giovedì 26 febbraio 2009

È uscito Lattice di Andrea Garbin



www.faraeditore.it/html/siacosache/lattice.html

€ 11,00 pp. 70 (Sia cosa che)
ISBN 978-88-95139-60-9

Capite quello che io intendo
sono solo i versi che portano
la speranza e comprensione del ché

Le evidenti ascendenze padane (sobrietà di lingua e di tematiche, analisi obbiettiva dei fatti…) si declinano in Garbin con un humus ironico (venato appunto di umorismo) e immaginifico che può risalire per certi tratti al Boiardo e all’Ariosto e ambisce a una forma che potremmo definire neoepica: insomma ci pare che il lettore si trovi di fronte a un’opera compatta e ricca di suggestioni, poetica in molti sensi, anche in quello di essere piacevole da leggere a voce alta e accattivante per le scene, le metafore, le sinestesie, le allitterazioni, i giochi sintattici… e le “storie” che ogni pagina offre. (dalla Prefazione di Alessandro Ramberti)

Nato a Desenzano d/G nel 1976 e residente in provincia di Mantova, Andrea Garbin è costretto a lavorare come molti, anche se alla fine si diverte maggiormente praticando
lo snowboard e la mtb e, quando il tempo lo concede, viaggiando qua e là. I libri sono una componente antica nella sua vita ma, anche se scrive da molto tempo, è solo di recente che si è calato nella parte di colui che li riempie. Dopo alcune pubblicazioni su riviste e antologie, ha esordito per Aletti con la raccolta di poesie Il senso della musa (2007). Per la narrativa, il suo racconto “Un pacco di Natale” è pubblicato
da TranseuropaLibri in Per Natale non esco (2008). È membro del gruppo “la confraternita dell’uva” col quale ha pubblicato Il rumore degli occhi (2009), antologia per Ed. Creativa che contiene il suo racconto “Metri 27”. È ideatore degli “Incontri di poesia del Galetèr” che si svolgono al Caffè Galetèr di Montichiari (BS) dove tra gli altri ha incontrato Elisa Biagini
e Jack Hirschman. Recentemente è stato ospite di Beppe Costa alla PellicanoLibri di Roma, dove Arianna Cigni ha dato voce
alle sue poesie.

Premio "TERMOPILI D'ITALIA" 21-3-09

AIUTATECI A REALIZZARE ANCHE PER IL 7° ANNO QUESTO GRANDE CONCORSO DI POESIA NAZIONALE- GIRA LA MAIL AD ALTRI POETI ED AMICI UNA GRANDE CATENA DI AMORE PER LA CULTURA

GRAZIE DELLA PARTECIPAZIONE

L'ASSOCIAZIONE CULTURALE "TERMOPILI D'ITALIA"
Registrata al n° 6451 Agenzia delle Entrate Caserta 3\10\2005 codice fiscale
numero 93059370614
Via Nicchio snc -81020 Castel Morrone (Caserta)- 0823390999


Organizza la VII ª edizione del Premio Nazionale di Poesia
"TERMOPILI D'ITALIA"
con il patrocinio:
Amministrazione Provinciale di Caserta, Comune di Caiazzo, Comune di San Martino Valle Caudina, Istituto Italiano di Cultura di Napoli, Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Fondazione "Giovanni Pascoli" di CASTELVECCHIO PASCOLI (Lucca), Casa Museo Laboratorio della Civiltà Rurale di Castel Morrone, Poetilandia - Sito d'arte e di cultura on line www.poetilandia.it
Associazione di volontariato SAN MICHELE ARCANGELO di Sant’Agata dei Goti, "Sub-Priorato del Piemonte dell'Ordine di San Fortunato onlus in Torino", A.I.D.O. REGIONALE CAMPANIA - Via Turati, 46 Caserta, Biblioteca Parrocchiale "Giustino De Jacobis" - Castel Morrone,
Associazione Culturale "Nuovo Mondo" Roma, AIL Caserta ONLUS "Valentina Picazio", Associazione "Leparoleperte" di Caivano, Associazione "Liber@mente" di Caserta

Il premio vuole ricordare l'appellativo che Giuseppe Garibaldi diede dello scontro di Morrone del 1\10\1860, allorquando Pilade Bronzetti, "novello Leonida" difese la posizione assegnata "fino agli estremi" consentendo la vittoria dei garibaldini nella battaglia del Volturno.

"PREMIO TERMOPILI D'ITALIA " POESIA A TEMA LIBERO


Regolamento:

La partecipazione è consentita a tutti gli autori di ogni nazionalità,
razza, religione e sesso, i quali hanno l'obbligo di inviare liriche in
lingua italiana oppure dialetti d'Italia con relativa traduzione .
Possono partecipare al premio poesie sia edite che inedite senza alcuna
limitazione.
Il giudizio della Giuria è insindacabile.

Il Presidente Onorario del premio è l'on.Alessandro De Franciscis,
Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Caserta
Ogni autore può inviare un numero di poesie a LIBERA scelta.
Di ogni poesia inviata al Premio ne sono richieste 5 (cinque) COPIE di cui
una sola con la firma, indirizzo e dati personali dell'autore con
indicazione della sezione .

E' richiesto un contributo di partecipazione alle spese di organizzazione di
Euro 5 (Cinque) per ogni Poesia . La quota di partecipazione potrà essere versata sul conto corrente postale numero 92402734 intestato ad ASSOCIAZIONE CULTURALE TERMOPILI D’ITALIA – CASTEL MORRONE oppure contanti nella busta delle liriche ;con bonifico sul conto corrente postale 92402734 codice IBAN IT-76-W07601-14900- 000092402734,oppure in contanti nella busta con le liriche inviate

Le liriche vanno indirizzate a:
PREMIO "TERMOPILI D'ITALIA"
Pres. FRANCESCA PRATA - VIA NICCHIO SNC 81020 CASTEL MORRONE (CE)
Le opere e le quote di partecipazione dovranno essere inviate
improrogabilmente entro il 21 MARZO 2009- GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
I poeti diversamente abili, con invalidità riconosciuta superiore al 45%
partecipano al concorso SENZA VERSARE ALCUNA QUOTA DI ISCRIZIONE, allegando
alle poesie una copia del provvedimento che riconosce lo status.
I ragazzi che frequentano le Scuole Elementari e Medie partecipano senza
versare alcuna quota di iscrizione, allegando il certificato di frequenza.
Le Scuole possono inviare in unico plico le poesie degli alunni con relativo unico attestato.

Le Giurie del Premio Termopili d'Italia seguiranno il seguente schema di lavoro.
Una Giuria tecnica , composta dai critici letterari Ing. Dr. GIORGIO AGNISOLA, DR. VINCENZO BATTARRA, prof. ALDO CERVO, prof. MADDALENA VILLANO, prof. GIUSEPPE PEPE, Prof. LILIANA RIELLO, dott. ROSSELLA TEMPESTA poetessa, Prof. Anna Crocco;
selezionerà un numero di poesie tra il 10 ed il 20 % del totale. Le liriche così scelte saranno consegnate alle Giurie per la selezionefinale. Nel contempo alla lirica che riceverà maggiori voti sarà assegnato dalla Giuria Tecnica il Trofeo CARDINALE LUIGI LAVITRANO.

TERMOPILI D'ITALIA
La Giuria del Premio Termopili d’Italia sarà composta da studenti che frequentano la Terza media, le Scuole medie Superiori e l'Università, in numero non inferiore a 10, i quali sceglieranno le dieci liriche da premiare

PREMI IN PALIO -QUADRI OFFERTI DAI MAESTRI
GIUSEPPE CASCELLA
GIOVANNI TARIELLO
ANNA MARIA FAZIO
ROBERTO ASCOLI

Il poeta che risulterà primo classificato al TERMOPILI D'ITALIA - avrà
diritto al PERNOTTAMENTO E COLAZIONE GRATUITA PER DUE PERSONE C\O HOTEL
CASERTA ANTICA - A CASERTAVECCHIA , se residente fuori Regione.
dal 2° al 10° Classificato - TARGA

Le targhe originali ed uniche rappresentano dal 1 al 10 classificato le contrade che compongono il Comune di Castel Morrone: SAN MAURO, TORONE, PIANELLI, BALZI, ANNUNZIATA, SANT'ANDREA, CASALE, GROTTOLE, LARGISI E GRADILLO.

"TERMOPILI D'ITALIA JUNIOR"
Tra tutte le poesie inviate dagli alunni delle scuole elementari e medie, saranno scelte le prime 6 classificate che riceveranno la TARGA TERMOPILI D'ITALIA JUNIOR per incentivare i giovani autori a proseguire sulla strada della poesia e della cultura.

TROFEO "FRANCESCO PRATA “-MEDAGLIA D’ORO

Una Giuria popolare, presieduta dalla Prof. Donatella Solidone, , con non
meno di 25 membri sceglierà tra le liriche pervenute al concorso UNA SOLA
LIRICA, la quale sarà premiata con il trofeo.

PREMIO AD HONOREM "PILADE BRONZETTI"
L'Associazione Termopili d'Italia, assegna, ogni anno 3 premi ad honorem a personaggi che si sono distinti nel mondo della Cultura, Letteratura, Musica, Spettacolo, Arte, Medicina.

"TROFEO ARA MARTIS DEDICATO A MATTEO RENATO IMBRIANI"
Tra tutte le liriche che perverranno al Concorso, il Comune di SAN MARTINO
VALLE CAUDINA, ne sceglierà UNA al quale sarà conferito il Trofeo ARA MARTIS
La serata finale di premiazione dei poeti si terrà il giorno 4 Luglio 2009, alle ore 17,00 .

I Poeti premiati e segnalati verranno avvertiti telefonicamente o per lettera.
Ogni autore è responsabile di quanto contenuto nei propri elaborati. Le poesie non saranno in nessun caso restituite. Ai sensi dell'art. 10 della legge n° 675 del 1996, si informa che i dati personali saranno utilizzati unicamente ai fini del premio. Le opere pervenute non saranno restituite.

Il presidente dell'associazione
(Francesca Prata )
Castel Morrone 1\11\2008 Email:mic.marra@alice.it

HOTEL
CASERTA ANTICA

VIA TIGLIO CASERTAVECCHIA-81020 CASERTA
TEL./FAX 0823371158-0823371333 -P.IVA 0163095061

IN OCCASIONE DEL CONCORSO PREMIO TERMOPILI D'ITALIA PER I POETI CHE
ALLOGGERANNO PRESSO LA STRUTTURA UNO SCONTO - 20% SULLE TARIFFE.

Pablo Gozalves nella traduzione di Caterina Camporesi


da ilibrintesta.splinder.com
scritto da Alessio Brandolini alle ore 12:23 | link | commenti
categorie: poesia, libri

Sulla scia dei grandi poeti boliviani (come Jaime Saenz, Blanca Wiethüchter e tanti altri) Pablo Gozalves, nato a La Paz, dove vive, nel 1977, fa il suo esordio letterario nel 2005, con la raccolta poetica La espera, tradotta in italiano dalla poetessa Caterina Camporesi, con il titolo L'attesa (libro diviso in quattro parti o momenti) e pubblicata dalla casa editrice veneziana Sinopia, che molto sta facendo per diffondere in Italia la buona poesia boliviana. Pablo Gozalvez è anche artista grafico e pittore, e le sue opere sono state esposte non solo in Bolivia ma anche all'estero. Lo scrivo perché il libro contiene quattro disegni a china dell'Autore, simbolici-grotteschi, di volti che sembrano maschere deformate dal dolore (o dall'attesa?). L'attesa è un esordio che convince, meditato nella costruzione, maturato nel silenzio ("La poesia è silenzio /e il silenzio /macchia / dello spirito") e nella contemplazione, "masticando idee" tutti i giorni, fatto di poesie intense e simboliche, levigate nel linguaggio, che spesso dicono tutto in pochi versi:

Pablo Gozalves, L'attesa
Fermarsi
al filo dell'abisso
e comprendere
che lo spirito
attende nel limite.

Solitudine vedetta.

Come scrive Caterina Camporesi (che da poco, ma lo fa bene, si cimenta nell'arte della traduzione) nel saggio che chiude la raccolta "la poesia, grazie al misterioso intreccio di suoni e senso, possiede il meraviglioso dono di comunicare l'essenza del suo significato letterale". Ecco, L'attesa comunica qualcosa di profondo ed essenziale, come un desiderio d'avvicinamento e di scoperta, i passi fatti in solitudine, le titubanze e le speranze dell'atto creativo, le discussioni con un se stesso osservato dall'esterno, e poi di un'altra presenza ("un terzo Occhio") e quella della donna amata con il suo corpo che risplende ("La tua pelle / delinea / il silenzio / le tue mani / infiammano / l'infinito"). Lo fa per gradi, per "pennellate", allargando il verso e ampiando il respiro del testo nella parte finale del libro, ma sempre tacendo sui particolari, sui dettagli - affidandosi ai suoni e al ritmo - di una ricerca esistenziale e sentimentale che intreccia il dolore al desiderio e all'estasi, la fragilità dell'essere e dell'sistere alla forza dell'amore, dei gesti e dell'erotismo. Così come avvicina (e fonde) i versi alla pittura:

Uno specchio in un foglio.
Un pezzo di carbone che penetra nello specchio
e abbozza una figura.
Varie orme rincorrono altre orme.
Alla furia delle linee sovrapposte
seguono ore di contemplazione e di distanza.

All'improvviso, la presenza si manifesta,
ordina e delinea le tracce;
le agita e le mette in discussione.

Lo specchio e il foglio si separano,
divorziano nel limite per liberare un esito.
Una rivoluzione nei sensi.

Anche La Paz rimane sullo sfondo, avvolta in un alone metafisico, soltanto in chisura si delina ma subito "si dissolve nello specchio". Nella città "Uomini di cera abitano vie e strade, /avanzano, /travalicano la giuntura secca delle mani. /Goccia a goccia / si sciolgono all'orizzonte".

Pablo Gozalves, (Sinopia, Venezia 2007, a cura e traduzione di Caterina Camporesi, pagg.86, s.i.p. – con una prefazione di Martha Canfield e quattro disegni dell’Autore)

Fariani in modulazioni

*****
Franco Santamaria
Scrittore, Pittore, Membro Onorario CDAP-UPCE

Su www.modulazioni.it ha pubblicato le seguenti pagine che riguardano Mori e Crozzoletti:

www.modulazioni.it/Salotto/Poesia/alberto-mori
www.modulazioni.it/Salotto/Critica-Saggistica/maria-grazia-martina
www.modulazioni.it/Salotto/Critica-Saggistica/ottavio-rossani

www.modulazioni.it/Poesia/stefania-crozzoletti
www.modulazioni.it/Critica-Saggistica/guido-passini
www.modulazioni.it/Critica-Saggistica/narda-fattori

È uscito Cocci d'ombra di Vincenzo Celli



www.faraeditore.it/html/siacosache/cocci.html

€ 12,00 pp. 88 (Sia cosa che)
ISBN 978-88-95139-59-3

«L’apparente semplicità del dettato poetico di Celli non ci deve trarre in inganno. Le parole sono limate e cesellate alla perfezione dallo scavo interiore che l’Autore compie nell’anima dei suoi pensieri. La fluidità del verso è un’ulteriore affascinante scoperta che ci trascina dentro le parole, nel fulcro delle emozioni, che sono ben definite, collocate nel punto in cui è possibile vederle, anche se non sempre hanno nome certo: “forse sarà quest’area costruita sui cateti / forse sarà perché ho perso l’ipotenusa / ma non riesco più a calcolare / la radice quadrata di noi due”.
La poesia non ha bisogno di grandi avvenimenti, la sua bellezza è racchiusa nei gesti semplici e nello sguardo che si avvicina agli oggetti e ne sa riconoscere la forza: “una poesia / nasce anche così / solo guardando il coraggio / di una casa a picco sul mare”. È un percorso che si snoda tra affetti, amicizie e vita familiare, questa bella raccolta. Un percorso che assomiglia al vivere di tutti i giorni, al nostro affannarci tra mille cose da fare e il poco tempo che dedichiamo ad assaporarle. Se è ancora vero [possibile] che il Poeta ci mostri le cose che non riusciamo a cogliere, Vincenzo Celli ci regala questi Cocci d’ombra in cui specchiarci e ritrovare la luce che abbiamo perso negli angoli della vita.»

(dalla Prefazione di Morena Fanti)

Vincenzo Celli nasce a Rimini il 2 luglio 1960, città in cui vive. Dopo avere conseguito il diploma di maturità tecnica e dopo una breve parentesi, come dipendente, entra nel mondo del commercio, attività che svolge ancora oggi. Nell’ottobre 2005 scopre alcuni siti di scrittura su internet ed inizia, prima, a leggere le poesie degli altri autori, poi, a cimentarsi nello scrivere le proprie.
Sue opere sono presenti in vari siti e blog fra i quali:

cino720.splinder.com (blog personale)
farapoesia.blogspot.com
viadellebelledonne.wordpress.com
poetare.it
apostrofo.com
millestorie.it
inpuntadipenna.org
descrivendo.com
lunegitane.it
rossovenexiano.splinder.com
scrivere.info
gentechescrive.com
lettori.net

mercoledì 25 febbraio 2009

Tevere in fiamme 7 mar


Sabato 7 marzo 2009, alle ore 18.30

ROMA, LIBRERIA CROCE
Corso Vittorio Emanuele, 156
I libri in testa

TEVERE IN FIAMME

(Azimut , 2008)

un incontro
con la nuova raccolta poetica di

ALESSIO BRANDOLINI


www.ilibrintesta.it

Ardea Motebelli a Santarcangelo 26 feb



Nell'ambito dei Giovedì della Biblioteca, il 26 febbraio 2009 alle ore 21.00 presso la Biblioteca “A. Baldini” di Santarcangelo
Ardea Montebelli presenta la sua ultima raccolta di versi e fotografie (scattate agli eremi abruzzesi in cui è vissuto anche Celestino V): Ma il cielo ci cattura, con prefazione del biblista Paolo De Benedetti e introduzione del critico e poeta Giorgio Barberi Squarotti. Interviene l'editore Alessandro Ramberti.

martedì 24 febbraio 2009

Vicino alle nubi sulla montagna crollata a Forlì 28 feb


Sabato 28 febbraio alle ore 18,00

Presentazione del volume

VICINO ALLE NUBI
SULLA MONTAGNA CROLLATA


a cura di Enrico Cerquiglini e Luca Ariano

Campanotto editore

Intervengono

Luca Ariano e Stefano Leoni

Saranno presenti i poeti

Mimmo Cangiano, Chiara De Luca, Gianfranco Fabbri
Matteo Fantuzzi, Gianfranco Lauretano


Presso la Saletta della Banca di Forlì',
Via Bruni n.2 (angolo Corso della Repubblica).

Antologia di versi ecologici

“… Questa antologia è nata con spirito pasoliniano, mi spiego meglio. Il nostro obiettivo non è certo “scimmiottare” le battaglie politiche e culturali di Pasolini né osiamo considerarci suoi eredi o vediamo nella figura di Pasolini un profeta, solo vorremmo che quello spirito critico del poeta friuliano e di tanti altri intellettuali della sua generazione come Volponi o legati a quella stagione come Fortini, Vittorini, Alfonso Gatto ed altri fosse presente in questo lavoro. In questa stagione post guerra fredda, post muro di Berlino, post ideologie, post-post-post non guardiamo a certa ideologia con nostalgia o dietrologia (certe logiche oggi sarebbero impensabili) ma vorremmo che un tipo di intellettuale impegnato civilmente (nel senso di ’cives’) e politicamente (sempre nel senso etimologico del termine ’polis’) si affacciasse nel panorama attuale. Non siamo certo così ingenui da pensare che un’antologia (che non ha nelle nostre intenzioni valenza critica, ma di sensibilità verso una certa situazione) possa modificare nell’immediato le cose, ma ci piace credere, pensare e tentare di fare in modo che attraverso una poesia, un semplice verso qualcuno possa accorgersi che i poeti non vivono nel loro mondo, ma sono parte attiva e con la loro voce cercano di migliorare, far riflettere e cambiare le cose. Proprio in quest’ottica abbiamo inserito anche due nostre poesie, proprio perché non di lavoro critico si tratta, bensì di testimonianza di dissenso e sofferenza verso la realtà contemporanea.”
(dalla presentazione di Luca Ariano e Enrico Querceglini)

Poesie di:
1) Adriano Padua
2) Alberto Bertoni
3) Alessandro Ghignoli
4) Alessandro Ramberti
5) Alessandro Ansuini
6) Alessandro Moscè
7) Alessandro Seri
8) Angelo Ferrante
9) Anna Lamberti Bocconi
10) Anna Maria Farabbi
11) Annalisa Teodorani
12) Antonella Pizzo
13) Antonello Danni
14) Antonio Fiori
15) Attilio Lolini
16) Carmine De Falco
17) Caterina Camporesi
18) Chiara De Luca
19) Christian Sinicco
20) Corrado Benigni
21) Cristina Annino
22) Cristina Babino
23) Daniele Piccini
24) Davide Nota
25) Emanuele Kraushaar
26) Enrico Cerquiglini
27) Erminia Passannanti
28) Fabio Franzin
29) Fabrizio Centofanti
30) Federico Scaramuccia
31) Flavio Santi
32) Francesca Matteoni
33) Francesco Marotta
34) Franco Buffoni
35) Gabriel Del Sarto
36) Gabriella Bianchi
37) Gennaro Grieco
38) Giacomo Cerrai
39)Gian Ruggero Manzoni
40) Giancarlo Sissa
41) Giancarlo Tramutoli
42) Gianfranco Fabbri
43)Gianfranco Lauretano
44) Gianni D’Elia
45) Giovanni Nuscis
46) Guido Monti
47) Italo Testa
48) Jacopo Galimberti
49) Leonardo Mancino
50) Lugi Di Ruscio
51) Luigi Nacci
52) Luca Ariano
53) Luca Paci
54) Lucio Zinna
55) Marco Giovenale
56) Marco Saya
57) Marco Simonelli
58)Maria Pia Quintavalla
59)Maria Grazia Calandrone
60) Massimo Orgiazzi
61) Massimo Pamio
62) Massimo Sannelli
63) Matteo Fantuzzi
64) Maurizio Terzetti
65) Mauro Ferrari
66) Mimmo Cangiano
67) Monica Borettini
68) Paola Castagna
69) Paolo Fichera
70) Renato Morelli
71) Roberto Ceccarini
72) Rossella Tempesta
73) Salvatore Ritrovato
74) Sandra Palombo
75) Sebastiano Aglieco
76) Simone Lago
77) Stefania Cavazzon
78) Stefano Guglielmin
79) Stefano Lorefice
80) Stefano Massari
81) Stefano Sanchini
82) Tito Truglia
83) Tommaso Lisa
84) Tommaso Pippucci
85) Vittoria Bartolucci
86) Walter Cremonte
87) William Stabile

Su Prima vita di Stefania Crozzoletti


recensione di Narda Fattori

Stefania Crozzoletti, Prima Vita, Fara Editore 2009 , € 11

Prima Vita, opera in versi di Stefania Crozzoletti chiude la prima poesia con una riflessione che fa maturare attese e soccorre la memoria di tante opere lette : “guai ad essere/ beatamente infelici”. D’acchito ho ricordato Shakespeare, quello delle tragedie, dove mai l’infelicità è beata, ma si pone all’origine degli accadimenti; solo in un secondo momento ho colto l’ossimoro del verso, quindi il controllo, la messa in ordine delle emozioni.
Parto da questi due versi per un percorso nel testo che non li smentisca e non resto delusa : conosco la difficoltà (l’impossibilità?) di chiamarsi fuori dai giochi, di farsi identità al di fuori delle categorie del gregge, dei cani-pastore, dei pastori, dei rifiuti creaturali di marginalità. Stefania non ama essere consolatoria, né con l’esistenza degli altri né con la propria.
Anche a lei succede di avere la “mente colma di antipensiero/ … / Intanto/ il pianeta ruota.” quasi fosse indifferente al suo affannarsi, agli affanni delle creature, al dolore e al male e anche alla fatica di consacrarsi ad un’etica sempre più assediata; ad una reticenza del cosmo anche a lei succede di rispondere con una rassegnazione inquieta e in fuga.
C’è molto dolore nelle parole che disegnano lo stare della poetessa in una situazione che si potrebbe definire borderline: da una parte la ribellione e un gran senso di impotenza, dall’altra la consapevolezza di essere contaminata e non esente dal rischio di essere “beatamente infelice”.
Altri versi che trovo emblematici e ossimorici ancora del suo percepirsi creatura uguale diversa, donna di quiete e di tempesta, sono: “… occupo uno spazio ridotto/ poco più di un vaso di fiori/ poco meno di un cassonetto.” E poco più avanti ci interroga, chiama a sé chi è vocato alla sua stessa solitudine spirituale, qui da intendersi in maniera lata: solitudine dello spirito.
E l’ineguatezza riaffermata di chi arranca, fatica, si affanna, non trova nido, casa, perché l’arrivo, la quiete, la casa appunto, è sempre più in là o non si è scorta sperduti nei propri affanni.
Credo che a tutti sovvenga Quasimodo e i suoi Gabbiani (anche se lei non riesce a balenare in tempesta) e lo stesso Montale con il suo irraggiungibile più in là.
C’è nella Crozzoletti un “passato che ringhia”, un presente che la lascia indietro, un futuro che “intravedo con occhi agnostici/ e cerchiati di indolenza”.
Dunque siamo ad una poesia inclusiva, che ha una sguardo lucido su un presente dolente, a cui mancano tracce di consolazione, ma mai a lei straniero: la poetessa è ingranaggio di questa macchina demolitrice e il suo grido è cigolio di ferraglia e pianto di creatura che cerca condivisione fraterna.
Piccola cosa, non può ergersi a giudice, non può perché fatta della stessa materia che impasta la terra nella sua folle corsa verso una “ beata infelicità”. La consapevolezza rasenta la spietatezza:
“calca di apparenti strati leggeri/ ammasso di pietre/ praticamente una tomba” e non tutte le vittime sono innocenti; la sua ribellione è guscio, oltre che pietra, conviene alla vittima non compiangersi troppo e adeguarsi.
E tuttavia in questa “Prima (e unica?) Vita” non ce la fa la poetessa a riassemblare un puzzle di sezioni scomposte del mondo, lo scoramento raggiunge l’immobilità non fosse che, viva e senziente e anche pensante può formulare esorcismi di parole (la poesia) tuttavia insufficiente e incapace di dare ragione del malessere e se i quattro versi che chiudono la raccolta segnalano una stare nella quiete, essa è auspicio, formula beneaugurate, percezione provvisoria.
Il titolo della raccolta presume una seconda vita ma nei versi non ne troviamo traccia, semmai si riafferma la pochezza di questa che non ci basta a formare un itinerario di significati degni.

Su Fashion di Alberto Mori

  • corriereblog
Poesia
22/02/2009

RECENSIONE: Dalla moda Alberto Mori trae lingua e contenuti per una poesia ironica e giocosa in "Fashion"

Scritto da: Ottavio Rossani alle 19:00

Da alcuni anni un poeta "sperimentale" si muove lungo alcune direzioni di ricerca diverse dal solito, stimolanti, poco frequentate. Si tratta di Alberto Mori (1962), poeta, performer, animatore culturale, organizzatore del festival "Poesia a strappi" a Crema, dove abita. Gli argomenti che elabora nei suoi testi poetici sono tratti dalla vita quotidiana, precisamente dai comportamenti e dai linguaggi della comunicazione, della pubblicità, della moda. Già in passato aveva affrontato e risolto in poesia "zone" contemporanee come il bar, i centri commerciali, i meccanismi di distribuzione delle merci e i nuovi luoghi di aggregazione come appunto i megastore o i cinema multisale con annessi bar e pizzerie. Dopo le tre più recenti raccolte Utòpos (2005), Bar (2006) e Distribuzione (2008), ora propone Fashion (Fara, 2009, pagg. 58, Euro 10), un'agile silloge sul più specifico tema della moda e del glamour, cioè fascino, prestigio, incantamento, e soprattutto della contaminazione dei linguaggi, tenendo conto delle varie incidenze linguistiche provenienti non solo dalla moda ma anche dal più ampio mondo mediatico (varia comunicazione, pubblicità, immagini digitali, marketing e quant'altro). Certo, già Beaudelaire si occupò della moda, nobilitandola come arte. Ma qui Mori compie un'operazione diversa. Parte già dal fascino consolidato della moda per arrivare a una sublimazione psicologica della sua esternalità.

Nei testi di Mori quindi passano grandi griffe (le italiane marche o firme sono proprio brutte, vero?) dell'abbigliamento, della cura del corpo, dei capelli. I vari prodotti sono citati come introduzione a versi pieni d'ironia o addirittura di sarcasmo o anche di cinici disprezzi o di semplice giocosità. Scrive l'autore in una nota finale: "Le espressioni derivano dal francese inglese, giapponese, arabo, hindi e sono tutte creazioni idiomatiche di carattere commerciale reinventate come calchi linguistici simultanei dal linguaggio proliferante della moda. Solo in alcuni casi l'autore interviene con invenzioni personali sui materiali linguistici?. La raccolta si chiude anche con un piccolo dizionario delle espressioni straniere usate nei testi con rapide spiegazioni.

Ora trascrivo un testo che altro non è se non una parodia dell'italinglese in uso tra moda e pubblicità. La poesia risulta, oltre che ironica, anche una seria e grave denuncia della manipolazone della lingua italiana che ogni giorno si impoverisce, da ricca che è sempre stata., per l'uso indiscriminato di espressioni inglesizzanti, spesso non necessarie.

Il grembiule per cocktail Mondrian

coordina e sospinge

Standa By

tavolo/carriola per picnic

pronto per situazionare

aperitivi brunch merende

after hours fast foot night

nei parchi

Accanto sentieri di gazebo

sui prati green relax

Accessoriato con sgabello detraibile

per creare un piacevole disequilibrio elastico

appena sotto al pianale del mobile

Alberto Mori

Come si può notare, l'atteggiamento è demistificatorio, ma anche testimoniale di un'epoca malata, tutto sommato in decadenza, in cui le lingue si degradano per la predominanza della lingua inglese strumentale nel mondo. Nonostante ciò, i prodotti "made in Italy" (soprattutto quelli dei settori abbigliamento ed enogastronomia) sono ancora tra i più acclamati all'estero. Quindi il "morismo", inteso come il tentativo di Mori di cercare nuove frontiere poetiche, è un fenomeno che riguarda sia l'economia sia il costume. La domanda che bisogna porsi è se la sua ricerca porta a risultati poetici di rilievo. La risposta, dal mio punto di vista, è sì. Mi rendo conto però che, trattandosi di un lavoro sperimentale, spesso il significato si perde nei meandri della visionarietà o del dettaglio tecnico, per cui il lettore può perdere il filo della passione che dovrebbe avvilupparlo dentro la poesia. I passaggi misterici e le riflessioni etiche (non moralistiche) comunque non appesantiscono l'epos di questo nuovo territorio di scavo, anche perché, come detto, la continua via d'uscita è l'ironia o il gioco. Come si può evincere da quest'altra breve poesia:

Dal deserto dei cactus

spazzato da nuvole rade di polvere

lo spolverino tagliato a laser frangia lucente

Si apre e lascia riverberare

l?amuleto eolico di caolino fucsia

L?enigma entra poi nella scogliera

N ell?anfratto resta appesa la cintura

ad intarsio labirintico

Alberto Mori

Da Fashion (Fara, 2009)

Scrive Maria Grazia Martina nella prefazione: "L'azione poetica è volta a disarticolare gli slogan e le definizioni delle fogge per iscriverle in uno spartito di note trascritte dal cuore della città, palcoscenico della pubblicità che irrompe nel e dal quotidiano mondo del lavoro, nell'analogia del verso".

Queste poesie possono anche provocare un rigetto se il lettore si aspetta un?intellegibilità razionale. Alberto Mori compone testi sperimentali, come ho detto all'inizio, che passano attraverso i nuovi idiomi mediatici. Dopo i primi versi declaratori, ogni poesia volge verso una visione inedita, spesso gratuita, talvolta anche spaesante, ma sempre efficace sul piano della sorpresa e della denuncia. Poesie queste che contribuiscono a irrobustire il mito moderno degli oggetti (spesso peccaminosi o oltraggiosi) della vita quotidiana, ma nello stesso tempo a condurre tale mito verso una sua possibile "redenzione". Ottavio Rossani


Assiri e De Luca su Report On Line

Attualità: ''Sui passi per non rimanere'' - Fara Editore
di Luigi Ciamburro Pagina Stampabile Invia questo Articolo ad un Amico Discutiamo di poesia con gli autori Alessandro Assiri e Chiara De Luca

D: Sui passi per non rimanere è una raccolta lirica originale, sperimentale, in quanto vi si alternano i versi di due poeti: Alessandro Assiri e Chiara De Luca. Come nasce l’idea di quest’opera, che rapporto c’è tra voi e come è stata decisa questa struttura “amebea”?

CHIARA DE LUCA: In realtà non c’era un disegno preciso inizialmente. Alessandro ed io ci siamo incontrati nella poesia, nella scrittura. Come spesso avviene se somigli a ciò che scrivi, siamo diventati amici anche nella vita. Amici nel senso antico della parola, che implica quel cercare insieme l’autenticità del discorso, condividendo esperienze e ricordi, confrontandosi rispetto a quanto si ritiene davvero nostro, prezioso e importante. A un certo punto, complice la distanza, che ci induceva a scrivere per comunicare, ci siamo ritrovati a parlare in versi. E per molti aspetti sembrava l’unico modo per poter mettere a fuoco determinate cose che ci stavano a cuore. Da parte mia questo è conseguenza del fatto che ho iniziato a scrivere per dire quel che altrimenti non riuscirei, per riandare a memorie e sensazioni all’apparenza rimosse, cui solo in poesia riesco a dare forma.
Poi nel tempo abbiamo visto che cresceva un discorso, si apriva un dialogo.
Credo che la comunicazione virtuale abbia i suoi pro e i suoi contro. L’aspetto negativo, spesso portato alle estreme conseguenze nella società attuale, consiste nel pericolo di assecondare la virtualità dell’esperienza, favoriti dall’opportunità di nascondere gli occhi e i gesti dietro uno schermo. Inventandosi, modificando a proprio (s)vantaggio il peso delle parole, compiacendosi nel sentirle risuonare. Senza considerare il loro riverbero, il loro potenziale metamorfico, nutrito dall’ampia libertà intepretativa – non supportata dagli elementi non verbali del discorso – di chi le accoglie. In questo senso il virtuale ha cambiato in negativo il nostro modo di comunicare. Alessandro ed io ne abbiamo sfruttato i pro, specie l’immediatezza, la velocità nel valicare le distanze. Continuando però a misurare il peso delle parole, custodendone la verità, preservando al contempo tutte le caratteristiche di una lettera scritta del passato: la cura formale, la rilettura e riflessione prima di inviare…
E pian piano ci siamo accorti che questo insieme di scambi in versi e pensieri sarebbe potuto diventare un libro. Ci abbiamo lavorato, come sempre si fa con la poesia, ed ecco sui passi per non rimanere.
Alex e Chiara
ALESSANDRO ASSIRI: Sui passi per non rimanere, nasce da una comunicativa spigolosa, di due persone che oltre che essere amici nella vita, scoprono di riuscire a dirsi in versi, due amici che cercano di impararsi nell'urgenza di comunicare all'altro un emotività sgorgante. Durante la stesura del libro Chiara non era un interlocutrice privilegiata, ma unica destinataria possibile.


D: Le poesie di questa raccolta sono state composte via sms, in treno, aspettando il bus, facendo la fila al supermercato… Sembra proprio che la poesia debba lottare contro i ritmi frenetici dell’ odierna società…? Secondo voi è giusto definire la poesia come “linguaggio del contropotere?”

CHIARA DE LUCA: Non saprei… la bellezza e la verità hanno un grandissimo potere. Ma d’altro segno. Non sarà mai il genere di potere che potrà guidare il mondo, né contrastare il moto di ciò che ci schiaccia, il vuoto di quel che cerca d’uniformarci. Può solo aiutarci a (r)esistere, a non smarrirci del tutto. La poesia non lotta contro i ritmi della società, non ne tiene conto. Ha un suo ritmo che la impone. Questo avvenire all’improvviso, inattesa. È la sua prerogativa, qualsiasi andatura e movimento stia seguendo la tua vita. Non puoi mai sederti alla scrivania e decidere quando. Ci sono momenti in cui la poesia si nega e si sottrae, e tu la chiami, perché avresti tempo e quiete per accoglierla e ascoltarla. Ma non avviene. E momenti in cui un verso ti assale, qualsiasi cosa tu stia facendo, ovunque tu stia andando. E se non lo fermi subito svanisce, lasciandoti un senso di perdita. Per questo si gira armati: di moleskine, foglietti, quaderni, in modo da non perdere quell’attimo che è la poesia.
A me accade spesso mentre corro ai giardini. Allora devo rigirare i versi nella testa, senza pensare ad altro, finché non sono tornata a casa e posso scriverli, fermarli. Oggi tra i vari strumenti che abbiamo a disposizione per catturare un verso c’è anche la memoria del cellulare. Io lo tengo sempre accanto quando dormo, perché i versi che arrivano nel dormiveglia o nel sogno sono spesso i più belli, ma se non li trascrivi subito, al mattino non ne resterà traccia. Però non abbrevio, non taglio, non condenso. Scrivo e osservo le parole nella loro interezza, come quando le traccio su un foglio.
La poesia è sempre dialogo. Si presuppone sempre la possibile presenza di un tu, qualcuno che ci leggerà e ascolterà. Averne la certezza, sapere che c’è già una persona cara che attende una risposta, in rete, o via etere, o all’altro capo del filo, pronta ad accoglierti e capirti, ti aiuta a interrogarti con più intensità, sincerità, senza bisogno di indossare maschere, difese. Senza costringerti a tradurti, spiegarti. E acquisisci coraggio dal sapere che non sarai solo ad affrontare ciò che ti scoprirai dentro. Perché qualcuno sta chiamando la tua poesia insieme a te.

ALESSANDRO ASSIRI: Poesia è un ritmo, un suono, un urlo, compito del poeta è radunare il disperso, e compito di ogni parola è destinarsi all'ascolto, "linguaggio del contropotere" mi piace poco, diventa come poesia civile, alla quale preferisco sempre la civiltà della poesia.


D: Da dove proviene quel fondo di nostalgia presente nelle poesie e perché la scelta di un linguaggio quasi ermetico?

CHIARA DE LUCA
: Difficile rispondere… la nostalgia viene da lontano… è nostalgia del bello e del bene, di quello perduto, ma più ancora di quello mai avuto, di quello “intuito dalla negazione”, con “mani di selce che aprono / a poterlo sfregare” (De Luca).
Credo che la nostalgia per ciò che non si conosce, eppure si sa, in “questo sapore scondito / di festa mancata” (Assiri), “la nostalgia di un luogo / mai visitato nel cambiare” (De Luca), sia la più intensa, la più tormentosa. Ed è anche ciò che più spinge con forza all’azione e alla ricerca.
Più che frutto di una scelta, il linguaggio è stato necessità. Fino a qualche tempo fa scrivevo in modo più “chiaro” e diretto, mi sforzavo, forse, per poter essere in potenza compresa da chiunque. O così pensavo. Ma la poesia, il suo linguaggio, si trasforma ed evolve con noi e la nostra interiorità sulla base dell’esperienza. Circa due anni fa un evento ha cambiato me, la mia vita, la visione forse più fiduciosa e in fondo ingenua che avevo del mondo e dell’altro. E mi ha fatto al contempo comprendere che non c’è bisogno di sforzarsi per aderire alle istanze di chi ci sente, perché chi vuole ascoltare riuscirà a comprenderci comunque. Allora sono scesa senza difese in quei territori interiori che stavano tanto in fretta mutando, tra luci e ombre, frugando tra macerie, accogliendo immagini più inquiete, angosciose, talvolta oniriche, che scopro e decifro nel momento stesso in cui si di-segnano nei versi sul foglio. Seguendo un ritmo interiore che avverto, assecondando il darsi meno immediato, forse più formalmente involuto della parola esplosa.

ALESSANDRO ASSIRI: Credo che scrivere appartenga a una forma di lontananza, così come ogni immagine altro non è che una falla della presenza, probabilmente la nostalgia deriva da questo. Il linguaggio usato credo non sia particolarmente ermetico, ma appartenendo a una sorta di intimita assoluta, " sui passi per non rimanere" potrebbe avere anche questa chiave di lettura


D: Qualche critico letterario dice che oggi la poesia viene coltivata da molti, forse troppi, ognuno ha una sua raccolta segreta nel cassetto; ma i lettori sembrano una specie in via di estinzione. Siete d’ accordo?

CHIARA DE LUCA: In effetti talvolta sembra che tutti abbiano una raccolta più o meno segreta nel cassetto… Ciò che spesso chi scrive non comprende è che la poesia ha bisogno di tempo, umiltà e infinita pazienza. E che la lettura, curiosa, onnivora, incessante, attenta è la più efficace palestra, il più grande arricchimento per migliorarsi e trovare la propria vera voce inconfondibile. Se tutti quelli che scrivono acquistassero almeno un libro al mese, la poesia sarebbe il settore trainante dell’editoria italiana !

ALESSANDRO ASSIRI
: Mi piace pensare che nei cassetti di tutti dimorino sogni di scorta, per quello che riguarda i lettori, le acque in cui naviga la poesia le sappiamo tutti, penso sia necessario accompagnare in giro le proprie parole, renderle nomadi, porgerle, questo la poesia dovrebbe oggi fare senza supponenza, senza cattedre. Solo così si può creare una necessaria civiltà della lettura.


D: Alessandro Assiri e Chiara De Luca cosa fanno nella vita oltre a scrivere poesie?

CHIARA DE LUCA: Dopo una serie di svariati lavori di cui ricordo poco, nell’ottobre del 2008 ho aperto una casa editrice di poesia italiana e straniera contemporanea che si chiama Kolibris (www.edizionikolibris.eu). Così oltre a scrivere poesia… leggo, traduco, recensisco, impagino, propongo, porgo e diffondo poesia. Con incursioni nella traduzione tecnica e legale per arrotondare. Perché il bello e la verità non influiscono neppure sul potere d’acquisto.

ALESSANDRO ASSIRI: Alessandro ha un agenzia di rappresentanza di calzature e si occupa di moda da 25 anni


Report On Line
L'informazione (che) aiuta la vita

lunedì 23 febbraio 2009

Colombe raggomitolate in video

Link al video girato nel salone industriale di Lecco della poesia "Se sei cosi" tratto dal libro Colombe raggomitolate.

http://ghonim-ghonim.blogspot.com/2009/02/se-sei-cosi.html

4 poeti a Roma 26 feb

A Roma, giovedì 26 febbraio 2009, dalle ore 19:00

presso la Libreria Empiria (via Baccina 79)


POVERI MA VECCHI

-- rassegnetta di suoni apparentemente italiani --

quattro giovani poeti attestati negli anta
introducono testi nuovi :

Andrea Inglese, Andrea Raos, Marco Giovenale, Michele Zaffarano

leggono pagine inedite e èdite.

da
A.I. : La distrazione (Sossella, 2008)
A.R. : Le api migratori (Oèdipus, 2007)
M.G. : La casa esposta (Le Lettere, 2007)
M.Z. : A New House (La camera verde, 2008)

*

reading presso

Edizioni Empirìa

Via Baccina 79, Roma (quartiere Monti)
tel.0669940850 -- email: info [at] empiria [dot] com


*

Andrea Inglese (1967) ha pubblicato un saggio di teoria del romanzo dal titolo L'eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo (2003) e le raccolte poetiche Prove d'inconsistenza, in Poesia contemporanea. Sesto quaderno italiano (Marcos y Marcos, 1998), Inventari (Zona, 2001), Bilico (d'if, 2004), Quello che si vede (Arcipelago, 2006), Prati / Pelouses (La camera Verde, 2007), La distrazione (Luca Sossella, 2008) e l'e-book L'indomestico (Biagio Cepollaro E-dizioni, www.cepollaro.it , 2005). In Francia, è stato pubblicato Colonne d'aveugles, in edizione bilingue con traduzione di Pascal Leclercq (Le Clou Dans Le Fer, 2007). È uno dei fondatori del blog letterario Nazioneindiana (www.nazioneindiana.com ) e cura Per una critica futura, trimestrale di critica in rete (www.cepollaro.it/poesiaitaliana/CRITICA/critica.htm ). È redattore di www.gammm.org .

Andrea Raos (1968) ha pubblicato Discendere il fiume calmo, in F. Buffoni (a cura di), Poesia contemporanea. Quinto quaderno italiano (Crocetti, 1996), Aspettami, dice. Poesie 1992-2002 (Pieraldo, 2003), Luna velata (CipM - Les Comptoirs de la Nouvelle B.S., 2003) e Le api migratori (Oèdipus - Liquid, 2007). Collabora a www.nazioneindiana.com . Traduce dal francese, dall'inglese e dal giapponese. È redattore di www.gammm.org .

Marco Giovenale (1969) è redattore di www.gammm.org , «bina» e «OR». Con la Camera verde ha pubblicato Curvature (2002, con F.Vitale), Altre ombre (2004), Superficie della battaglia (2006), Spleen / Macchinazioni per fiori (2007, con A.Anzellini). Altri libri recenti: Numeri primi (Arcipelago, 2006), Criterio dei vetri (Oèdipus, 2007), La casa esposta (Le Lettere, 2007). L'e-book Endoglosse è ospitato da Biagio Cepollaro E-dizioni. È presente in alcune antologie, tra cui Parola plurale (Luca Sossella, 2005) e Poesia contemporanea. Nono quaderno italiano (Marcos y Marcos, 2007). Ha curato il volume di Roberto Roversi Tre poesie e alcune prose (Sossella, 2008). Pagine web: www.slowforward.wordpress.com , www.differx.blogspot.com .

Michele Zaffarano è nato nel 1970 a Milano e vive a Roma. Suoi testi sono apparsi su «Qui. Appunti dal presente», «Poesia», «New Review of Literature», www.cepollaro.it , www.nazioneindiana.com , www.absolutepoetry.org , www.sitaudis.com , «Nioques», «International Exchange for Poetic Invention», www.nuovetendenze.org , «OEI», e in antologie. Per La camera verde sono usciti: E l'amore fiorirà splendidamente ovunque (2007), Il culto dei feticci nell'Italia contemporanea (2007) e A New House (2008). Come traduttore dal francese (Denis Roche, Jean-Marie Gleize, Claude Royet-Journoud, Olivier Cadiot, Christophe Tarkos, Jean-Michel Espitallier, ecc.) ha collaborato con «Testo a fronte», «Exit», «Nuovi argomenti», «L'Ulisse», «L'immaginazione». Dirige la collana «chapbooks» (ed. Arcipelago, Milano). È redattore di www.gammm.org . Si occupa di installazioni sonore.


Concoso di poesia haiku 31-5-09

CASCINA MACONDO
Centro Nazionale per la Promozione della Lettura Creativa ad Alta Voce e POETICA HAIKU
Borgata Madonna della Rovere, 4 - 10020 Riva Presso Chieri - Torino - Italy
tel. 011-9468397 - cell. 328 42 62 517
info@cascinamacondo.com - www.cascinamacondo.com


BANDISCE
7° EDIZIONE - CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA HAIKU IN LINGUA ITALIANA

possono partecipare: autori di ogni nazionalità e di ogni età
partecipazione: GRATUITA
sezioni: individuale (autori singoli) - collettiva (scuole e area handicap)
quantità: massimo tre haiku classici INEDITI (5-7-5 sillabe) in lingua italiana.
invio: solo attraverso la compilazione del modulo on line www.cascinamacondo.com (previa registrazione)
scadenza: 31 MAGGIO 2009
premiazione: domenica 22 NOVEMBRE 2009 a Cascina Macondo - cerimonia ufficiale

premi: 114 haiku classificati (57 sezione singola + 57 sezione collettiva) pubblicati in volume

1°- 2°- 3° PREMIO SEZIONE SINGOLA:
- preziosa ciotola Raku, attestato, libro degli haiku
- al PRIMO PREMIO anche un soggiorno di una settimana per 2 persone alle CINQUE TERRE ospiti in un villino del Villaggio La Francesca (Bonassola-La Spezia-Italia)
- al SECONDO PREMIO anche un soggiorno di una settimana per 2 persone presso la PENSIONE SIGNORINI (Castiglioncello-Livorno-Italia)


1°- 2°- 3° PREMIO SEZIONE COLLETTIVA:
- targa in ceramica Raku alla Scuola
- attestato e libro degli haiku all'alunno
- libro all'insegnante

AI PRIMI DIECI CLASSIFICATI DI OGNI SEZIONE ATTESTATO DI MERITO

nota 1: tutti gli haiku pervenuti sono visibili sul sito di cascina macondo
nota 2: il pubblico può votare gli haiku messi on line
(Il voto del pubblico è utile parametro di riferimento per dirimere i casi che hanno ottenuto parità di voto dalla giuria)



clicca qui per il bando completo IN 14 LINGUE (grazie per averlo stampato e appeso in qualche luogo)

http://my.cascinamacondo.com/site/bando.asp





giuria

Alessandra Gallo (scrittrice-poetessa-insegnante)

Annette Seimer (traduttrice)

Antonella Filippi (scrittrice-poetessa-Haijin)

Domenico Benedetto (fotografo)

Fabia Binci ( scrittrice-Haijin-insegnante)

Fabrizio Virgili (Haijin-insegnante)

Giorgio Gazzolo (Haijin)

Michele Bertolotto (web master-Haijin)

Pietro Tartamella (scrittore-poeta-Haijin-insegnante)



membri onorari della giuria

Ban'ya Natsuishi (Japan)

Danilo Manera (Italy)

David Cobb (UK)

Jim Kacian (USA)

Max Verhart (Holland)

Nico Orengo (Italy)

Visnja Mcmaster (Croatia)

Zinovy Vayman (Russia)


Sponsor e Patrocini
Regione Piemonte www.regione.piemonte.it
Comune di Riva Presso Chieri www.comune.rivapressochieri.to.it - Fondazione Italia-Giappone www.italiagiappone.it
Liceo Europeo Convitto Nazionale Umberto I www.cnuto.it/CNUTO/CNUTO/SitoPubblico/Sezioni/11
Villaggio La Francesca www.villaggilafrancesca.it - Pensione Signorini www.pensionesignorini.it
Cogest M&C-Business & Travel www.cogest.info - Edil.Dan.Pi. Costruzioni s.a.s www.edildanpi.it
Gruppo Piotto - Gruppo Haijin di Arenzano - Edizioni Angolo Manzoni www.angolo-manzoni.it
Deart Web Agency www.deart.org - Colombre Film www.colombre.it - Circolo dei Lettori www.circololettori.it

dalla Casa della poesia

"Ci sono libri che creano la magia nella nostra vita".

"La meraviglia di essere trasformati dalle parole di un libro".

Partendo da queste considerazioni abbiamo chiesto a poeti, scrittori, intellettuali di parlarci del loro "libro della vita".

Il primo testo è del poeta Paolo Ruffilli.

http://www.casadellapoesia.org/blog

Saluti

La via della notte e del suo liquido respiro



In margine a Impronte sull’acqua di Francesco Marotta (Edizioni Le Voci della Luna, 2008)

recensione di Mario Fresa

Quale rapporto stringe, in una costante unione e disunione, la parola e l’assenza, il corpo del testo e la fuga dell’immagine? La poesia tenta la sacra coincidenza dell’istante con l’assoluto, del tempo finito con l’eterno e irripetibile accadere degli eventi; Francesco Marotta è immerso nella ricerca di questa congiunzione amorosa di opposti, in cui l’io - scheggia e frammento di una realtà in perenne disfacimento e rinnovamento - scorge la bellezza e il dolore di quel legame provvisorio che annuncia, per un momento solo, la possibile identificazione dell’ora con il sempre, dell’individuale con il Tutto.
Eppure il linguaggio sembra in aperta lotta con ciò che scivola verso un continuo sperdimento di sé, di ciò che vive e, contemporaneamente, muore in un’inarrestabile essere-per-finire; è possibile, dunque, fissare il volto di quelle immagini che sempre si disciolgono come liquide ombre, come fantasmi che compaiono e dispaiono - dèmoni ansiosi, imprendibili e fuggenti?
Marotta evoca il dolce e duro conflitto che lega la parola all’acquatico apparire dei luoghi e dei pensieri con il dono di una lingua che sembra, appunto, farsi acqua essa stessa; una lingua che pare, cioè, diluirsi interamente in un magico stupore che non tenta di appropriarsi di ciò che le si mostra, ma che desidera, piuttosto, perdersi e annullarsi nella dolcezza di quella medesima visione, nel vortice di un abbandono e di un sonno che accoglie tutto il possibile, tutti i suoni e i colori e le più antiche e sconosciute cose; queste ultime si rivelano, insieme, reali e oniriche, presenti e scomparse, tangibili e fumose («la forma che/ brancola nel buio del/ la mente/ sente la pupilla/ divaricarsi al passo e/ nel respiro/ superare il furore di ogni/ distanza,/ ho eletto/ a mia dimora / la materia in/ differente/ di un’/ ombra/ che resta/ ombra anche in pieno/ giorno»). C’è ansia e dolore - eppure amore infinito - in questa veglia perenne su cui si basano i versi di Francesco Marotta: la ferita insopportabile nasce dall’impotenza del dire (e del comprendere) la festa incomprensibile dell’esistenza; la gioia, al contempo, viene - sognata e inaspettata - poiché quel disperato dire e quel cercare di comprendere la vita si attuano, saggiamente, in virtù di una fuga dallo sguardo soggettivo e in un totale consegnarsi a quell’infinita notte del non sapere, in cui l’identità si azzera per accogliere, nel fondo dell’anima, la congiunzione del singolo con l’eterno - in cui tutto è riabbracciato dalla matrice indescrivibile (perché solo sperimentabile) del Nulla.
Necessario è tale immergersi nell’acqua del non essere, perché allora la poesia si fa assoluta, ovvero priva di scopo e tutta destinata a una contemplazione felicemente distaccata; ed è la poesia a pretendere un tale venir meno dell’esserci e del volere; infatti: «qualunque poesia o scrittura, o qualunque parte di esse esprime o collo stile o co’ sentimenti, il piacere e la voluttà, esprime ancora o collo stile o co’ sentimenti formali e con ambedue una noncuranza una negligenza una specie di dimenticanza d’ogni cosa. E generalmente non v’ha altro mezzo che questo ad esprimere la voluttà! Tant’è, il piacere non è che un abbandono e un oblio della vita, e una specie di sonno e di morte» (Leopardi, Zibaldone, 19 aprile, Lunedì di Pasqua, 1824). Francesco Marotta conosce l’inevitabile e dolente necessità di essere accolti, con una resa incondizionata e felice, dal fiume del divenire dell’esistenza; poeta dall’orecchio altissimo (l’ascolto è il primo, irrinunciabile passo per cedere alla vertigine di quella intermissione della vita suggerita da Leopardi) e sceglie una «tenebrosa sapienza», in cui l’occhio impara dall’ombra, in una prospettiva più consapevole, più autentica e più ancora sconvolgente: «forse è un pianto, un/ parto, dove/ si affolla la ferita/ per emergere al/ la luce, ma il crepuscolo/ preme, impolvera/ gli orli, la/ pelle slabbrata/ le finestre dischiuse/ accese per il volo, noi/ ci legammo al/ respiro degli alberi/ intravisti all’ultima sosta/ come ombre che/ imitano il sentiero/ carnale, la strada/ in mezzo a/ gli occhi, una/ forbice/ che recide le ore al/la radice».


Mario Fresa (Salerno, 1973) ha pubblicato questi libri di poesia: Liaison (2002), L’uomo che sogna (2004), Il bene (2007) e Alluminio (2008).
Sue poesie sono state pubblicate sulle principali riviste letterarie, tra cui «Nuovi Argomenti», «Paragone», «Almanacco dello Specchio».

sabato 21 febbraio 2009

Ciclo di letture di Kolibris


A marzo 2009 Kolibris avvia un ciclo di letture e presentazioni di libri di giovani poeti contemporanei a cura di Chiara De Luca
che si svolgeranno presso la saletta multimediale della Biblioteca Ruffilli, in Vicolo Bolognetti 2 (traversa di Via San Vitale) a Bologna

cominciando con

17 marzo 2009
ore 20:45
Matteo Fantuzzi legge da Kobarid (Raffaelli, 2008)


24 marzo 2009
ore 17:30
Simone Molinaroli legge da Cani al guinzaglio nel ventre della balena (Fara, 2008)



Simone Molinaroli in tournée



Presentazioni di Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena

ENDURING POETRY
:::domenica 22 marzo 2009 ore 18.30 Caffé Galeter -
Montichiari (Brescia)
via guerzoni 92h, Borgosotto di Montichiari, (BS)


:::martedì 24 marzo 2009 ore 19.00 Saletta Multimediale
della Biblioteca Ruffilli
Vicolo Bolognetti 2 (traversa di Via San Vitale) Bologna.
Introduce Chiara De Luca

ENDURING POETRY
:::martedì 24 marzo 2009 ore 21.00 Zammù
(www.myspace.com/zammu)
via saragozza 32/a Bologna. A cura di Casa Lettrice
Malicuvata
Inserisci link

:::giovedì 9 aprile 2009 ore 18.30 Libreria Chiari
Piazza Salvemini 18 Firenze.
Introduce Massimo Baldi


:::venerdì 24 aprile 2009 ore 18.30 Libreria Odradek
Via Principe Eugenio 28 20155 Milano.
Introduce Chiara De Luca

:::::::::::::::::
Simone Molinaroli - www.asscultpress.com/molinaroli
Ass Cult Press - www.asscultpress.com
Enduring Poetry - www.myspace.com/enduringpoetry
:::::::::::::::::Inserisci link

venerdì 20 febbraio 2009

Poesia Canzone e traduzione, Bologna 24 feb

Il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna ed il Centro Internazionale della Canzone d’Autore

presentano

Laboratorio di Poesia
Laboratorio della Canzone d’Autore

Primo incontro: MARTEDI’ 24 FEBBRAIO 2009 ore 15.00
Aula Magna, Accademia di Belle Arti di Bologna, via delle belle arti 54.

Interverranno:

Ezio Raimondi (Italianista - Presidente del Centro di Poesia Contemporanea) sul tema “Mandel’stam lettore di Dante”

Davide Rondoni (poeta e direttore del Centro di Poesia Contemporanea) che introdurrà il Laboratorio di Poesia.

Guido Elmi (storico produttore di Vasco Rossi e general manager dell’etichetta indipendente NOPOP) che parlerà della sua esperienza da produttore e del percorso delle canzoni all’interno del mercato discografico.

Francesco Giardinazzo (docente di Ermeneutica Testuale presso la Scuola per Interpreti e Traduttori di Forlì, Università di Bologna) che introdurrà il Laboratorio della Canzone d’Autore.

L’ingresso è aperto a tutti fino ad esaurimento posti disponibili.

Prossimamente saranno ospitati, tra gli altri, i poeti Cesare Viviani e Beatriz Russo, e gli artisti Lucio Dalla, Massimo Bubola e Ornella Vanoni.
E’ possibile trovare il programma completo dei laboratori sui siti:

www.centrodipoesia.it
www.centrodellacanzone.net

Vi mandiamo inoltre, in allegato, il bando del CONCORSO NAZIONALE DI TRADUZIONE PER STUDENTI UNIVERSITARI proposto da RAFFAELI EDITORE.

1. OBIETTIVI DEL CONCORSO
• Promuovere opere ritenute fondamentali per la letteratura
occidentale, mai tradotte o fuori commercio in Italia.
• Promuovere nuovi traduttori e una nuova linea di condotta
nel panorama editoriale italiano.
• Fornire alle Università uno strumento che offra agli studenti
la possibilità di lavorare come traduttori per una casa
editrice.
2. A CHI È RIVOLTO IL CONCORSO
Il concorso è aperto agli studenti Italiani delle Facoltà
umanistiche e degli istituti di traduzione.
3. I QUATTRO TESTI SU CUI CI SI POTRÀ
CIMENTARE PER L’EDIZIONE 2008/2009
- dall’inglese:
• A Child's Garden of Verses di Robert Louis Stevenson
• At the back of the north wind di George Mac Donald
- dal francese:
• Anabase di Saint-John Perse
- dallo spagnolo:
• Macías di Mariano José de Larra
L’editore Raffaelli, cosciente della difficile reperibilità delle
opere, invierà via internet le prove di traduzione dei testi
per i quali si intende concorrere, ma solo su richiesta e
solo dopo aver verificato l’effettiva iscrizione del richiedente.
4. IL PREMIO
consisterà in € 1.000,00 più la pubblicazione nell’ambito
della collana Dromos di Raffaelli Editore.
5. ISCRIZIONE AL CONCORSO
L’iscrizione al concorso dà il diritto di partecipare al concorso
per la traduzione di una delle quattro opere tra
quelle sopra elencate. Unica condizione per l’iscrizione è
il versamento di € 50,00 sul c/c postale n.15315476 (intestato
a: Raffaelli Editore - Rimini; Causale: iscrizione
Dromos).
Per consentire la verifica dell’iscrizione lo studente dovrà
inviare all’editore una fotocopia (per via postale o via
email) del bollettino all’indirizzo: Raffaelli Editore - Vicolo
Gioia 10 - 47900 Rimini.
Con tale versamento ogni partecipante riceverà in omaggio
l’abbonamento al trimestrale di Letteratura e Poesia
clanDestino, comprensivo dei quattro numeri della rivista
e dei libri di poesia contemporanea pubblicati durante
l’anno nella collana del medesimo periodico.
6. DATA DI SCADENZA PER L’ISCRIZIONE
E PER L’INVIO DEI LAVORI
L’iscrizione dovrà essere effettuata entro il 15/06/2009.
L’invio degli elaborati dovrà essere effettuato entro il
31/07/2009.
Le traduzioni dovranno pervenire obbligatoriamente in
quattro copie cartacee presso: Raffaelli Editore - Vicolo
Gioia 10 - 47900 Rimini e via e-mail all’indirizzo:
raffaellieditore@rimini.com e dovranno essere firmate
dal concorrente con uno pseudonimo.
Nella stessa busta che conterrà il lavoro di traduzione
svolto, dovrà essere inviato un foglio a parte (in un’altra
busta chiusa), contenente lo pseudonimo e il vero nome
del traduttore a cui corrisponde (con i suoi dati anagrafici,
i suoi recapiti, una breve nota biografica e la seguente dichiarazione
firmata: “Dichiaro che l’opera di traduzione
presentata a codesto concorso è di mia personale creazione,
inedita e di mia esclusiva disponibilità; dichiaro altresì
il consenso al trattamento dei miei dati personali in
riferimento al punto 10 del bando di concorso al Premio
Dromos 2008/2009”).
7. DATA DELLA PREMIAZIONE
La premiazione avverrà nel mese di Novembre 2009.
Consisterà nell’assegnazione del premio in denaro al vincitore
alla presenza di importanti esponenti della letteratura
internazionale.
Da quella data il traduttore sarà ufficialmente ingaggiato
dall’editore per l’intera traduzione dell’opera al fine della
sua pubblicazione.
8. GIURIA
La giuria sarà composta da professori universitari e importanti
esponenti del panorama letterario nazionale e
internazionale tra i quali:
- per le traduzioni dal Francese:
• Massimo Arcangeli - preside e professore della Facoltà
di Lingue dell’Università di Cagliari, linguista,
critico letterario e scrittore.
• Daniela Fabiani - docente di Lingua e Letteratura
Francese presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere
dell’Università di Macerata.
• Davide Rondoni - poeta e direttore del Centro di
Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna.
• Maria Luisa Vezzali - poeta, traduttrice e docente di
materie letterarie al liceo.
- per le traduzioni dall’Inglese:
• Antonella Anedda - poetessa.
• Jamie McKendrick - poeta inglese e professore all’Università
di Oxford.
• Edoardo Rialti - traduttore.
- per le traduzioni dallo Spagnolo:
• Stefano Arduini - direttore del Centro Europeo per
l’Editoria dell’Università di Urbino; presidente del Comitato
tecnico-scientifico della Scuola Superiore per
traduttori e mediatori linguistici “San Pellegrino” di
Misano Adriatico.
• Piero Menarini - professore di Letteratura Spagnola
presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università
di Bologna.
- Presidente della giuria è il Prof. Stefano Arduini
- Il giudizio della giuria è insindacabile.
- Responsabile organizzativo e membro della giuria è
Pietro Federico (poeta, direttore editoriale del progetto
Dromos per Raffaelli Editore, membro al direttivo del
Centro di Poesia Contemporanea di Bologna, redattore
della rivista nazionale di letteratura e poesia clan-
Destino).


giovedì 19 febbraio 2009

Premio Giovanni da San Piero 25-4-09

È in rete il numero 13 di Fili d'aquilone


rivista web d'immagini, idee e Poesia www.filidaquilone.it/num013.html


Il titolo del numero è NUTRIMENTI e dentro ci trovate:


§ Una ricetta esemplare, racconto di Stefano Cardinali
§ Volgendo le spalle a chi muore, di Armando Santarelli
§ Pobrecito poeta que era yo... Sulla poesia di Roque Dalton, di Irene Campagna
§ Poesia e spiritualità. Intervista a Luisella Carretta, di Viviane Ciampi
§ L'aranceto, di Giuseppe Manfridi
§ Mattini antartici, poesie di Roberto Agostini. Essere nutriti dalle domande: rinascere?, di Fausta Squatriti
§ La poesia di Alfonsina Storni, di Alessio Brandolini
§ Il coltello nel pomodoro, foto di Valentina Pasquinelli, testo di Ambra Laurenzi
§ Natura nutrice, foto di Adriano Perini, testo di Ambra Laurenzi
§ Come nutrire una rivoluzione senza popolo, di Bernard Noël
§ Testavuota e Testapiena, racconto di Annarita Verzola
§ Letteratura slovena per l'infanzia (4). Lojze Kovačič, Marjan Manček, Tatjana Pregl Kobe, a cura di Jolka Milič
§ Antonio D'Alfonso. Nutrirsi alle radici, di Claudine Bertrand e Viviane Ciampi
§ Nutrimenti della grande poesia, di Fabio Pierangeli
§ La carne quando è sola, di Vera Lúcia de Oliveira
§ Sul Requiem di Lêdo Ivo, di Alessio Brandolini
§ La poesia di Barbara Korun, a cura di Jolka Milič
§ Unità e molteplicità. Auerbach e il ritratto della civiltà europea, di Massimo Mastrogregori
§ Che fine ha fatto la sinistra italiana?, di Emiliano Sbaraglia
§ Nutrire la poesia: i poeti del Merendacolo, di Vera Lúcia de Oliveira
§ Álvaro Mutis, Le opere perdute, di Martha Canfield
§ Alessio Brandolini, Tevere in fiamme, di Alberto Casadei

RUBRICHE
§ L'ANGOLO DI ED
Cibi, a cura di Giuseppe Ierolli
§ ASCOLTARE, UNA RUBRICA PER LE ORECCHIE
Un menu di portate musicali, di Federico Platania
§ IL CINEMA A PAROLE
Cous-Cous, di Abdel Kechiche, di Verónica Becerril
§ LA VOCE DELLA TERRA
La lezione del maiale, di Elvio Cipollone

L'indirizzo: http://www.filidaquilone.it

redazione@filidaquilone.it

mercoledì 18 febbraio 2009

Giovanni Fierro in alveare

Alcuni miei nuovi scritti sono ospitati qui:

www.alveare.splinder.com

una bella realtà che mi piace molto.

Si può lasciare un messaggio/commento.

Giovanni

Gli orti dell'olocausto


di Luigina Bigon qui

Premio Italo Carretto 30-4-2009

COMUNE DI BARDINETO E ASSOCIAZIONE CULTURALE “VARCHI”

8° PREMIO NAZIONALE DI POESIA “ITALO CARRETTO” 2009


Scadenza 30 aprile 2009
SEZ. A: poesia singola in lingua italiana a tema: “Lasciarsi andare”
SEZ. B: poesia singola in lingua italiana a tema: “Bardineto”
SEZ. C: poesia singola in lingua italiana a tema libero.
SEZ. D: poesia singola in dialetto a tema libero.
SEZ. E: poesia singola riservata ai ragazzi fino ai 18 anni;
SEZ. F: poesia singola riservata alle scolaresche.


TESTI: i testi, che non devono superare i 36 versi, possono essere sia editi che inediti; devono essere dattiloscritti o fotocopiati su formato A4. Coloro che usano il P.C. sono pregati di utilizzare il carattere Times New Roman. Per la sez. D dovranno riportare in calce la traduzione in lingua italiana. E’ ammesso un solo elaborato per ogni sezione.


NUMERO COPIE: i concorrenti dovranno inviare n° 9 copie di cui 8 anonime ed una con nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, dichiarazione firmata che trattasi di opera di propria esclusiva produzione e l’indicazione della sezione cui si partecipa.


QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 15 per ciascuna sezione. Le sezione E e F sono gratuite.


PAGAMENTO QUOTE DI PARTECIPAZIONE: assegno non trasferibile, versamento sul c/c postale n° 45300159 intestato a Ines Gastaldi Loc. Geirolo 12, 17057 BARDINETO (SV) oppure in contanti (in questo caso spedire a mezzo raccomandata o assicurata).


SPEDIZIONE: spedire gli elaborati alla Segretaria del concorso Ines Gastaldi Loc. Geirolo 12, 17057 BARDINETO (SV) allegando l’attestazione del versamento, entro il 30 Aprile 2009.
GIURIA: sarà formata da esperti del settore e resa nota a graduatoria ultimata.


PREMIAZIONE: avverrà in Bardineto nel Salone A. Mazza, adiacente alla Chiesa Parrocchiale, sabato 5 settembre 2009 alle ore 16. Tutti i premiati saranno tempestivamente avvisati a mezzo lettera e tutti i partecipanti riceveranno copia del verbale della giuria.


PREMI: medaglia d’oro e diploma ai primi tre classificati delle sezioni A, B, C e D; il 1° classificato della sez. A avrà inoltre diritto a un “Week-end romantico” con cena a lume di candela in appartamento con caminetto offerto dall’agriturismo F.lli Oddone, il 1° classificato della Sez. B a un’opera offerta da un artista, il 1° classificato della Sez. C al trofeo offerto dall’Albergo Monte Carmo; il 1° classificato della sezione D ad un 2° premio che verrà deciso in seguito; sono previsti ulteriori premi: coppe, targhe e opere artistiche come nelle precedenti edizioni. I premi per le sezioni E e F saranno decisi successivamente.
Si sta inoltre valutando la possibilità di riprodurre su piastrella le poesie prime classificate delle tre sezioni A, B e C per collocarle in un sito all’aperto che sarà individuato dal Comune; in tal caso le poesie oltre al limite di 36 versi non dovranno superare gli endecasillabi.


ELABORATI: saranno distrutti a manifestazione ultimata.


DATI PERSONALI: saranno utilizzati esclusivamente per il concorso. Gli interessati hanno diritto all’accesso, modifica e cancellazione dei propri dati. Partecipando al concorso i poeti manifestano il consapevole consenso all’uso dei propri dati e accettano le norme del concorso stesso.


ANTOLOGIA: verrà valutata la possibilità di pubblicare un’antologia delle poesie premiate e di quelle considerate meritevoli. Partecipando al concorso gli autori acconsentono alla pubblicazione delle loro opere sull’antologia, riviste letterarie e giornali.


CONCORSO ORGANIZZATO dal Comune di Bardineto e Associazione Culturale VARCHI con la collaborazione di: Provincia di Savona, Comunità Montana Alta Valle Bormida, Pro Loco di Bardineto, Centrale Latte Frascheri, Lavorazione Funghi Tabò, Banco Azzoaglio di Ceva, Cassa di Risparmio di Savona Ag. Bardineto, Alberghi: Marianella, Monte Carmo, San Nicolò, Agriturismo F.lli Oddone; artisti: Giorgio Canepa, Laura Canesi Macchia, Beppe Cerutti, Mabi Col, Attilio Giovannini, Silvana Prucca, Anita Oliveri.


ULTERIORI CHIARIMENTI: Telefonare alla segretaria al n. 019/7908068 oppure e-mail inesgastaldi@alice.it

2 premi LietoColle

IL SEGRETO DELLE FRAGOLE ed 2010

http://www.lietocolle.info/it/bando_il_segreto_delle_fragole_2010.html





OPERA PRIMA 2009

http://www.lietocolle.info/it/opera_prima_2009_bando.html


Su La sede dell'estro di Antonio D'Alessio

Edizioni G.G. Guarini, pp 63, 2009
via Sala 29 - frazione S. Felice
83025 Montoro Inferiore (AV)

(I Proventi di questa raccolta/testimonianza verranno devoluti al Centro Ricerca Tumori di Avellino).

nota critica di Antonietta Gnerre

Non so se Antonio D’Alessio prevedesse, per questa sua raccolta un destino postumo. Certo è che, a leggere i suoi versi ora che non c’è più (Antonio è scomparso per una malattia il 9 settembre 2008 a soli 32 anni a Solofra), certi passaggi acquistano un'importanza che non si può non definire epigrafica. La poesia del Nostro, raggiunge una limpidezza straordinaria, di fronte al sole della vita che tramonta. Per cui, il lettore in quest’opera si ritrova a percorrere il baricentro di un’anima, che si ferma, per permettere alla parola di lasciare ogni pesantezza al fondo del fiume – “Sotto il ponte/ agli argini del fiume/ ti verranno a cercare/ credendoti morto/ ti vogliono togliere / anche l’ultimo respiro/ liberati dalle oppressioni/ fa quel che vuoi/ non farti togliere/ dagli argini del fiume/ quella è la tua casa” – un vento pulsa in questi versi come metafora di un sentimento che scorre – “Nessuno si ferma ad ascoltare/ il vento/ perché i suoi problemi sono/ i problemi dell’uomo”. Questa è una plaquette che ci fa riflettere, sui silenzi e sulle pause della vita, ci fa riflettere sullo spazio autentico e sul punto fermo che è l’amore, con una forma stilistica che somiglia molto alla struttura degli haiku – “Camminando: e riascoltare/ il mio cammino” – oppure – “Da piccolo cercavo calore/ oggi ho capito che il fuoco/ è dentro me”. Un pensiero armonioso e puro riposa spontaneamente sul tessuto della raccolta, con una voce che ci arriva limpida, serena, chiara e levigata. Infatti, le parole diventano il mezzo attraverso il quale i frammenti dei sogni incontrano con l’occhio del disincanto l’opacità dell’esistenza: “… sono in un brutto incubo/ sto cercando/ la porta per fuggire/ alle mie/ illusioni, delusioni, sofferenze”. Questo lavoro è un diario poetico infinito perché resta nel tempo di chi lo legge e di chi lo saprà custodire per sempre sul cuore del tempo perché: “(…) La poesia/ ritorna come l’aurora e il tramonto./ A volte nelle sere una faccia/ ci guarda dal fondo di uno specchio;/ l’arte deve essere come quello specchio/ che ci rivela la nostra propria faccia.”( J.B. Borges, Arte poetica, Il creatore). Per cui, come sottolinea la poetessa Narda Fattori nell’introduzione al testo: “Antonio ci ha lasciati nella carne, ma il suo spirito vive oltre lui, nell’aria, nei ricordi, nell’amore della famiglia, nei versi che, già ordinati e scelti di suo pugno, ha donato alle mani che avrebbero aperto il cassetto” – come echi custoditi nel vinile di una vita ricca di pensieri e di desideri, ma anche di tanta musica e di tanti sogni che, scorrono ancora tra noi: “Scruto, e/ sono in volo/ cerco, e lì/ è andato/ e via, vado” – con una grande dolcezza spirituale, scritta sulle acque di questo mondo. (Scrive il poeta siriano Adonis in un saggio sulla poesia: “… il futuro appartiene alla poesia, è la poesia. Il tempo che vedrà morire la poesia sarà anch’esso un’altra morte. La poesia non ha tempo: è il tempo”).

Il rosaio d'inverno nella newsletter Kolibris

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Roberta Borsani, Il rosaio d'inverno, Fara Editore, 2009

OGGI DIO NON OSA

DIO PADRE LA NATURA TI AMA

dio padre la natura ti ama

guardala come stacca
dalle braccia esiliate del legno
i piccoli di ciliegio

guardala come sorseggia il cielo
sbrodolando in grembo
guardala come
sprigionando ti chiama
guarda come ti ama

(cosa sono chiedo i fiori
se non ciotole d'incenso?)


NELLA TENEBRA IMMENSA

nella tenebra immensa
di una notte
senza usignolo e
vuota di luna
Tu
m'inviasti parole
con la punta delle dita

sbocciavano
all'improvviso nell'aria
tumide
come marcisi
esalati dalla penombra
dalle mandrie del fiume


PADRE CHE NON SALVI

padre che non salvi
padre che lasci cadere

si assorbono
nel niente le tue strade
come macchie d'acqua
sopra ombrelli di seta

l'orbita
vuota di una stella
estinta
da un milione di anni
è lo specchio morto del tuo gelo
quando scruti
con sguardo implacabile
sopra i sassi
tra i fiori
e discerni gli umani da amare
gli altri destini all'orco

come posso chiamarti
come posso cambiarti
(e sciogliere
la tua stretta di neve
padre che non salvi
padre che lasci cadere


OGGI DIO NON OSA

oggi dio non osa

aguzzi
frammenti d'anima
gli si sono
conficcati nel cuore

si è uccisa una donna

dio non c'era
(e perché
pensava a qualcosa
che si spezza?)

milioni di uccelli gridavano
nell'aria liquefatta
(non sono stati creduti)

si destavano le madri
delle acque di palude
segnando l'aria
di enigmi terribili

oggi
dio non osa
si lascia calpestare
come una pratolina

una donna si è uccisa

ci saranno bisbigli
(quel suo cane
cieco da tempo
forse
l'ha portata lontano...)