La neve, un fenomeno atmosferico del tutto inusuale per la città partenopea, assume un simbolismo fra l’assenza e il desiderio di una presenza, l’assenza vista come elemento fortemente negativo, quasi come una morte figurata, in contrapposizione a una presenza che è vitale, mobile, percettibile solo come auspicio. E del resto è presente il contrasto fra il candore della neve e il nero delle vie sporche, in un quadro di esistenze che si trascinano e cercano di restare attaccate alla vita, nonostante tutto.
Ne esce un ritratto di Napoli non conformista, una visione non certo da cartolina, né comunque di città fatiscente; c’è invece un dialogo muto inconsueto con i suoi abitanti, negli incontri per le strade, negli angoli delle piazze, con una descrizione di un’umanità che, benché il solo esistere sia una fatica, comunque vive, aggrappata forse a un’illusione, a una speranza di cambiamento che, anche se non ci sarà, è sempre meglio di una dirompente rassegnazione.
Filia sembra quasi ribaltare il famoso detto “vedi Napoli e poi muori” con un “vedi Napoli e poi vivi”, perché quel senso di provvisorietà proprio della neve lì è precarietà quotidiana, ma, a ben guardare, tutti siamo precari su questa terra, oggi ci siamo, domani no, e solo che comprendiamo che questa temporaneità non è una condanna, ma una risorsa, solo allora potremo capire come si possa vivere oltre ogni aspettativa.
Del resto, la morte non è altro che il prezzo che paghiamo per vivere e quando qualche cosa si paga, questa deve sfruttata il più possibile, soprattutto quando si tratta della vita, che è una sola e pertanto non deve essere sprecata.
Da leggere, senz’altro.

Francesco Filia, vive e insegna a Napoli, dov’è nato nel 1973. È stato vincitore della sezione inediti del premio Dario Bellezza (edizione 2001) e finalista di altri premi, tra cui il Città di Tortona, per l’opera prima, 2008. Sue poesie sono apparse su varie riviste blog e riviste on-line (La Clessidra, Capoverso, La Mosca di Milano, Poesia, Nazioneindiana, VDBD, Poiein, Poetrydream, Poetry Wave, Sagarana, Sinestesie, ecc.) e, tra le altre, nelle antologie Subway. Poeti italiani Underground (a cura di Davide Rondoni e con introduzione di Milo De Angelis, Net, 2006) e Il miele del silenzio (a cura di Giancarlo Pontiggia, Interlinea, 2009). Ha pubblicato il poema in frammenti Il margine di una città, con prefazione di Raffaele Piazza e dieci tavole di Pasquale Coppola (Il Laboratorio, 2008). Collabora con nellocchiodelpavone.blogspot.it

Renzo Montagnoli

sabato 24 novembre 2012

Su Dove il vero si coagula di Caterina Camporesi

Raffaelli Editore, Rimini 2011

Recensione di Anna Maria Tamburini

Poesie di una psicologa (Euroforum, Rimini settembre 1982), Sulla porta del tempo (Edizioni del Leone, Venezia febbraio 1996), Agli strali del silenzio (Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, marzo 1999), Duende (Marsilio, Venezia ottobre 2003), Solchi e nodi (FaraEditore, Rimini gennaio 2008), Dove il vero si coagula (Raffaelli, Rimini febbraio 2011): un percorso in crescendo nel tempo, con scansioni non spasmodiche di pubblicazione, caratterizzato da un dettato essenziale e intensità di scavo senza soluzione di continuità.

Già il primo libro dichiara le modalità di indagine di questa scrittura che scava nel sotterraneo per leggere gli accadimenti deducendone analogie – recalcitrante ostinata / simile ad una donna / timida ed esigente … Solamente a colui, che / alacremente con pazienza / e bramosia attende, / sempre all’erta, / il fatale momento, / sveli il tuo mistero (Verità, p. 24) – e contrasti. Contrasto è il titolo di un componimento: All’orizzonte / con la luminosità / più chiara // appare / improvviso // ciò che / voleva / restare oscuro // Vi ritrovo /ad ogni angolo // Se non vi trovo / vi creo  (pp. 17-18). Sono versi che racchiudono l’esigenza, identica oggi, di partecipare all’opera della creazione grazie a una parola che, imprevista, si rivela.

Nella pregiata ed elegante collana Elleffe della Marsilio curata da Cesare Ruffato la silloge Duende recepiva gran parte della pregressa poesia includendo in chiusura una terza e ultima nuova sezione dedicata all’amato prematuramente scomparso. Anche il nuovo, Continuiamo a fare anima, sintetizzava bene questo itinerario conoscitivo elaborando il passato rivolti al prodigio dell’amore  / che trasforma in vita il nulla (p. 96) e  noi come sempre al tutto allacciati (p. 95). Anche allora, sulla bocca del mistero (p. 97) se ne poteva dedurre che fili d’illusione illuminano crepe di vita (p. 102).

I simboli della propria formazione psicanalitica si inscrivono in una geografia vicina e lontana che appartiene ai luoghi di una mobile residenza, tra la Romagna, la Garfagnana, Roma e il Salento, e a quelli del viaggio; e questi diventano ambiti privilegiati di conoscenza per territori che si dilatano tra lo spazio – ascese elicoidali / danno forma al possibile (p. 28) – e la parola – nel sottosuolo del suono / viso scomposto in sorriso / riconvoca visioni in sguardi // occhi adagiati in superficie / sprofondano in dirupi di vero (p. 74) –: la raccolta ci rimanda l’incontro con la Bolivia e le sue voci. Di Octavio Paz, l’epigrafe posta ad apertura della raccolta . Crepe, solchi e nodi, cavità, anfratti ventri che si offrono a nascite … e ogni testo – dalla seconda pubblicazione a oggi – inizia al minuscolo sintonizzandosi con questo sotterraneo, o invisibile – si vorrebbe aggiungere – più intimo del visibile. Anche la fiaba e il mito ne rimandano i segni.

Dall’ultima raccolta, Dove il vero si coagula, leggiamo persino: tesoro luminoso l’illusione / fiamma di gioia immaginativa / abbacina cavità di speranza // nell’avvento di un’illusione / nell’illusione di un evento / al bene volge l’anelito. L’autrice si dispone, infatti, fiduciosamente allo scavo della parola, ancora e di più oggi, senza temere nemmeno l’illusione, esattamente come un tempo quando nelle Poesie di una psicologa scriveva : Se non vi trovo / vi creo. Pericoloso, invero, e al tempo stesso, atto di fiducia. Giocando sulle potenzialità della parola si generano i versi lungo una pista di ricerca che nella organizzazione dei suoni, per accenti assonanze consonanze omofonie rime interne, cerca un significato, il messaggio di una realtà che a tratti si manifesta in sinestesie per associazione di figure e movimenti:



si coagula in gola la parola

ormeggiata nella neve



chiaroveggenze gocciolano semenze

su frastuono di tuoni streganti



acque lustrali rischiarano anfratti

su fondo nero di pozzi riaperti (p. 21).



Infine la luminescenza del componimento eponimo:



in cunicoli dove il vero si coagula

si stratificano sequenze



la luce dello spirito perfora palpebre

staziona in dilatate pupille



angoli d’anima si schiudono

al duplicarsi di luminanti perle (p. 22)




[v. anche farapoesia.blogspot.it/2011/10/su-dove-il-vero-si-coagula-di-caterina.html]
e le altre recensioni ivi linkate]

Il Circuito Editoriale un nuovo modo onesto per fare editoria

Il Circuito Editoriale è un progetto rivolto ad Autori, Editori, librerie ed addetti del settore non aderenti ai grandi Gruppi Editoriali.

Consente soprattutto agli Autori emergenti (o alla prima esperienza) di entrare nel mercato editoriale dalla porta principale, anche se tramite l’auto pubblicazione, usufruendo di quei servizi normalmente concessi solo ad Autori affermati e alle Case Editrici leader del settore.

giovedì 22 novembre 2012

Premio Cantone poesia giovane sc. 6 feb 2013


Regalare Dante a Natale

Da oggi fino alla Epifania 2013 puoi avere la Divina Commedia con lo straordinario commento di Massimo Sannelli a metà prezzo: compra almeno due copie e te le spediremo al costo di € 12,00 cadauna più 3 euro di contributo spese (per l'Italia).

Inviaci una mail a info@faraeditore.it con il recapito postale e il numero di copie che desideri acquistare (anche per un prestigioso regalo natalizio, con segnalibro coordinato) e te le invieremo inserendo nel plico il bollettino di c/c postale per il pagamento o, se preferisci fare un bonifico, le coordinate bancarie sono le seguenti: Edizioni Fara s.a.s. di Alessandro Ramberti e C. presso Romagna Est filiale di Rimini IBAN IT25 U088 5224 2020 3201 0045 062
CODICE BIC/SWIFT: ICRAITRRNO0 (l'ultimo carattere è uno zero).
Grazie per l'attenzione e buon avvicinamento al Natale! 

È uscito Effetto giorno: scritti diversi (1993-2012) di Maria Lenti



Premessa


   Ho raccolto qui pagine apparse in sedi (o lette in occasioni) diverse. Alcune sono ancorate alla poesia, alla letteratura come presenza culturale, al vissuto e ai suoi risvolti quotidiani. Altre hanno diretta attinenza a (o sono testimonianza di) questioni sociali e della  politica.

   Dei testi già usciti  sono stati corretti refusi e qualche ripetizione. In calce ad ognuno sono indicate sede e data di pubblicazione. (Un ringraziamento ai direttori e ai redattori di riviste e giornali che li hanno ospitati per primi.) Degli inediti è segnalata l’occasione che li ha originati. Le note, di corredo nel primo testo, offrono, nei successivi, dati sulla loro genesi o  riferimenti essenziali alla cronaca in cui si snodano.
   
   I pensieri, le osservazioni, l’esplicitazione di desideri e possibilità di apertura oltre l’oggi toccheranno condivisioni? La risposta  può – e mi sarebbe cara – essere dentro ciò che ci intriga, ci allontana-avvicina, o ci coinvolge: magari  in una prospettiva da “effetto giorno”.
  
   Il titolo richiama il titolo italiano de La nuit américaine di François Truffaut. Un omaggio al regista, al cinema in sé, a quel cinema che, dal buio, apre alla chiarezza.
                                                                                    M.L. 

mercoledì 21 novembre 2012

La poesia prigioniera nel mondo

Sabato 24 novembre, un doppio evento, presso il Caffè Galeter di Montichiari (BS).


– ore 19:00 - RED POET

Una proiezione straordinaria. Presentato a Bologna e al Roma
Indipendent Film Festival, e non più distribuito in Italia,
“Red Poet” è un film biografico sul Poeta Laureato di
San Francisco, Jack Hirschman. Per cinque anni il regista
Matthew Furey ha seguito il Poeta, durante le sue letture
di poesie, in caffè, librerie e gallerie d’arte,da Los Angeles
a Venezia. Il risultato è un intreccio sapiente del personaggio e
dei luoghi, di passato e presente raccontati dalla voce del Poeta
di North Beach, che rappresenta una particolare tradizione
americana – l’America culturale e progressista di poeti come
Walt Whitman e Woody Guthrie – la cui memoria storica
rischia oggi di perdersi.

Per l'occasione sarà presente Ferruccio Brugnaro,
tra i massimi rappresentanti della poesia di impegno civile,
tradotto in tutto il mondo e grande amico di Jack Hirschman.


Sabato 24 Novembre 2012 un doppio evento!

– ore 19:00 - RED POET

Una proiezione straordinaria. Presentato a Bologna e al Roma
Indipendent Film Festival, e non più distribuito in Italia,
“Red Poet” è un film biografico sul Poeta Laureato di
San Francisco, Jack Hirschman. Per cinque anni il regista
Matthew Furey ha seguito il Poeta, durante le sue letture
di poesie, in caffè, librerie e gallerie d’arte,da Los Angeles
a Venezia. Il risultato è un intreccio sapiente del personaggio e
dei luoghi, di passato e presente raccontati dalla voce del Poeta
di North Beach, che rappresenta una particolare tradizione
americana – l’America culturale e progressista di poeti come
Walt Whitman e Woody Guthrie – la cui memoria storica
rischia oggi di perdersi.

per l'occasione sarà presente Ferruccio Brugnaro,
tra i massimi rappresentanti della poesia di impegno civile,
tradotto in tutto il mondo e grande amico di Jack Hirschman.

- - - - -

- ore 21:00 - Dopo la proiezione

Andrea Garbin presenta "Nascita Volatile" di Angye Gaona,
poetessa colombiana incarcerata e ora sotto processo.

Valeria Raimondi legge Carmen Yanez (incontrata a Sarajevo), poetessa cilena scomparsa nel 1975, poi miracolosamente sopravvissuta all'inferno di Villa Grimaldi.

Fabio Barcellandi legge Shi Tao, giornalista e poeta cinese,
Condannato a 10 anni di carcere per aver inviato una mail.

Luca Artioli legge Adonis, poeta siriano-libanese, perseguitato
per le sue idee politiche.

martedì 20 novembre 2012

Su L'inventario dell'uomo solo di Luca Artioli

«Coincidenze» 41, Edizioni L'Arca Felice, Salerno, 2012

nota di lettura di AR

Questa straordinaria, lo diciamo subito, plaquette di Luca Artioli propone 15 poesie distinte da numeri romani e una bella tavola fuoritesto dell'artitsta Bruno Conte (parzialmente riprodotta in b/n in copertina) e altre grafiche-collages dello stesso inserite nel testo.
La silloge si apre con questi versi: «“Umanità”, parola senza / significato plurale. / Siamo solo “uno”, individuo / mai indeterminato, còlto / da frattura divina, come / incrinatura dell'Essere» (I). Già questo incipit dà il tono, direi tragico, all'opera: in effetti il Nostro si immedesima nel nichilismo di Cioran, probabilmente anche a partire da un vissuto personale non facile. Adottando la prospettiva sconsolata e pessimista dell'autore franco-rumeno, Artioli riesce a distaccarsi dallo sguardo disperato di Cioran e a creare versi con un effetto straniante di grande presa, perché queste intensissime poesie sottendono, alla descrizione algida e precisa della condizione umana, un approccio in fondo (magari molto in fondo) empatico, rivelato da tratti di ironia afratellante non priva di un pizzico di ponderata speranza. Consieriamo, ad esempio, questi versi: «e si vive come se mai / si dovesse ancora vivere, / come se l'andare avanti / all'infinito non fosse avvenire, / ma soltanto “un adesso” spogliato / nel suo onnipresente delirio» (III); «Sarà così presto abolito l'uso / delle gambe per decreto, / perché non sia il suolo la scusa / – il suo magnetico contatto – / a tenerci divisi dal Cielo» (V); «È così che fu presto amore: / il sopravvalutarsi per rimedio / nel tacito patto fra due infelici» (VIII).
Se la Libertà «ci esercita alla rinuncia / alla nullitudine, al non essere» (X), se il sano «tocca con mano l'insignificanza / d'esistere e del poco trasmettere» (XI), se «È la solitudine il vero terrore, / che venga nel passo largo / della vita o nella spina sofferta, / perché ci rammenta la vertigine / e con essa il punto, l'implacabile resa» (XII), se gli uomini sono «caduti nel tempo / – con il suo ripetuto travaglio di cellule – / ciascuno certo di sé, ciascuno / nella sua parte…» (XV), ecco nonostante tutte queste limitanti “condizioni” che riflettono il pensiro di Cioran, notiamo in Artioli i toni di un sorriso addolcito e discreto nei confronti di un approccio meramente immanentista alla realtà. Come osserva in Prefazione Mario Fresa: «il disperato nihilismo della “voce narrante” non registra il pensiero, né la personale posizione dell'autore. Questi si mostra, invece, come lucido e distante testimone-spettatore». Sì, questi sono versi lucidi, taglienti, inquietanti… eppure vediamo che il Nostro emana dagli occhi un lampo provocante e sornione al contempo, un lampo che mette in discussione tutto: certo la vita è tragica, assurda, ma…  

PAVIART POETRY FESTIVAL 23-25 nov


Arte. Poesia. Azioni.
Dal 23 al 25 novembre 2012 - Santa Maria Gualtieri – P.zza Vittoria -  Pavia


La poesia come evento. L’idea è di creare un cortocircuito positivo, una rete di creatività intorno alla parola poetica. Che la poesia possa rappresentare una soluzione a problematiche individuali ci sembra una verità inconfutabile, se questa “chiave” fosse condivisa da molti, allora l’arte poetica potrebbe tornare ad essere, come in passato, di supporto alle narrazioni collettive e alle possibilità di riforma sociale e/o culturale. A questo punto non possiamo permetterci di sottovalutare nessuna espressione creativa.

Ven 23 novembre

9.00 - 12.00
PER UNA SOCIETÀ LIBERA DALLE MAFIE - Lezione in Piazza Vittoria + Reading in S.ta Maria Gualtieri degli studenti del Cairoli che hanno partecipato al progetto “Per una società libera dalle mafie”. Alla lezione interverrà la classe 3 F della scuola media di Lardirago (Istituto Comprensivo di Vidigulfo).
18.00
Inaugurazione della mostra di Mailart “Doing Poetry in the World - Fare poesia nel mondo”.
18.30
LETTURE
La scena poetica pavese

20.00
POETI MAGISTRALI
Charles Bukowski a cura di Simona Viciani
21.00
READING
Vincenzo Costantino “Cinasky”  - “Smoke – parole senza filtro”
(Music Poetry)
22.00
FOLCO ORSELLI
(Rock d’autore…)


Sab 24 novembre

10.00
 Convegno poetico:  LA POESIA E LA REALTA’ con: Guido Oldani, Tomaso Kemeny, Rosemary  Liedl, Giovanni Giovannetti, Fabio Franzin,Vincenzo Pezzella, Alfredo Panetta, Fabrizio Bianchi, Ottavio Rossani, Lelio Scanavini.
In conclusione breve lettura di testi poetici con gli autori intervenuti

16.30
MEETING RIVISTE:  Amedeo Anelli (Kamen), Ennio Abate (Poliscritture),
Mauro Ferrari (Puntoacapo), Nino Di Paolo (FaraEditore).

17.30
LETTURE
Dialetti e linguaggi
Fabrizio Lana, Ezio Spataro, Alejandro Lopez Delgado, Maurizio Noris.

18.00
PERFORMANCE 1 – La poesia nel corpo e nei gesti
con: Giancarlo Pucci e Rossella, Fulgor Silvi, la Brigata Topolino, P.G. Conti, Ezio Bianchi.

20.00
POETI MAGISTRALI – FLUXUS E LA MAIL ART
Omaggio a George Maciunas a cura di Giancarlo Da Lio e Tiziana Baracchi
21.00
READING
Giuliano Zosi
21.15
PERFORMANCE 2 con:
Il Carro dei Testi, Giancarlo Pucci e Rossella, Fulgor Silvi,
La Brigata Topolino, P.G. Conti, Ezio Bianchi.
22.30
MIATRALVIA!
Sperimentazioni pop-rock! La cover band più originale del panorama indipendente!

Dom 25 novembre

10.00
Santa Maria Gualtieri: FARE RETE - Incontro con le associazioni di Pavia
17.30
POETRY  SLAM – Conduce Franca Bottaro.
20.00
POETI MAGISTRALI – Franco Fortini a cura di Ennio Abate.
21.00
READING 
Dome Bulfaro, Jean Robaey, Flavio Santi, Tiziana Cera Rosco, Andrea De Alberti.

22.00
NOTTE FOLK – Voci tradizionali
Ettore Castagna e Gianpiero Nitti
(Canti e musiche dal Sud Italia);
La Corte dei Miracoli (Combat Folk)


PAVIART POETRY FESTIVAL – INCONTRI DI NOVEMBRE

Si tratta della seconda sezione di una rassegna disegnata in due parti. La prima è stata realizzata in tre giorni nello scorso aprile, la seconda chiude questo 2012 nelle giornate dal 23 al 25 novembre. Lo scenario è la splendida Piazza Vittoria e la bella struttura di Santa Maria Gualtieri.  In questo caso il contesto ideale per far interagire idee e forme artistiche.
Segnaliamo anzitutto la mostra di mail-art (arte postale) del progetto DOING POETRY IN THE WORLD / FARE POESIA NEL MONDO  a cui hanno partecipato oltre cento artisti di tutto il mondo.È la prima mostra di arte postale realizzata a Pavia. Rappresenta il nostro personale modo di intrecciare la poesia con il necessario omaggio a FLUXUS (una delle avanguardie più importanti del secondo Novecento) nell’anniversario della nascita.

Nei tre giorni della manifestazione, di mattina proponiamo una serie di riflessioni in forma di interventi e dibattiti.
Venerdì 23 “PER UNA SOCIETA’ LIBERA DALLA MAFIA” , una iniziativa che dà la parola agli studenti su uno dei temi principali della nostra attualità: la criminalità organizzata e le mafie. Un’intera mattina di interventi e letture con il liceo linguistico Cairoli di Pavia, partecipa una classe della scuola media di Lardirago.

Sabato 24 ci sarà un convegno sul tema “La poesia e la realtà”. Cercheremo di andare oltre le solite domande circa lo statuto della poesia. A questo punto non ci sono posizioni privilegiate da difendere o da reclamare. Che la poesia debba ristabilire un rapporto proficuo con la realtà ci pare una via indicata dalle pessime (e reciproche) condizioni; si tratta di fare delle ipotesi concrete, delle elaborazioni progettuali che vadano a stimolare una produzione artistica incisiva e di senso. Quali i possibili percorsi, quali le strategie estetiche, quali gli obblighi morali,
lo chiederemo a poeti e intellettuali con i quali abbiamo aperto un confronto già nella precedente sezione del Festival della scorsa primavera.

Domenica 25 novembre il dialogo si realizzerà in relazione al territorio pavese, di scena saranno le associazioni di base che agiscono su vari contesti. Si cercherà di porre delle domande circa la necessità di una maggiore forza comune nei confronti del declino sociale ed economico dei nostri giorni. La domanda primaria verterà sulla frammentarietà dei soggetti coinvolti in progetti di solidarietà, soggetti che non sono mai riusciti a creare un tavolo comune di intenti e obiettivi condivisi e che oggi si rende necessario.

Nella fascia pomeridiana delle tre giornate, oltre all’inaugurazione della mostra, aperta dalle 8.00 alle 24.00, ci saranno alcuni spazi propriamente poetici. Il venerdì 23 avremo sul palco la “Scena pavese”. Vogliamo che le numerose presenze poetiche di Pavia trovino un luogo di contatto anche se momentaneo. La visibilità in questo caso è intesa come occasione di confronto. Vedremo quindi intrecciarsi diverse generazioni che speriamo possano realizzare ulteriori collaborazioni.

Sabato 24 novembre nel pomeriggio invece proponiamo un doppio intervento:
un incontro con gruppi e riviste che ha come obiettivo generale quello di presentare concrete elaborazioni di attività sul campo (pubblicazioni, riviste, blog, ecc), ma più specificamente cercheremo di fare una indagine circa la sorte della poesia, appunto, da un’ottica di tipo editoriale; a seguire un reading intitolato “Dialetti e lingue”,  uno spazio in cui vogliamo ospitare la varietà dei suoni delle lingue, per valorizzarne la diversità.

Domenica alle 17.30 invece sarà di scena la singolar tenzone del Poetry Slam. La proposta è relativamente nuova, ma in realtà l’idea è antica quanto la poesia stessa. Ci sembra un modo interessante di realizzare un confronto e una condivisione facendo leva appunto sulla sana competitività. La formula adottata è quella che ha trovato prima diffusione a Chicago, pochi minuti con un doppio round in cui il rispetto tra i concorrenti è il fondamento della gara. Il pubblico sarà chiamato a rispondere immediatamente con ogni proprio e personale gesto di approvazione o disapprovazione, ma comunque il giudizio sarà quello insindacabile di una imparziale giuria estratta a sorte tra il pubblico. Per una volta la sala di Santa Maria Gualtieri sarà un palcoscenico in perfetto stile nuyorican poets cafe. Pavia come Chicago, senza esclusione di colpi, ma con “massimo rispetto”.

Dalle 20.00 in avanti abbiamo previsto una suddivisione in tre spazi.
 Un approfondimento denominato “Poeti magistrali”. Presenteremo figure poetiche di rilievo attraverso l’intervento di esperti che proporranno una breve lectio magistralis. Quindi lo spazio “Reading” con letture poetiche; a seguire dalle 22.30 in avanti la scena sarà occupata da interventi artistico-musicali.

Venerdì 23 inizierà Simona Viciani con Bukowski, poi sabato 24 Tiziana Baracchi e Giancarlo Da Lio ci introdurranno al movimento Fluxus (e al suo fondatore George Maciunas) e
alla mail-art; domenica invece sarà la volta di Franco Fortini introdotto da Ennio Abate.

In prima serata nello spazio “Reading”:

Il venerdì 23 novembre ospiteremo il “più grande poeta milanese vivente”: Vincenzo Costantino “Chinasky” che presenterà la sua ultima pubblicazione “Smoke – parole senza filtro”;

sabato 24 novembre interverranno Giuliano Zosi, Giancarlo Pucci e Rossella, Fulgor Silvi, P.G. Conti, Ezio Bianchi e la Brigata Topolino, il Carro dei Testi, una serie di artisti che si muoveranno nella varietà dei contesti dell’arte d’avanguardia, parole, gesti, corpi, azione, suoni, saranno il tappeto rappresentativo dei personali progetti poetici. Artisti di grande fascino e interesse.

Domenica 25, per tornare alla linearità della parola e del linguaggio poetico tradizionale, ospiteremo un gruppo di poeti che stanno via via affermando con forza la loro presenza nel contesto della poesia attuale. Dome Bulfaro ci presenterà una riduzione del suo ottimo spettacolo poetico-teatrale “Milano Ictus”, un urlo che nell’ultima stagione milanese ha colpito nel segno e si prepara a scuotere e a coinvolgere altre città. Con lui Flavio Santi e Andrea De Alberti, due nomi estremamente interessanti della scena pavese; Jean Robeay, che presenterà un monologo su una linea più sperimentale, e Tiziana Cera Rosco su una linea di “poetica” decisamente indirizzata verso una ricerca “al femminile”.

Il finale di ogni giornata sarà sempre dedicato alla musica. 
Venerdì 23 presenteremo il rock d’autore di Folco Orselli (che suonerà parte del suo nuovo disco in formato acustico);  mentre il sabato 24 sarà il turno di una straordinaria band indipendente I MIATRALVIA che raccomandiamo per l’originalità della proposta che consiste nella realizzazione di uno spettacolo di cover suonate con strumenti materici di riciclaggio. Si potrebbe parlare di “discarica-rock-band”, ma la classe è assicurata, il divertimento altrettanto. I Kraftwerk suonati con scatole di cartone e gli ACDC con fili di nylon…
Domenica si chiuderà con uno spettacolo a base di musica etnico-popolare.
L’autentica fucina creativa incarnata da Ettore Castagna (leader di numerosi progetti musicali, antropologo, insegnante, organizzatore) in questo caso accompagnato dall’organetto di Giampiero Nitti, utilizzando strumenti della tradizione calabrese e lucana, sarà la guida perfetta della  “Notte folk”, parteciperà la nostra premiata ditta di “combat-folk” pavese “La Corte dei Miracoli”. E sarà la festa di chiusura…

Organizzano l’Associazione O.M.P. e il gruppo della rivista Farepoesia,
collaborano l’Osteria letteraria Sottovento e l’Associazione Armonie Popolari.

L’ingresso è gratuito.