giovedì 30 aprile 2009

Suggestioni d'autore con fariani a Poggio B. 21 mag

cfr. www.faraeditore.it/html/eventi09.html#romagna

(cliccare sull'immagine per ingrandirla)



Erminia Daeder a Taranto 3 mag


Caffè letterario

IN-CENSURATI
ENO' Wine Bar , via Roma 4
Taranto

Domenica 3 Maggio ore 19:00


Presentazione a cura di Aldo Perrone delle antologie poetiche:

Una piccola poesia, vol. II (Casa Editrice Kimerik)

Storie e versi (Fara Editore)

Ospiti della serata gli autori tarantini
presenti nelle due antologie.
Erminia Daeder, Alessandro Marti,
Rosalia D’Arcangelo, Gianni Cellamare,
Giuseppe D’Auria, Manuela Giacomelli,
Roberto Iannetti, Lucrezia Maggi,
Shambhu ( Roberto Signorella)

Reading di poesia a cura degli autori



Una piccola poesia Vol. II
Raccolta poetica corale ideata e curata da Lucrezia Maggi
(Casa Editrice Kimerik)

Può la poesia essere sollievo quando tutt’intorno ogni cosa appare ormai priva di colore?
Può la poesia contenere lo straripare emozionale delle nostre anime sature di urla troppo a lungo trattenute?
Una Piccola Poesia. Per i deboli, per gli affranti, per chi urla, per chi tace, per chi cerca risposte, per chi crede di averle trovate, per chi ama, per chi soffre. Per chi va ma, soprattutto, per chi resta…
… E i giorni e le vicende riemergono e la loro storia diventa verso, poema, aura densa e sublime. E così scorrono, sotto l’occhio del lettore, immagini, sequenze luoghi e azioni; proiezioni di anime sature di sentimenti, dolori e passioni.
"L’immediatezza della poesia sta nella sua freschezza di pensiero, nel suo ergersi semplice e nuda davanti agli uomini, come una ninfa non imbarazzata dagli sguardi, ma certa del suo messaggio di armonia.
In fondo, la funzione della poesia è quella di aprire a nuovi spazi inesplorati che, paradossalmente, spesso, sono i nostri spazi intimi."
(dalla postfazione di Gabriele D'Angeli)

«Ecco, “Una piccola poesia”, questa nostra seconda raccolta, amo immaginarla così: un’unica variopinta tela intessuta di “silenzi”… Mentre, tra le trame di essa, il tempo chiama a sommare tra “scalze parole”, un solitario vissuto.» (Lucrezia Maggi)
Dal 14 al 18 maggio , al Salone del libro di Torino
Nell'antologia sono pubblicati i testi di 22 poeti 8 dei quali tarantini


Storie e versi (Fara Editore)

Antologia del concorso Pubblica con noi 2008, antologia che raccoglie l’esito del concorso indetto, dalla casa editrice Fara di Rimini e che porta alla conoscenza del più vasto pubblico di lettori e radio ascoltatori (Radio Alma di Daniela Terrile) le poesie, le storie, i racconti di tanti autori dal racconto fantascientifico alla poesia d’amore, dal verso tornito e vigoroso alla novella di ambientazione storica, dai poemetti narrativi alle storie che mettono sagacemente alla berlina i rapporti interpersonali in questa nostra società apparentemente (veramente?) disgregata eppure consumisticamente omologata… una umanità che può trovare nella consapevolezza della sua crisi (e tutti gli autori qui presenti ne riverberano fra le righe o esplicitamente
i sintomi) le risorse necessarie a una rinascita etica ed estetica.
Per la sezione poesia sono state scelte per la pubblicazione le raccolte di Erminia Daeder, Stefano Leoni, Roberto Marino Masini, Sebastiano Adernò.Per la sezione racconto trovate le opere di Luigina Sgarro, Alessandra Carlini e Giuseppe Perciabosco.
A proposito della raccolta L’intrico e i serpenti di Erminia Daeder, Massimo Pasqualone nella sua postfazione scrive: “Nella raccolta sono dosate in modo sapiente le figure di suono e di significato, arricchita com’è da preziosi correlativi oggettivi di eliotiana memoria”.
Ogni verso è una provocazione all’inseguimento di una linfa che nasce dalla terra, dalla natura, dal sangue, e promana una forza negli eventi sul mare, nel vento, sull’ambiente,sulla umanità.
Il rancore sorge e si riversa nelle poesie contro “i serpenti” e contro “l’intrico” dell’esistenza. Versi scabri, nudi, arricchiti da una mano sapiente alla ricerca di una “fede”/ “ostia” d’immortalità.


Nei locali dell'Enò Wine Bar sarà esposta una selezione
di quadri dell'artista tarantina Seve Fontana

-Ingresso libero –
consumazione obbligatoria
www.caffeletterarioincensurati.wordpress.com


Concorso Haiku Macondo 31 mag

CASCINA MACONDO
Centro Nazionale per la Promozione della Lettura Creativa ad Alta Voce e POETICA HAIKU
Borgata Madonna della Rovere, 4 - 10020 Riva Presso Chieri - Torino - Italy
tel. 011-9468397 - cell. 328 42 62 517
info@cascinamacondo.com - www.cascinamacondo.com


BANDISCE
7° EDIZIONE - CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA HAIKU IN LINGUA ITALIANA

possono partecipare: autori di ogni nazionalità e di ogni età
partecipazione: GRATUITA
sezioni: individuale (autori singoli) - collettiva (scuole e area handicap)
quantità: massimo tre haiku classici INEDITI (5-7-5 sillabe) in lingua italiana.
invio: solo attraverso la compilazione del modulo on line www.cascinamacondo.com (previa registrazione)
scadenza: 31 MAGGIO 2009
premiazione: domenica 22 NOVEMBRE 2009 a Cascina Macondo - cerimonia ufficiale

premi: 114 haiku classificati (57 sezione singola + 57 sezione collettiva) pubblicati in volume

1°- 2°- 3° PREMIO SEZIONE SINGOLA:
- preziosa ciotola Raku, attestato, libro degli haiku
- al PRIMO PREMIO anche un soggiorno di una settimana per 2 persone alle CINQUE TERRE ospiti in un villino del Villaggio La Francesca (Bonassola-La Spezia-Italia)
- al SECONDO PREMIO anche un soggiorno di una settimana per 2 persone presso la PENSIONE SIGNORINI (Castiglioncello-Livorno-Italia)


1°- 2°- 3° PREMIO SEZIONE COLLETTIVA:
- targa in ceramica Raku alla Scuola
- attestato e libro degli haiku all'alunno
- libro all'insegnante

AI PRIMI DIECI CLASSIFICATI DI OGNI SEZIONE ATTESTATO DI MERITO

nota 1: tutti gli haiku pervenuti sono visibili sul sito di cascina macondo
nota 2: il pubblico può votare gli haiku messi on line
(Il voto del pubblico è utile parametro di riferimento per dirimere i casi che hanno ottenuto parità di voto dalla giuria)



clicca qui per il bando completo IN 14 LINGUE (grazie per averlo stampato e appeso in qualche luogo)

http://my.cascinamacondo.com/site/bando.asp




giuria

Alessandra Gallo (scrittrice-poetessa-insegnante)

Annette Seimer (traduttrice)

Antonella Filippi (scrittrice-poetessa-Haijin)

Domenico Benedetto (fotografo)

Fabia Binci ( scrittrice-Haijin-insegnante)

Fabrizio Virgili (Haijin-insegnante)

Giorgio Gazzolo (Haijin)

Michele Bertolotto (web master-Haijin)

Pietro Tartamella (scrittore-poeta-Haijin-insegnante)



membri onorari della giuria

Ban'ya Natsuishi (Japan)

Danilo Manera (Italy)

David Cobb (UK)

Jim Kacian (USA)

Max Verhart (Holland)

Nico Orengo (Italy)

Visnja Mcmaster (Croatia)

Zinovy Vayman (Russia)


Sponsor e Patrocini
Regione Piemonte www.regione.piemonte.it
Comune di Riva Presso Chieri www.comune.rivapressochieri.to.it - Fondazione Italia-Giappone www.italiagiappone.it
Liceo Europeo Convitto Nazionale Umberto I www.cnuto.it/CNUTO/CNUTO/SitoPubblico/Sezioni/11
Villaggio La Francesca www.villaggilafrancesca.it - Pensione Signorini www.pensionesignorini.it
Cogest M&C-Business & Travel www.cogest.info - Edil.Dan.Pi. Costruzioni s.a.s www.edildanpi.it
Gruppo Piotto - Gruppo Haijin di Arenzano - Edizioni Angolo Manzoni www.angolo-manzoni.it
Deart Web Agency www.deart.org - Colombre Film www.colombre.it - Circolo dei Lettori www.circololettori.it

mercoledì 29 aprile 2009

“Silenzi in forma di poesia” 2009

(2° edizione), 10/17/24 maggio, Sermoneta (Lt)

SILENZI IN FORMA DI POESIA 2009


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10 MAGGIO

POETI Matteo Fantuzzi, Annamaria Ferramosca, Leone D’Ambrosio, Marilena Renda, Tonino Vaan, Marina Pizzi, Caterina Vicino, Adriana Vitali Veronesi, Maria Armellino. ARTE IN TRANSITO happening di poesia, pittura e musica di Dale Zaccaria, Francesca De Angelis, Mario Romano (chitarra. CON LA COLLABORAZIONE DI Massimiliano Lanzidei di Anonima Scrittori DOVE Via della Mandolina, presso il bastione medievale detto “Torre Nuova”, ore 17.30, Sermoneta (LT), info: 347/1345391.

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17 MAGGIO

POETI Giovanna Marmo, Michele Caccamo, Sara Davidovics, Mimmo Grasso e Davide Carnevale, Nina Maroccolo, Mauro Tiberi canta Dino Campana (voce e tamburo), Rita Pacilio in Jazz, Faraòn Meteosès, Luigi Pingitore. ARTE IN TRANSITO Angelo Tozzi (artista visivo). INTERFACCIA PERFORMATIVO T’ai Chi Ch’üan a cura di Luca Sperandio Murato (A.c.s.d. Asia). CON LA COLLABORAZIONE DI Roberto Ceccarini di Oboe Sommerso. DOVE Via della Mandolina, presso il bastione medievale detto “Torre Nuova”, ore 17.30, Sermoneta (LT), info: 347/1345391.

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24 MAGGIO

POETI Maria Grazia Calandrone e Stefano Savi Scarponi, Lidia Riviello, Francesco Forlani, Andrea Breda Minello, Angelo Zabaglio e Marco Russo, Elmerindo Fiore, Sergio Zuccaro, Vincenzo Mastropirro e Antonino Maddonni, Roberto Ceccarini. ARTE IN TRANSITO Nicoletta Piazza (artista visiva). INTERFACCIA MUSICALE Vincenzo Mastropirro (flauto, voce, poesia), Antonino Maddonni (chitarra), Stefano Savi Scarponi (compositore) Marco Russo (tastiere). INTERFACCIA PERFORMATIVO T’ai Chi Ch’üan a cura di Luca Sperandio Murato (A.c.s.d. Asia). DOVE Via della Mandolina, presso il bastione medievale detto “Torre Nuova”, ore 17.30, Sermoneta (LT), info: 347/1345391.

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A cura di BIANCA MADECCIA

e dell’Associazione culturale “ONDA DONNA”, info: 347/1345391.

LINK UTILI


“SILENZI IFDP” SU YOUTUBE

http://www.youtube.com/user/Bya1608

lunedì 27 aprile 2009

Su Attese di Francesco Piluso


inEdition editrice, Bologna 2008, pp. 48, € 7

recensione di Sandra Di Vito

In una veste foscolianamente ridotta al minimo numerico di 18 componimenti è uscito Attese, preludio poetico di Francesco Piluso, giovane autore di Cosenza. Opera in limine tra passato, presente e futuro, tra memoria e sogno, lettura e scrittura, tra il buio dell'abisso e le promesse della luce, sembra già preannunciare, quasi un rito iniziatico, la stagione poetica che verrà. In questa esile ouverture traspare la sensibilità poetica e nello stesso tempo critica dell'autore, che pur consapevolmente sedotto dalla divina parola poetica, non cede fino in fondo al suo fascino, frenando l'impulso – che invece ottunde molta poesia contemporanea – all'autocompiacimento gratuito che porta spesso a pubblicare senza rigore e misura fiumi di parole traboccanti dall'anima in piena: «Intanto volutamente cedo/[so che non dovrei]/ al fascino della parola/ – è forse di Satana quella dell'uomo.»
Dovrebbe il poeta sciogliere le ambiguità del logos, ricondurlo al gioco linguistico primitivo «per ascoltare nei silenzi l'anima».
Come un ierofante in cerca del deus absconditus («Cerco Dio/ in una voce che non ha/ parole») il poeta ha raccolto qui i “vocalizzi” che la “mano sinistra” non è riuscita a cancellare.
Scavare abissi, selezionare, «scartare quelle parole che – come scrive Simone Weil – velano il modello», attendere la luce, piuttosto che cercarla narcisisticamente, diventa, quindi, un imperativo etico e poetico ineludibile, le vere armi di chi non la gloria poetica cerca, ma la luce.
La prima sezione del libro intitolata Aprile annuncia, anche foneticamente (con la prevalenza della sibilante), il tema dell'attesa, che dà il titolo al libro: «Cosa ci resta da pensare adesso/ che il sogno si è spento». Gettando un ponte tra scrittura e lettura la scelta del mese di aprile sembra contenere un'allusione al verso di Eliot: april is the cruellest month, l'incipit de La terra desolata; allusione per antitesi, perché qui aprile non è il mese della sepoltura dei morti, ma dell'attesa: «Continua a sperare e presto sarà luce». Nella seconda sezione del libro (intitolata Un titolo, una poesia) la poesia sembra officiata come un vero e proprio rito iniziatico, prima che il celebrante spicchi il volo nell'attesa dell'infinito: «nell'attesa che un colpo d'ali, un/ fremito di vento o un battito del cuore/ m'inizi finalmente al volo». Nella terza sezione Memoria (tre poesie dedicate al nonno), prevale il tema della separazione e dell'addio.
Aspettazione e adempimento si toccano nel sentimento della realtà che trionfa sui colori della scrittura (bianco e nero), sul tempo della memoria (la sera), e sull'attesa del sogno delle precedenti sezioni, nella suite finale del libro Presenza, dedicata a una presenza salvifica, non a caso femminile, principio di realtà per eccellenza: «Osmosi di vitalità,/ ami il giorno per la sua luce/ e la notte per la sua pace».
L'ultima sezione del libro lo suggella in un crescendo di vitalità, parola-chiave che dà il titolo alla prima lirica della sezione, in un'esplosione di colori, nel silenzio dell'anima, quando una parola di lei è una carezza dell'anima e il sorriso salva.

Hai nella gioia e nel colore del mondo
carpito il segreto dei giorni.


da ATTESE di Francesco Piluso


Cerco memorie e sogni:
spesso
ne rubo ai libri.




Pensiero in aprile

Cosa ci resta da pensare adesso
che l’ultimo sogno si è spento,
in polveri di libri e frammenti
di stelle ed altro, altro ancora.
Forse – se dubitare è lecito –
sopravvive soltanto un alito
di vento, così leggero da baciare
l’erba, così da accarezzare
la superficie dell’acqua,
mentre un sibilo mette
i brividi ai passi.

Continua a sperare e presto sarà luce.




Senso e misura

Nell’impudenza di Babele,
nell’oltraggio del volo d’Icaro,
nel viaggio senza fine di Odisseo,
nella iniqua discesa di Orfeo,
nel gesto incauto di Eva,
nell’estremo sacrificio di Abele

il senso e la misura dell’uomo.




Attesa

Non ti riconosci
nei miei occhi esitanti
ma cerchi ancora,
lontano dall’arrenderti,
di indugiare
nell’attesa ch’io ti riconosca...

Si é spenta nei tuoi occhi neri
la luce.




Luce

Come uomo incapace
di credere, mi assolvo
− ora che rivedo la luce −
per aver mancato alla promessa...

il voto fatto sull’orlo dell’abisso.




Prismi

Oltre l’orizzonte
dopo un lungo giorno d’estate
gocce di rugiada esplodono
appena oltre la pioggia
e il sole ne illumina ogni singolo prisma
nella tonalità dell’azzurro pastello del cielo.




Cuore

Ad ogni battito
ferma e riprende.

Vita che riluce
e fugge, tempo
che arde di sé
e svanisce.




Se parla Dio

Cerco il linguaggio di Dio
nella purezza di una voce
che non ha parole,
nel candore di un
vagito puerile,
nella disperata umanità
di un urlo livido di dolore,
nel frastuono dei silenzi d’anima.

Intanto volutamente cedo
[so che non dovrei]
al fascino della parola
− è forse di Satana quella dell’uomo −
ambigua e seducente
oscuro potere ed
infinita risorsa,
[so che dovrei]
smembrarla per guarirla,
sedurla affinché più
non seduca, ricondurre
a significante significato,
come i nomoteti dare i nomi
alle cose ed alle cose i nomi.

Cerco Dio
in una voce che non ha
parole.





1,2,3 e poi?

E poi ... seguiterò nel gioco fatuo
di aggiungere ad ogni numero
un numero nuovo, nell’inutile attesa
dell’infinito, o smetterò
di affidarmi alla logica matematica
per ascoltare nei silenzi l’anima,
nell’attesa che un colpo d’ali, un
fremito di vento o un battito del cuore
m’inizi finalmente al volo.



sabato 25 aprile 2009

Sgaurdi a perdita d'occhio by BergamoPoesia

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SGUARDI A PERDITA D'OCCHIO

I poeti leggono il cinema
Rassegna di poesia contemporanea - II Edizione 2009
A cura di Corrado Benigni e Mauro Zanchi
Ex Chiesa della Maddalena - Bergamo

La nostra contemporaneità è un universo visivo, ma gli occhi che ne attraversano quotidianamente la superficie hanno sguardi del tutto differenti tra loro. Sguardi silenziosi, come quello dello spettatore-fruitore, del lettore, immobili nel loro paziente lavoro di raccolta e accumulazione delle immagini. Sguardi creativi, di chi invece guardando produce a sua volta visioni, di chi come il poeta sembra indovinare il mondo tra le lame di luce di una nuova prospettiva di senso, intravedendo rilievi inaspettati, forme, oggetti altrimenti opachi. "Sguardi a perdita d'occhio" vuole essere un ponte tra queste due diverse modalità di sguardo. Una zona di libertà e di contrabbando visivo. Uno spazio liminare, un luogo dove poeta e lettore, dove colui che è portatore del fascino visivo delle immagini e colui che queste immagini invece riceve, sembrano incontrarsi per convergere in un'unica nuova dimensione prospettica. "Sguardi a perdita d'occhio" non è soltanto una rassegna di poesia contemporanea, ma è un luogo di convergenze ottiche. I poeti chiamati ogni anno nei quattro incontri del festival non sono soltanto poeti, ma spettatori, obbligati in un certo senso a "guardare", a "leggere" a loro volta un mondo creato da altri. Quest'anno è il cinema l'ossessione della loro visione. Il processo creativo sembra allora, in questa rassegna, farsi inaspettatamente doppio, perso in un continuo gioco di specchi tra passività e creatività, fruizione e produzione, sguardo e parola. Leggere il cinema con gli occhi della poesia non rappresenta solo uno scambio, un baratto tra figurazioni evocative e rappresentazioni ritmiche, allentamento vistoso dei confini semiotici tra le arti, ma appartiene piuttosto al dominio stesso dell'essere, a quella ragnatela traslucida di immagini e frammenti sfuocati che è il tessuto incerto della nostra identità.

A chiusura della manifestazione l'incontro-concerto tra il cantautore Vinicio Capossela e lo scrittore Vincenzo Chinasky, in occasione della presentazione del libro scritto a quattro mani "In clandestinità" (Feltrinelli).

CALENDARIO RASSEGNA

Mercoledì 6 maggio 2009 ore 18.30 - Ex Chiesa della Maddalena
MILO DE ANGELIS legge Louis Malle - Fuoco fatuo

Mercoledì 13 maggio 2009 ore 18.30 - Ex Chiesa della Maddalena
VALERIO MAGRELLI legge Pier Paolo Pasolini - La rabbia

Mercoledì 20 maggio 2009 ore 18.30 - Ex Chiesa della Maddalena
FRANCO BUFFONI legge Luis Buñuel - La via lattea

Mercoledì 27 maggio 2009 ore 18.30 - Ex Chiesa della Maddalena
VIVIAN LAMARQUE legge Albert Lamorisse - Il palloncino rosso

Giovedì 4 giugno 2009 ore 21,30 - Teatro Sociale
VINICIO CAPOSSELA incontra VINCENZO CHINASKY
Concerto sotto forma di dialogo poetico in occasione della presentazione del volume "In clandestinità" (Feltrinelli)
Ingresso € 10,00

Ingresso libero fino a esaurimento posti, per gli appuntamenti di maggio.

Contatti
Ufficio stampa: Isabella Mattazzi
Per informazioni: info@sguardiaperditadocchio.org - t. 3387443021


Bergamo Poesia Comune di Bergamo Camera di Commercio Bergamo Fondazione della Comunità Bergamasca Fondazione Banca Popolare di Bergamo
sguardiaperditadocchio.org - 2009
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venerdì 24 aprile 2009

Fashion a Crema 14 mag



Giovedì 14 Maggio ore 18:30


Libreria Dornetti
Via Delle Grazie 6/f
Crema (CR)



Alberto Mori

Fashion Fara Editore


Sarà presente l'autore con reading dei testi

Presentazione a cura di Franco Gallo




Seguirà aperitivo offerto ai presenti dalla libreria

Per informazioni sulla libreria:

libreriadornetti@libero.it
Tel:0373 84875


Per informazioni sull'autore:

www.albertomoripoeta.com

Carmine Manzi ricorda Antonio D'Alessio

articolo pubblicato su “Solofra Oggi» del 4-4-09

su Antonio v., fra i tanti luoghi nel web, www.myspace.com/antodalessio

narrabilando.blogspot.com/2009/03/ad-antonio-dalessio.html

farapoesia.blogspot.com/2009/02/su-la-sede-dellestro-di-antonio.html


Su Il paradiso degli esuli di Gabriella Bianchi


di Vincenzo D’Alessio

Leggere fa bene all’anima, agli occhi, alla lingua. Le poesie recitate ad alta voce danno il senso vero di quella parola “verbo” che abbiamo sentito sovente nella liturgia cristiana e in altre religioni. La raccolta di Gabriella Bianchi è la ricerca profonda del valore del “verbo” che diviene Poesia. La poetessa ha letto tanto, direi che il libro è stato il suo primo amante a dodici anni: “Leggevo Emily / e volavo al nord / fino alla casa / del reverendo Bronte” (pag. 73) e da allora non ha smesso di essere prigioniera di questo amore senza uguali: “Vivo tra boschi e libri / sapendo che i libri / sono figli dei boschi” (pag. 52).
Da questo amore è nata una poetessa che raccoglie lungo il suo cammino la trigonometria della composizione poetica: angoli di infanzia opposti ad angoli di violenza quotidiana vissuta in città; rette incamminate verso i meno abbienti e le risorse del pianeta opposte allo spreco della civiltà contemporanea: “Quando la generazione della play station / sarà matura” (pag.19); tangenti che intersecano universi di poesia appartenuti ad autori di grande rilievo e fatti propri generando la sostanza che lascia alla poetessa il diritto di affermare (“io resto nella trappola dei sogni / come una lepre, e scrivo sulla sabbia”, pag. 24).
Molteplici sono gli spunti di lettura e principalmente di riflessione. Tanti gli appigli a poeti che hanno segnato il Novecento non solo europeo: dall’amore per i gatti di Baudelaire, all’amore per l’umanità di Wislawa Szymborska nel suo discorso in occasione del Nobel per la poesia; dall’esule Sandro Penna, alla solitudine dell’imperatore Adriano. Proprio la solitudine, l’amore per la madre, hanno generato l’aratro che segna i solchi poetici di Bianchi: “Sento che posa una mano sulla spalla / materna e amica” (pag. 33), “dove la parola incide segni / come un rasoio / e la solitudine / ha forma di croce” (pag. 18).
Le certezze poetiche che trasmette questa raccolta sono nelle metafore, nel girotondo di chiuse poetiche che sanno di ninna nanna. Ma non è un piegarsi su sé stessi, anzi dai versi emerge una donna in tutta la sua bellezza interiore, priva di orpelli, sagace al punto giusto, ironica per difesa: “Il paradiso degli esuli è questo: / un cuore semplice (omissis) che racconta fiabe ai bambini / sotto una quercia amica” (pag. 16). Dove per bambini leggasi poeti, oggi più umiliati che mai dalle morti inutili, dalle guerre che durano anni ed anni, dai profughi senza vita lasciati nelle lande dei continenti; poeti che resistono come “gitani” di poveri condomini, senza la preoccupazione di essere sulle prime pagine dei quotidiani, nello specchio di Narciso che uccide i sogni dei bambini: la televisione.
Poetesse per scelta umana, dignitosamente umana: “Noi abbiamo tane minuscole / e disadorne / sia in vita che in morte” (pag. 80).

Aprile, 2009




giovedì 23 aprile 2009

Concorso Pubblica con noi 2009


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Art. 1 Le Edizioni Fara bandiscono la VIII edizione del concorso Pubblica con noi. Due le sezioni a tema libero: sez. A. racconto o raccolta di brevi racconti inediti; sez B. silloge poetica inedita.

Art. 2 Le opere dovranno essere inviate entro il 30 aprile 2009 direttamente al nostro indirizzo elettronico info@faraeditore.it in un'unico file. Per info: 0541-22596.

Art. 3 L'opera inviata (non più di una per autore) deve essere inedita (o comunque l'autore deve ancora detenerne i diritti; a tal fine l'autore deve dichiarare l'opera frutto della sua inventiva e di sua libera disponibilità) ed essere: per la sez A. tassativamente compresa fra un minimo di 10 cartelle (o 18.000 caratteri spazi inclusi) e un massimo di 25 cartelle (o 45.000 caratteri spazi inclusi); per la sez. B. comprendere un massimo di 30 poesie e non meno di 20 e non superare comunque il numero complessivo di 1200 versi (righe bianche incluse).

Art. 4 È richiesta una tassa di lettura di € 25,00 da pagarsi al ricevimento dei libri: Colombe raggomitolate - Roulette balcanica - Messa a fuoco manuale, a cui alleghiamo bollettino di c/c postale (la tassa dà infatti diritto a ricevere i detti libri, solo in Italia e fino a esaurimento scorte).

Art. 5 Il partecipante dovrà allegare o inserire nel messaggio di posta elettronica un breve curriculum vitae con dati anagrafici, indirizzo tradizionale, e-mail e recapito telefonico.

Art. 6 Premi. I primi 3 classificati della sez A. e i primi 3 classificati della sez. B. verranno pubblicati congiuntamente in un libro a cura e a spese dell'editore, che si riserva gli interventi editoriali che riterrà opportuni. Gli autori pubblicati riceveranno 3 copie omaggio godendo dello sconto del 40% sulle altre copie della loro opera che volessero eventualmente acquistare (+ spese di spedizione).

Art. 7 Ogni autore selezionato per la pubblicazione riceverà un accordo di edizione che gli lascia la libera disponibilità della sua opera previa citazione dell'edizione Fara. Non verrà dunque corrisposto alcun diritto d'autore.

Art. 8 Il giudizio verrà operato insindacabilmente dall'editore ed eventualmente da giurati di sua fiducia. I risultati verranno comunicati ai partecipanti via posta elettronica (v. Art. 10).

Art. 9 Qualora si ritenesse non soddisfacente la quantità e/o la qualità delle opere pervenute, la pubblicazione premio potrà non aver luogo.

Art. 10 I risultati verranno comunicati ai partecipanti e agli organi di stampa presumibilmente entro il mese di giugno 2009 e saranno pubblicizzati nel nostro sito www.faraeditore.it e nel nostro bollettino culturale Faranews. Non è prevista una cerimonia di premiazione.

Art. 11 La partecipazione al Concorso Pubblica con noi implica l'accettazione di tutte le norme indicate nel presente bando.

Art. 12 Ai sensi della legge 96/675 i partecipanti al concorso consentono a Fara Editore il trattamento dei dati personali per comunicazioni e delle loro opere secondo quanto previsto dal presente bando. Resta inteso che potranno in ogni momento richiedere di essere cancellati dalla nostra banca dati.

Colomba Di Pasquale a Expodonna 3 mag



Cari Amici,
mi è stato chiesto dalla Provincia di Macerata di intervenire ad EXPODONNA
il 3 maggio alle ore 17.00 presso il Centro fiere di Villa Potenza, attraverso
la testimonianza relativa alla mia vita "artistica". Ho aderito anche perchè
nello spazio di 30 minuti a mia disposizione potrò finalmente soddisfare
qualche curiosità circa la mia poetica e soprattutto spiegare (cosa che a
mio avviso non si può del tutto) cosa è per me la poesia e perchè ci sono
approdata.
Quindi non mi resta che invitarvi sperando di ritrovarvi quel pomeriggio.
A presto, Colomba

P.S. Trovate i dettagli nel depliant qui sopra

Senza fiato a Roma 14 mag



scheda del libro qui

mercoledì 22 aprile 2009

Stefania Crozzoletti in oboe sommerso

Stefania Crozzoletti

PRIMA VITA
D’accordo mi arrendo:
accetto di vivere
la prima esistenza che viene
proseguo stonata
con l’inutile forza che mi contraddistingue
gratto i muri tanto per fare
meglio che essere
assolutamente contemplativa
guardo le stelle
e non trovo significati
guai ad essere
beatamente infelici

LENTO
Testa presente, gambe leggere
corpo misurabile, pensieri lineari
ottimali condizioni per resistere
Fuori la guerra,
oltre il muro di cinta
pazzi autorizzati, firmati
sfilano per le vie della città
in cerca di nemici
Testa (ancora per poco) presente
con il mio OM principiante
rido di tutto
svolazzo sulle lande rovinate
come un angelo
veglio su ciò che rimane
del tempo
e avvolgo con preziosi foulard
le larve dell’umanità



ILLNESS
Un’ambizione malata per un obiettivo rifiutato
a parole
la volpe e l’uva
un penoso tormento per garantirti una cornice
adeguata
Meglio decidere: lo vuoi o non lo vuoi
il posto illuminato sul palcoscenico
insieme agli odiati comprimari?
Insisti molto e risplenderai poco
fioco e sbiadito come una stella morta da tempo
E mentre ti muovi leggero, affabile e intonato
vedo quanto tu stia diventando sempre più grigio
mani piedi faccia vestiti
inseguendo la nube tossica che aleggia sulla
pianura padana
al grido “Odio gli stronzi, viva gli stronzi!”

VECCHIA PAZZA
Vorrei essere stata
una bambina lieve
vorrei diventare
una vecchia pazza
Vorrei una vita in regressione
pensieri morbidi e tondi
che esplodono per diventare
disordinato pulviscolo
danzante
ilare
dispettoso
che solletica il naso di Dio
Uno starnuto cosmico
è il big bang
della mia età matura

BINARIO SETTE
Venerdì pomeriggio
seconda classe
il mondo è incollato
al telefono
Decine di voci più l’altoparlante:
l’umanità avrebbe bisogno di dormire
per non far danni
Ragazzi troppo magri
con pantaloni troppo larghi
fumano avidamente
al binario sette
donne abbronzantissime
con morbidi vestiti alla moda
parlano ad alta voce
di lavoro
Sui mezzi pubblici incontro persone
le ignoro senza il minimo
senso di colpa
Non ho tempo per osservare
gesti e movenze
spasmi
espressioni
per rimanere in contatto
con altre esistenze
proprio non c’è tempo
ho un’anima appesa
da svestire e rivestire
per me è arrivato il momento
del cambio di stagione

VERONA, 21/11/2008
Attenzione
alle certezze incrollabili
alle belle case
all’argenteria lucidata
ai prìncipi e alle principesse
alle promesse eterne
ai capelli sempre in ordine
Abbiate cura dei bambini tristi

Stefania Crozzoletti è nata nel 1966 a Isola della Scala (Verona), dove vive. Laureata in Economia e Commercio, si occupa di studi e ricerche economiche. Sue poesie sono state pubblicate nelle antologie della Giulio Perrone Editore Pensieri d’Inchiostro III edizione e La notte. I grandi temi della poesia. La sua raccolta (Non sono un) poeta è stata segnalata nel concorso di Fara Editore “Pubblica con noi 2008”. Nel febbraio del 2009 è uscito il libro Prima Vita edito da Fara Editore.

venerdì 17 aprile 2009

Poeti alla Mondadori di Vicenza 24 aprile


Laboratorio di Lettura e Scrittura Poetica di ARTEMIS

in collaborazione con

LIBRERIA MONDADORI

Promuove una serata di



Lettura dei testi dei frequentanti

e di altri amici poeti

leggeranno



Stefano Guglielmin, Stefania Bortoli, Gianluigi Cannella, Ivana Cenci, Erika Crosara , Annamaria Ghirardello, Giordano Montanaro, Emiliano Giubbilini, Roberto Cogo, Alessandra Conte, Giovanni Turra Zan.


Venerdì 24 Aprile, ore 20,30
LIBRERIA MONDADORI

(Piazza Erbe 9/A - Vicenza)

giovedì 16 aprile 2009

Garbin e Assiri a Mantova 15 mag e Montichiari 16 mag


siamo lieti di informarvi di queste due serate speciali:

venerdì 15 maggio a Mantova si esibiscono Andrea Garbin, Alexandra Petrova, Fabio Barcellandi, Alessandro Assiri e Jack Hirschman. Musiche di Marco Remondini.

e sabato 16 maggio a Montichiari (BS) Alessandro Assiri, Andrea Garbin, con la presentazione di LATTICE e Alexandra Petrova con SOLO ALBERI.
Musiche di Tamer Abdalla e Mariachiara Salvi.
Saranno comunque presenti Fabio Barcellandi e Jack Hirschman.

Su internet:
http://laconfraternitadelluva.wordpress.com
http://www.myspace.com/andreagarbin
http://www.myspace.com/fabiobarcellandi
http://www.myspace.com/galeter
http://www.myspace.com/caffemodi
http://www.galeter.it
http://lettereanessuno.splinder.com
http://www.casadellapoesia.org
http://it.wikipedia.org/wiki/Alexandra_Petrova
http://it.wikipedia.org/wiki/Jack_Hirschman



schede dei libri qui e qui

mercoledì 15 aprile 2009

La giovinezza della poesia

recensione di Arianna Torelli pubblicata in «Zerosette – settimanale di Parma»

Scheda del libro qui gruppo qui



martedì 14 aprile 2009

Stefania Crozzoletti: Prima vita

di Vincenzo D'Alessio


La raccolta poetica di Stefania Crozzoletti reca il titolo Prima vita e, a leggerla attentamente, pagina dopo pagina, è veramente difficile da inseguire. Una vita maturata in un campo di grano disteso al sole e alla nebbia, dove il raccolto punge le mani del raccoglitore, anche il più esperto. Uso questa metafora per rendere, in sintesi, al lettore (a me stesso) più semplice accostarsi alla profonda mimesi esistenziale che soggiace nell’interno del corpus della raccolta: filosofia ricca di sana ironia, per non arrecare troppi danni all’anima, di fronte alla durezza della realtà.
Due sezioni poetiche: la prima con il tema/titolo “(Non sono un) Poeta”, la seconda con il titolo “Dall’alto e dal basso”. Nella prima sezione sono racchiuse le emozioni primitive della “bambina lieve” (pag. 39) che ha dovuto chiudere in un “macigno” (figura retorica della difesa, ripetuta in molte composizioni) le sue debolezze, il suo essere veramente donna; in favore dello schermo protettivo utilizzato in difesa di una società disattenta al valore degli occhi “dei bambini tristi” (pag. 59). Come sono belli e semplici questi versi che annunciano certezze ma il mondo degli umani non raccoglie! Il poeta, non poeta, è una vecchia pazza ammalata di amore verso sé e verso la Vita.
L’ironia regge i versi: li racconta, li enfatizza, li armonizza, li lega, in una musicalità di vivaldiana stagione eroica. C’è una sana coscienza di “disincanto” di fronte alla incommensurabile forza della conoscenza dell’esistenza nella sua ontologia. Non esiste pensiero poetico, non esiste poema che abbracci interamente il mondo delle “sognerie” (pag. 60). Lo dice, la Nostra, in questi versi: “mescoliamo frasi anima ironia / dolore rabbia comprensione / e dal vulcano facciamo uscire / una piccola perla” (pag. 33). Veramente è una piccola perla questa raccolta, per molti versi difficile da incastonare nel mosaico della poesia contemporanea, con le sue anafore e la grandezza di un verso giambico, irriverente verso la facile vita, la facile divinità, l’impossibile prosieguo senza “rintocchi laboriosi del travaglio”. Scrivere e riscrivere limando. Leggere e rileggere questi componimenti per avvicinarsi alla poetessa “isola” delle isole del mondo.
“A tutti mentirò dicendo / che il tempo mi vuole bene” (pag. 62).
Sono certo che è difficile raggiungere nella vita quest’armonia poetica che consente, a chi scrive, di avvicinarsi alla fine dell’esistenza: “gioco a briscola col nulla” (pag. 64). Onestà dei sentimenti: “e in silenzio disintegrarmi / insieme al macigno che ho dentro” (pag. 68).

Aprile, 2009

Stefania Crozzoletti in Blanc de ta nuque

blanc de ta nuque



Prima vita (Fara 2009) è titolo complessivo ed incipit, e sorprende: non va infatti intesa in quanto primizia, vita come prima scelta, bensì quale conseguenza della resa alla vita ordinaria, ad essere parte, come bene scrive Francesco Tomada in prefazione, "di una struttura sociale molto più grande di lei", sotto il segno dell'integrazione. Eppure, sottotraccia, brulica la spinta a deviare, almeno a livello interiore e ad elaborare strategie di sopravvivenza, usando la leva dell'ironia e dell'autoironia. L'originalità si gioca nell'attrito tra i due livelli e nella capacità di farci sentire che il gioco che ne deriva è lasco, oscillazione in cui stare. La poesia che scrive la Crozzoletti occupa questo spazio, tra ciò che lei è per necessità (madre, moglie, lavoratrice) e ciò che avrebbe potuto essere (punk, ladra, intellettuale). Nessuna delle due dimensione è praticabile senza dolore; per fortuna che nel loro punto di contatto si apre appunto una crepa, un lasco - come nei pedali delle vecchie biciclette - dove il tempo smette di avanzare e tutto può essere ripensato, detto come se fosse per la prima volta. La prima vita è la poesia nata sotto il peso della solita vita e della vita non praticata, è la poesia in quanto pratica insolita dello slancio vitale.






PRIMA VITA

D'accordo mi arrendo:
accetto di vivere
la prima esistenza che viene

proseguo stonata
con l'inutile forza che mi contraddistingue
gratto i muri tanto per fare

meglio che essere
assolutamente contemplativa

guardo le stelle

e non trovo significati
guai ad essere beatamente infelici



REINCARNAZIONE

Ci sarà un'altra vita
per sopportare tutto questo dolore
ci sarà un'altra vita
per portare a termine il mio destino
Un'altra vita
per elevarmi
un'altra vita
per consacrarmi

Nel frattempo
grazie Steve Kilbey
grazie Wim Wenders
grazie
consolante selciato di libri

Ci sarà un'altra vita
per drogarmi
per essere maestosa
e per fottere il mondo
con grande soddisfazione



TRE VITE

Ho avuto tre vite
Una di beata
inconsapevole essenza
slegata dal resto
appartenente a tutto
La stessa vita che ora
vedo nei passi di danza.
di mia figlia

Poi una vita
con dolori che smembrano
il cuore
La durezza del mondo
lo stridore dei passi
voler diventare
voler rimanere
Vietato esistere
per il gusto
E le ansie vomitate
addosso ad amici
di buona volontà
con l'ottimo supporto
di cure artificiali

L'ultimo pezzo di strada
lo percorro cercando
una casa
tra corse, soste e bestemmie
Cinque marce
eternamente in anticipo
Uniche soste previste
per infarti o tumori

La casa è sempre
un isolato più avanti
o si trova in una via
già percorsa



A TU PER TU CON LA POESIA

Allora, anima bella,
giochiamo con le parole
o con i significati?
Uniamo
ondeggianti vorticose
frasi sensuali
spremiamo il verbo
ricamiamo i pronomi
o seguiamo il sentiero in pianura
consegnando al pensiero il suo
ruolo filosofo?
Troviamo un nome
o sondiamo l'essenza?

Mettiamo tutto nel
corpo frullatore
troviamo l'interruttore nella
testa
mescoliamo frasi anima ironia
dolore rabbia comprensione
e dal vulcano facciamo uscire
una piccola perla
che ci faccia sentire
immeritatamente speciali




VECCHIA PAZZA

Vorrei essere stata
una bambina lieve
vorrei diventare
una vecchia pazza

Vorrei una vita in regressione
pensieri morbidi e tondi
che esplodono per diventare
disordinato pulviscolo
danzante
ilare
dispettoso
che solletica il naso di Dio

Uno starnuto cosmico
è il big bang
della mia età matura



FEMMINILE TOMBALE

Dovrei essere tutto
invece non so che essere
una cosa alla volta
La capacità di sovrapporre i ruoli
propria del mondo femminile
in me diventa
calca di apparenti strati leggeri
ammasso di pietre
praticamente una tomba



VERONA, 21-11-2008

Attenzione
alle certezze incrollabili
alle belle case
all'argenteria lucidata
ai prìncipi e alle principesse
alle promesse eterne
ai capelli sempre in ordine

Abbiate cura dei bambini tristi



CAPPOTTO

Oggi ho conosciuto Tizio
indossavo il mio elegante cappotto di lana

non gli ho detto che lo porto da anni

al punto adesso della sinusoide
sorvolo sul passato
non ragguaglio sulle rotte

Vorrei lasciare nell'ignoranza
chi non mi vede da anni:
che dormano tra le pieghe dei calendari
Caio e Sempronio che mi hanno
conosciuta senza occhiali
la faccina stupita da giovane lollobrigida
tutto sommato una bella immagine
di ragazza insicura con moti di ribellione
lasciati a metà

Ci sono lati positivi nelle vite di linee
spezzate si toccano giusto gli estremi
poche le sovrapposizioni
rare le eccezioni

Così posso sempre affermare
che nessuno mi ha mai vista
nel momento di maggior splendore
che è sempre stato prima
e sarà sempre dopo

A tutti mentirò dicendo
che il tempo mi vuole bene
Un amore ricambiato


Stefania Crozzoletti è nata nel 1966 a Isola della Scala (Verona), dove vive. Laureata in Economia e Commercio, si occupa di studi e ricerche economiche. Sue poesie sono state pubblicate nelle antologie della Giulio Perrone Editore Pensieri d'Inchiostro III edizione e La notte. I grandi temi della poesia. La sua raccolta (Non sono un) poeta è stata segnalata nel concorso di Fara Editore Pubblica con noi 2008.

venerdì 10 aprile 2009

Monologhi delle tre croci

di Franco Casadei


1 - Il buon ladrone

Il labbro trema, Ti parlo senza voce.
Hai incrociato la miseria
la mia anima è un terra tribolata.

Tu solo mi abbracci, pietoso di sangue e chiodi
non ho più nome
raccattami come cosa ormai scordata,
prima che muoia dimmi la parola,
strozzata in gola, che lava.



2 - Il mal ladrone

Malvissuto, appeso alla sinistra
su questa forca infame
disprezzo la Tua viltà di agnello che non geme
porta blindata, non chiederò indulgenza
non metterò il collo sotto il giogo.

Il Tuo cielo, che non voglio,
cosa nasconde oltre, più dentro?



3 - Cristo

Nessuno di me più solo,
in quest’ora di sconforto
nel dolore senza misura del rifiuto.
Ridotto a orrore, vivo l’abbandono,
durezza del legno e della pietra.

Nella sera che incalza
del giorno rimane la reliquia,
non piangete su di me,
la morte non riempie l’orizzonte.




martedì 7 aprile 2009

Molinaroli a Firenze 9-4-09

Libreria Chiari in Firenze

La Libreria Chiari è lieta di invitare la S.V.
Giovedì 9 Aprile alle ore 18.00 in Piazza Salvemini 18

alla presentazione del libro di Simone Molinaroli

Cani al guinzaglio nel ventre della Balena
Fara Editore

Presenta
Massimo Baldi

Sarà presente l’autore
per informazioni: salvemini@libreriachiari.it
tel. 055 2466302 - 243007



lunedì 6 aprile 2009

Fieste da viarte a Cormons (GO) 24-5-09



Festa di primavera sul monte Quarin, a Cormòns
tutto il monte in festa
si mangia, si balla, si beve
e si leggono le poesie
alle 17
alla stazione Ronc dei capucins, quasi a metà monte
su un bel prato in mezzo al bosco. Sentiero per tre minuti anche meno.

La festa rientra in un programma più ricco che dura tutto il mese: all'interno c'è un festival internazione jazz, ci sarà il poeta americano Jack Hirschman, mostre a tanto altro ancora

per promuovere il tutto verrà stamapata una brossura in 20 mila copie, in formato 10cmx20cm, con tutti gli appuntamenti, anche il nostro
più manifesti della rassegna

c'è già chi mi ha dato conferma (Guglielmin, Franzin, Crosara, Tomada…)
Farà parte del reading Stefano Schiraldi: nato a Trieste nel 1973, scrive canzoni, testo e musica, in italiano, da quando ha 8 anni. A 10 vince il primo premio (50 pacchetti di figurine) al festival del cantautore organizzato nella sua scuola elementare. Era l’unico in gara perché tutti gli altri partecipanti hanno portato cover e quindi ammessi solo come ospiti. Cantautore e cantastorie, con nelle vene anche l’elettricità del punk, Schiraldi fa parte, fin dalla sua prima edizione nel 2001, dello Pupkin Kabarett al teatro Miela di Trieste e da dicembre 2007 è ospite fisso.

Le sue canzoni si possono ascoltare qui:
www.myspace.com/sschiraldi

Su Vita in rosso… un cuore violento di Stefano Cattani

articolo di Matteo Fantuzzi pubblicato su «La Voce di Romagna» del 6-4-09

scheda del libro qui


domenica 5 aprile 2009

Su Le poesie che hanno cambiato il mondo di Daniele Piccini


Prima edizione pillole BUR Rizzoli, Milano, 2007

recensione di Caterina Camporesi

Non lascia adito al dubbio il titolo del libro che Daniele Piccini adeguatamente introduce e documenta nelle tredici sezioni dagli eloquenti testi poetici di lingue diverse, tempi e luoghi lontani. Tutto contribuisce a testimoniare la carica coesiva ed eversiva che la poesia possiede. Ciò avviene anche grazie allo strumento della lingua che, unendo il poeta alla società civile, costruisce vasi intercomunicanti che, alimentandosi reciprocamente, creano possibilità di trasformazione con ricaduta sia nella sfera soggettiva che collettiva. “La voce del poeta,” come afferma Octavio Paz, “è sempre sociale e comune anche nel caso del maggior ermetismo”. Già nei Salmi incontriamo il popolo di Israele ritrovare l’ unità e la forza del riscatto attraverso il canto poetico: “Là ci chiedevano parole di canto / coloro che ci avevano deportato, / canzoni di gioia, i nostri oppressori: / «Cantateci i canti di Sion!»”(p. 15). Ancora in epoca risorgimentale l’inno di Goffredo Mameli unisce il popolo nella lotta per la costruzione di un regno unitario: “Noi siamo da secoli / Calpesti, derisi, / Perché non siam popolo, / Perché siam divisi. / Raccoltaci un’unica / Bandiera, una speme; / Di fonderci insieme / Già l’ora suonò” (p. 58).
Anche il sogno democratico dell’America del Nord trova nei versi di Walt Whitman incitamento ed ottimismo e il linguaggio è strumento e contesto per dire le cose: “Io sono colui che percorre gli Stati con lingua fornita di / punte, interrogando chiunque incontro, / Chi sei tu che volevi ti si dicesse soltanto quello che già / sai? / Chi sei tu che volevi solo un libro che si aggiungesse ai tuoi / nonsensi?” ( p.168 ).
La poesia attinge nutrimento dalle fonti più nascoste e profonde della storicità così che può tornare allo stato originario e allo stesso tempo dire più di quel dice, poiché non solo accoglie il perso del passato, ma prefigura anche il futuro. Splendidi i versi di Clemente Rebora: “Tu uomo, di guerra / A chi ignora non dire; / Non dire la cosa, ove l’uomo / E la vita s’intendono ancora” (pag. 81).
L’immaginazione poetica, resistendo alla parola svilita del quotidiano, a quella banale della comunicazione di massa e a quella ambigua della politica, “tiene la storia in uno stato di veglia e di attesa”. Paola Masino lo dice al meglio: “Ci fu un tempo per tutta la paura, / per la speranza, / in quel notturno vento di temporale” (p. 98).
Più che sufficienti, quindi, le ragioni, per non lasciarsi irretire dal pessimismo del poeta Wystan Hugh Auden, allorquando deluso dalla politica dei suoi tempi, perentoriamente sostiene che “la poesia non fa succedere niente”.
Paradossalmente sembra che gli scienziati siano fautori più ottimisti circa le capacità di trasfigurazione che l’arte possiede, in particolare coloro in grado di coniugare creativamente due vertici: quello scientifico e quello filosofico.
Valgano per tutti i nomi di René Thom e Thomas Khun, quasi contemporanei, che considerano progresso non solo quello scientifico ma anche quello che riguarda la sfera del pensiero e del progresso umano.
Nulla di strano allora che nuove visioni del mondo scaturiscano dalla forza prorompente di una metafora o dalle infinite possibili combinazioni tra immaginazione, sogno, razionalità o quanto altro pertinente all’uomo.
Accanto a chi dice che la poesia non cambierà il mondo c’è anche chi afferma che “l’impegno poetico è l’impegno più politico che sia possibile ad un artista”, mettendo sulle spalle del poeta la responsabilità della dedizione totale al proprio compito.
Quando si parla di mutamento si fa necessariamente riferimento a due stati fra loro in conflitto, vale a dire, la stasi e il movimento il cui passaggio dall’uno all’altro subisce un limite, oltrepassa un ostacolo, tollera un processo di rottura, affinché l’avventura della conoscenza possa esplorare nuove terre.
La poesia sembra abitare i margini e solo da questo vertice può scorgere e cogliere il di qua e il di là.
Allorquando la nuova fase della storia si manifesta, spesso, insorgono disordine e confusione che preludono ad una sorta di rivoluzione il cui esito può approdare in trasformazioni di breve o lunga durata, profonde o superficiali.
Siamo grati a Daniele Piccini per averci fatto ripercorrere con questo prezioso libro tappe significative della storia dell’umanità e di avere chiuso la raccolta con i versi del poeta contemporaneo argentino, già in lotta con la dittatura militare del suo paese, Juan Gelman, il quale testimonia più di altri il travaglio della modernità con una parola potente di dolore, di umanità e di solidarietà senza confini tra vivi e morti: “adesso passano i compagni con la lingua serrata / passano fra i piedi e i sentieri dei piedi // passano cuciti alla luce / raspano il silenzio con un osso / l’osso sta scrivendo la parola «lottare» / l’osso è diventato un osso che scrive”.

sabato 4 aprile 2009

Vincitori del Ceppo di Pistoia 2009

Pistoia, 4 aprile 2009


53° Premio Letterario Nazionale Ceppo Pistoia
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica


Comunicato stampa

Premio Ceppo, edizione da incorniciare
Mario Santagostini il vincitore assoluto

Oltre 1000 studenti e centinaia di curiosi e appassionati
coinvolti nei laboratori del “Tempo del Ceppo”. I video su YouTube


PISTOIA – Si è conclusa con un bilancio più che lusinghiero l'edizione 2009 del “Tempo del Ceppo”, la manifestazione che anche per quest'anno ha fatto da cassa di risonanza al Premio letterario nazionale “Ceppo Pistoia”: quattro intensi giorni di incontri e letture che hanno coinvolto centinaia di curiosi e appassionati e oltre 1000 studenti delle scuole pistoiesi in un vero e proprio laboratorio aperto all'intera cittadinanza.

«Una poesia – ha commentato il direttore artistico della manifestazione, Paolo Fabrizio Iacuzzi – non solo “accademica”, ma “animata”, che ha visto i poeti coinvolti attivamente insieme ai giurati, ai critici, agli operatori culturali, ai genitori, ai cittadini di oggi e di domani. Una poesia che è scesa dal piedistallo ed è tornata a parlare delle persone e con le persone».

Vincitore assoluto della 53° edizione del “Ceppo” è stato il poeta milanese Mario Santagostini, classe 1951, che con la raccolta Versi del malanimo (Mondadori) ha convinto la Giuria dei giovani lettori e si è aggiudicato il prestigioso premio: per lui si tratta della prima vittoria conseguita grazie al voto di una giuria di lettori. Il “Ceppo” di quest'anno, oltre a Santagostini, ha consegnato riconoscimenti anche a Fernando Bandini, Pietro Formentini, Roberto Bartoli, Emilio Rentocchini, Carlo Carabba, Lorenzo Carlucci e Valentino Ronchi.

Sul canale YouTube del premio (www.youtube.com/iltempodelceppo) sono online alcuni clip video ripresi durante gli incontri del “Tempo del Ceppo”: interviste, letture, testimonianze dalla viva voce di Santagostini e degli altri premiati del 2009.



Appuntamento, dunque, alla prossima edizione (la 54esima), che sarà dedicata al racconto: il bando di partecipazione verrà pubblicato alla fine di giugno 2009. Con il prossimo anno il premio abbandonerà la dizione “Ceppo Pistoia” e si chiamerà semplicemente “Il Ceppo”, «perché ormai – ha appuntato Giuliano Livi, presidente dell'Accademia del Ceppo – ha varcato i confini della città e dell'Italia intera. Noi continueremo su questo percorso per continuare a dare “aiuto, conforto e piacere” a tutti, sviluppando la diffusione e la lettura dei libri».

La giuria La commissione giudicatrice del Premio Ceppo è composta da Vittorio Brachi (presidente), Paolo Fabrizio Iacuzzi (vicepresidente), Martino Baldi, Alberto Bertoni, Martha Canfield, Milo De Angelis, Benedetta Livi, Giuliano Livi, Andrea Mati e Giusi Quarenghi.

L'Accademia Pistoiese
del Ceppo L'Accademia Pistoiese del Ceppo, fondata nel 1954, ha dato vita a numerose iniziative, istituendo premi letterari e giornalistici, convegni, spettacoli, conferenze, mostre d’arte, pubblicazioni. L’iniziativa più longeva e che ha caratterizzato l’attività dell’Accademia fino ad oggi e senza dubbio il Premio letterario nazionale Ceppo Pistoia, istituito nel 1955 su proposta di Vittorio Brachi, Silvano Gestri, Fabrizio Rafanelli e Nardino Nardini. Giurati illustri del premio sono stati negli anni Carlo Bo, Geno Pampaloni, Luigi Baldacci, Margherita Guidacci, Mario Luzi, Piero Bigongiari, Carlo Betocchi.

Gli sponsor Il Ceppo, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Pistoia. I premi, per un valore complessivo di 10mila euro, sono offerti da Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia S.p.A. e dalle principali categorie economiche e produttive della Provincia di Pistoia: Azienda Agricola Piante Mati, Pistoia; Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Pistoia; Associazione degli Industriali della Provincia di Pistoia; Confartigianato Pistoia; Lions Club Pistoia; Centro Congressi “Villa Rospigliosi”, Lamporecchio; Coldiretti Pistoia; Confesercenti Pistoia; ACI Pistoia; Giunti Scuola; Lo Spazio di via dell'Ospizio; Biblioteca SanGiorgio, Pistoia.


Info e contatti Per informazioni sul premio e sulle iniziative del Tempo del Ceppo:

Paolo Fabrizio Iacuzzi
direttore artistico
tel. 339.65.28.633

email: iltempodelceppo@gmail.com
web: www.accademiadelceppo.it
YouTube: www.youtube.com/iltempodelceppo
MySpace: www.myspace.com/iltempodelceppo
Facebook: Il Tempo del Ceppo

È uscita la nuova raccolta poetica di Maria Lenti

Fashion: Ritratto parodico di una liturgia

di Renzo Favaron

Leggere Fashion è come ascoltare e vedere una cinepresa mentre avviene l'incontro con l'oggetto della passerella: luci, tagli di capi, movenze di tessuto e trasparenze, scintillii di polsi e caviglie, dissolvenze rapidissime che mozzano il fiato, che non si depositano nella memoria, perchè ogni momento è unico e separato da quello precedente e successivo – così che quello che riprende è folgorato da ogni singolo istante, dall'attimo catturato dall'obiettivo e che lo fagogita in quanto è ciò che è ripreso a catturare. Tutto è contemporaneamente eterno ed estremamente transitorio, l'oggetto che sfila riunisce in sé l'ordinario e lo straordinario, l'unicità della passerella rimanda alla riproducibilità (specchietto per le allodole, griffe).
Fashion è il ritratto parodico di una liturgia che si compie e consuma nella sfilata, ma sa anche trattenere e offrircene la quintessenza, come quando si spreme un frutto e poi se ne gusta il succo. Ecco, se da Musil in poi la qualità dell'uomo è quella di essere senza qualità, allora anche gli oggetti senza importanza acquistano valore a partire dall'apparenza (preferibilmente quella che suscita l'idea di relazione, cosa possibile se si dà il giusto peso e la giusta luce tanto alla superfice quanto alla forma).